Mendicino, ipnotica l’Edith Piaf di Nathalie Mentha

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piaf 1MENDICINO – La bellezza del teatro sta nel vedere un attore vestire gli abiti di un altro artista. Succede esattamente così quando ci si trova ad essere spettatori de “I primi cento anni di Edith Piaf” del teatro Potlach andato ieri sera in scena presso il teatro comunale di Mendicino. Un viaggio musicale attraverso i brani dell’artista parigina che narrano della malavita, di amore, sogni e passioni. È l’epoca della Seconda Guerra Mondiale, del cinema di Fellini, delle fotografie di Cartier Bresson, delle poesie di Prévert. Nathalie Mentha ha cantato in francese e in italiano, ha narrato di Louis Leplee il proprietario del cabaret che diede alla Piaf la prima occasione, dell’amore per il boxer Marcel Cerdan. In un crescendo di emozioni, tra gli sguardi famelici pronti a cogliere ogni minimo gesto, Nathalie ha stupito, ammaliato e ipnotizzato il pubblico. piaf 2Seduta su uno sgabello ha letto la lettera scritta per Cerdan; indossando un berretto rosso ha cantato al di sopra del sipario muovendo le braccia. Ha ballato con la leggiadria di una ballerina del carillon, ha cantato, ha riempito la scena di suoni, immagini e colori non facendo avvertire il vuoto dato dall’assenza di altri compagni sul palco o di una scenografia più complessa. Nathalie con naturalezza è scivolata dal recitato al cantato senza indossare la maschera della Piaf ma prendendoci per mano ci ha condotto in un clima di poesia e di magia. Uno spettacolo complesso,commovente, capace di arrivare al cuore ,che è andato al di là della semplice narrazione.  Per un’ora Nathalie ci ha fatto dimenticare il mondo esterno con le sue complessità e le sue contraddizioni e di questo non potremmo mai ringraziarla abbastanza.

Rita Pellicori

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