Pierdavide Carone ha chiuso “Suoni” Festival Etno Jazz

CASTROVILLARI – Con la faccia pulita dei suoi 26 anni, il tarantino,  Pierdavide Carone, ha incantato il pubblico di “Suoni”  nell’ultima serata del Festival Etno Jazz organizzato dalla Pro Loco cittadina in collaborazione con il Comune di Castrovillari.
Nel chiostro del Protoconvento francescano, il grande talento compositivo, pupillo del grande Lucio Dalla e ancor prima di Franco Battiato, che lo ha scelto per aprire i suoi concerti, si è raccontato attraverso le sue canzoni .
Il segreto del suo successo sicuramente la gavetta nonostante la giovane età.
Agli amici calabresi, aveva postato su fb, la sua presenza  alla rassegna e lo hanno seguito in tanti non facendo mancare scroscianti applausi e commozione soprattutto nel finale quando ha interpretato  “Felicità”, del grande cantautore bolognese e  forse in quel momento tra la serie di stelle che riempivano il cielo c’era anche quella di Lucio Dalla. Pensando a lui dice: “ un pezzo di cuore, un pezzo di vita, uno dei momenti più belli irripetibili”.
E poi essere in Calabria è sempre un’emozione per Carone, questa terra che ogni anno lo accoglie e braccia aperte e che li da l’ispirazione di rivisitare i suoi brani in chiave un po’ più jazz.
Non poteva mancare “la ballata dell’ospedale”, un cult del suo repertorio,  “Nanì”  il brano con cui Pierdavide ha partecipato al Festival di Sanremo nel 2012.
Sul palco ad accompagnare il cantautore italiano, Sasà Calabrese al basso, Fabio Guagliardi al piano e Maurizio Mirabelli alla batteria, tre talenti di casa nostra.
Durante la serata il presidente della Pro Loco, Giovanni Amato gli ha consegnato il Premio “ Suoni d’Autore”.
Ma il chiostro del proto convento francescano ha accolto un interessante gruppo pugliese che,  ispirandosi alla famosa autostrada Salerno – Reggio Calabria , ha inteso intraprendere un percorso verso il Sud, inteso come base di partenza per un viaggio alla scoperta dei suoni del Mar Mediterraneo, da tempo immemore crocevia di culture e musiche diverse , gli Apulia A3 Project, un gruppo in continua evoluzione che punta non alla reinterpetazione di brani del repertorio popolare ma piuttosto alla composizione di brani originali nel quale cantautorato, folk, rock e world music  viaggiano di pari passo contaminandosi e confrontandosi anche grazie all’uso di strumenti come la fisarmonica, il tamburello ,la chitarra battente uniti ai più moderni basso, batteria e chitarra eletrrica. Più che soddisfatti della riuscita della Kermesse i due direttori artistici, Sasà Calabrese e Gerardo Bonifati , artefici di “Suoni” che nonostante le ristrettezze economiche sono riusciti ad organizzare un grandissimo evento  impreziosito dalla grande risposta di persone che ogni sera hanno riempito il chiostro del Protoconvento francescano di Castrovillari  gradendo la proposta musicale. Appuntamento all’anno prossimo, quando “Suoni” compirà dieci anni .

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