L’Intervista: Tropea tra le onde del Premio “Onde Mediterranee”

di Lucia De Cicco

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Tropea
pasquale de luca
Pasquale De Luca, poeta

Si è tenuta lo scorso 30 aprile nella chiesa di Michelizia, a Tropea, la perla del Tirreno, la manifestazione del prestigioso premio internazionale “Tropea, onde mediterranee”, voluto e già alla sua XII edizione dal poeta, professore Pasquale De Luca. Con la partecipazione di: Enzo Godano, Geraldyne Caracciolo, Saverio Rombolà, Mario Epifano. Contributi artistici di: Rossana Pungitore, soprano, Raffaele Tassano, tenore, Rocco Lia, pianista. La commissione esaminatrice era formata da: Gaetano A. Bursese, consigliere della Corte suprema di Cassazione, Giuseppe Melgrana, editore, professoressa Domenica Angiò, professor Donato Giuri, Rossella Iannello, presidente Adet. I partecipanti delle tante sezioni, che De Luca precisa le ha denominate “Onde” come quelle del mare, hanno potuto scegliere in una vasta gamma: dalla poesia inedita, in lingua e in vernacolo a quella edita, dalla Poesia dei Popoli, sezione Poesia d’Europa e del Mondo a quella per la Vita, patrocinata dall’Avis, in cui è stato inserito anche un premio speciale della Giuria. Al concorso hanno preso parte anche gli alunni della Scuola primaria e secondaria di primo grado e di secondo grado. Hanno condotto la premiazione e la serata, Daphene Iannicelli, Marcella Davola. Con la presenza dell’assessore alla cultura, Maria Stella Vinci, del Comune di Tropea, avvocato Accorinti, presidente dell’Accademia degli affaticati, Vittoria Saccà, presidente dell’Unitre di Tropea, professoressa Galloro, dirigente dell’Istituto di Vibo Valentia Garibaldi-Buccarelli. Era presente anche un gruppo di alunni della primaria Dafnà di Zambrone. Un premio speciale è stato consegnato anche al frate cappuccino Salvatore Vetere, latinista, epigrafista e storico. Noi abbiamo intervistato il professor Pasquale De Luca e patron del Premio, delegato provinciale della Scuola di Poesia-Unione dei poeti mondiale del preposto al Nobel Cavalier Silvano Bortolazzi, e già docente di letteratura nella scuola secondaria di primo grado. E Gaetano A. Bursese, consigliere della Corte suprema di Cassazione.

Professor De Luca, un premio importante giunto ormai alla sua XII edizione. Qual è stata la molla iniziale?

La mia personale passione per la poesia, e l’amore per il mare, da cui anche la denominazione del Premio “Onde Mediterranee”. Un premio che mi dà tante soddisfazioni, ma che mi costa tanto quanto fatica e impegno e organizzazione. Ma rappresenta un orgoglio per la nostra Terra. Uno dei pochi premi che, probabilmente, pone un panorama vasto come partecipazione e regolamento, in cui troviamo tante onde (sezioni).

Tra le onde anche la poesia in vernacolo e la poesia del mondo…

La poesia dialettale abbraccia tutta l’Italia e non solo la Calabria, abbiamo avuto poesie pervenute dal Veneto, dalla Lombardia, Puglia, Toscana, Sicilia. L’onda riservata agli autori del Mondo e di Europa è molto interessante, perché invita i poeti stranieri a partecipare al Premio nelle diverse lingue.

Abbiamo anche una poesia impegnata: la poesia per la Vita…

Mentre tutte le altre onde sono a tema libero, in questa particolare sezione gli autori devono ispirarsi alla donazione del sangue, degli organi e del dono in generale. Sono tre anni che partecipa l’Avis.

Riceve finanziamenti per l’organizzazione di questo Premio?

Diciamo che come spesso accade per tutti i Premi, il peso maggiore ricade sull’Organizzazione, ma riceviamo un piccolo contributo, che si chiede agli autori nel momento dell’adesione. Ne sono escluse le scuole. Redigiamo anche un’antologia, che contiene gran parte delle poesie, che partecipano, per la poesia edita si pubblica solo il titolo dell’opera, con la cover, una sorta di catalogo. Quest’anno, battendo tutti il record dell’anno prima, abbiamo pubblicato un volume di 302 pagine. Ciò ci dà la dimensione dell’importanza di questo Premio, sia in quantità sia in qualità. Non si fa distinzione sul tema, sui confini geografici e sull’identità e appartenenze del poeta, forse il successo.

Redigete una graduatoria dei vincitori?

Mettiamo solo i primi classificati, perché tutte le altre liriche sono pari-merito secondo il giudizio di valutazione finale. Non ci piace dare giudizi di demerito, non sarebbe bello per l’autore scorgersi per ultimo nella graduatoria. Ogni opera ha la sua motivazione, che è riportata sia sull’attestato di Diploma che sull’antologia.

Ci sono eventi gemellati al Premio durante l’anno?

In marzo abbiamo quello legato alla Festa della donna, un altro in luglio per i poeti Calabresi che non hanno vinto nel Premio di aprile. Nel primo: poesia al femminile, in cui diamo spazio alle autrici calabresi, con un omaggio alle tante poetesse Italiane, che hanno arricchito la letteratura poetica del nostro Paese. Editiamo un calendario con i testi poetici e quest’anno abbiamo avuto ospite anche il papà del piccolo Nicolas Green (il bambino ucciso per errore in vacanza in Italia, anni fa, e di cui la famiglia ha predisposto la donazione dei suoi organi).

Con quante case editrici collabora?

momento della premiazione
Un momento della premiazione

La editrice Giuseppe Melgrana di Tropea, con cui ho pubblicato diverse mie opere e l’altra è la Thoth di Capo Vaticano.

Gaetano A. Bursese, consigliere della Corte di Cassazione, ma amante della Poesia?

Sì, amante della poesia e devo dire che gli aspetti che mi colpiscono di questo Premio sono: la mole di partecipazione e di lavoro destinato a noi giurati, che giudichiamo, ci tengo a precisarlo, in modo separato e autonomo e di come anche i fuori sede arrivano a Tropea per ritirare il loro premio, ma anche un diploma. Giungono poesie da ogni parte del mondo, una a esempio dalla Siria, scritta in arabo. Tutto questo lavoro, però fa onore, non solo alla città di Tropea, ma a tutta la Calabria, mettendo in evidenza il bello di questa terra.

Tutta questa poesia che le sarà passata tra le mani, ha però avuto un criterio di valutazione. Quali sono stati i suoi parametri?

Si guarda la perizia, ma soprattutto la genuinità e la spontaneità del verso. Mi ha colpito un sonetto scritto in spagnolo, così come bella era anche la poesia di una giovanissima Toscana, che ricordava nei suoi versi il papà emigrato, così come bella era la poesia del poeta più anziano partecipante, con l’età di novantadue anni, cui è stato consegnato un premio speciale, per il suo verso molto comunicativo e ironico.

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