Mibact pubblica bando per Capitale italiana della cultura 2016-2017

Potrebbe essere una città calabrese la Capitale italiana della cultura per il prossimo anno? O per il 2017? A rispondere dovrebbero essere le amministrazioni alle quali il Ministero dei Beni e delle Attività culturali ha lanciato una sfida pubblicando in questi giorni il bando per la selezione della Capitale italiana della cultura per il 2016 e il 2017.

Si può affermare che il processo di selezione della Capitale europea della cultura 2019 abbia in un certo senso risvegliato le coscienze in un Paese che gronda cultura da ogni parte lo si guardi. Così, forte dei consensi ottenuti dal bando europeo, la nostra squadra esecutiva ha deciso di indire il bando nazionale che può essere scaricato dal sito del Mibact (www.beniculturali.it). A spiegare la scelta è stato lo stesso capo del dicastero, Dario Franceschini, a parere del quale, “le eccezionali energie mobilitate dalle città fino alla scelta di Matera 2019 hanno fatto capire quanto le comunità credano nella cultura come elemento determinate per lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio”.

È vero che le amministrazioni dei grandi comuni calabresi si trovano a dover impiegare risorse ed energie per far fronte a problemi di mole non di poco conto, tuttavia l’occasione offerta dal Ministero culturale potrebbe dare modo di mostrare al Paese e non solo gli effetti e i risultati di una buona gestione della cosa pubblica. Una sfida della quale anche il numero uno dell’Anci, Piero Fassino, si è dichiarato convinto. La procedura, secondo il primo cittadino di Torino, “consentirà di far emergere il buon lavoro fatto dai Comuni per la valorizzazione del patrimonio e la promozione della Cultura, premiando l’innovazione e la capacità di coinvolgimento dei cittadini. L’Anci si impegna a diffondere il bando in modo da permettere al maggior numero possibile di Città di partecipare alla selezione“. Al leader dei sindaci italiani fa eco il ministro Franceschini, il cui auspicio è che molti di essi, anche avvalendosi del sostegno dell’Anci “raccolgano con entusiasmo questa sfida, destinata a stimolare una competizione virtuosa capace al contempo di creare opportunità e valorizzare il patrimonio materiale e immateriale delle comunità“.

A questo punto non resta che lanciarsi nell’avventura. Il Mibact ha sottolineato che le candidature dovranno essere inoltrate entro il prossimo 31 marzo e la domanda dovrà comprendere altresì un primo dossier contenente il programma delle attività culturali. Poi una giuria selezionerà un massimo di 10 progetti finalisti entro il 30 aprile una giuria selezionerà. I dieci comuni selezionati si impegneranno a presentare un secondo dossier di candidatura, più dettagliato e approfondito del precedente: questo secondo progetto dovrà essere inviato al Ministero entro il 30 giugno.

Una volta pervenuti i dossier dettagliati dei dieci finalisti, la giuria procederà con la selezione di culturali due città Capitali italiane della cultura da proporre al ministro dei Beni e delle Attività culturali per il 2016 e per il 2017.

Per l’anno in corso, tenendo conto degli sforzi profusi da diverse città per le candidature alla bando per la capitale europea della cultura 2019, il titolo è stato conferito ex aequo alle cinque finaliste del Lecce, Siena, Cagliari, Perugia-Assisi e Ravenna.

Dunque, a questo punto la palla passa agli amministratori locali che, consapevoli delle potenzialità dei comuni di cui sono posti a guida, sapranno bene come e grazie a quali virtù presentare le rispettive candidature.

Articolo di: Daniela Lucia

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