Street Art su Corso Mazzini

COSENZA (CS) Intervento di street art sabato 5 dicembre e domenica 6 dicembre nel tratto di Corso Mazzini compreso tra Viale Trieste e via Piave. L’iniziativa è promossa dalla “Street Art School” di Cosenza insieme all’Amministrazione comunale.
La performance, un patchwork di immagini colorate che dovrà assolvere alla funzione estetica di dare vivacità alla lingua d’asfalto di Corso Mazzini non ancora pavimentata, avrà inizio alle ore 15,00 di sabato 5 dicembre e andrà avanti fino alle ore 20,00 per poi riprendere domenica 6 dicembre, alle ore 10,00 e concludersi in serata.
A spiegare il senso dell’intervento artistico è l’Assessore agli eventi e al marketing territoriale Rosaria Succurro. “L’evento di sabato e domenica – sottolinea la Succurro – fa da apripista al calendario di appuntamenti che ci accompagneranno per tutta la durata delle festività natalizie e di fine anno. Grazie ai bravissimi writers della “Street art school” di Cosenza- afferma ancora l’Assessore Succurro – avremo modo di colorare e vivacizzare l’unico tratto di Corso Mazzini che resta da pavimentare.

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Sarà inoltre l’occasione per attirare l’attenzione anche e soprattutto dei bambini che saranno chiamati ad interagire con gli artisti impegnati in questa interessante performance”.
Artefici dell’evento di sabato e domenica saranno gli artisti della “Street Art School”, diretta derivazione dell’Associazione “Sottosuolo”, particolarmente attiva sul territorio provinciale ed anche fuori provincia negli anni compresi tra il 2007 ed il 2013, e animata da Mario Verta e Amaele Serino. Dal febbraio di quest’anno la Scuola di Street Art  è ospitata nel Cubo Rosso della Città dei ragazzi  dove ha svolto dei corsi di writing e graffiti molto seguiti, organizzati dalla Teca srl di Antonio Curcio e aperti ai ragazzi dai 10 ai 16 anni.
“Apparteniamo alla cultura dell’hip hop – affermano quasi all’unisono Mario Verta e Amaele Serino –  e abbiamo ripreso in mano le bombolette anche per far comprendere, ove ve ne fosse ancora bisogno, che la street art è una vera e propria forma d’arte che si propone di limitare il vandalismo e che fa parte di quella cultura newyorchese propria degli anni ’80”.
Erano gli anni in cui dalle comunità del Bronx e di alcune aree di Brooklyn cominciavano a spigionarsi energia e creatività  attraverso attività che, oltre a rappresentare un veicolo di protesta sociale, prendevano ad affermarsi come un vero stile di vita che, accanto all’hip hop o alla breakdance, cominciava ad includere anche il writing.
“Siamo orgogliosi – dicono ancora Verta e Serino –  che la nostra Street art school sia stata la prima ad essere nata in Italia. Noi facciamo da interfaccia tra le istituzioni, in questo caso il Comune di Cosenza, e i ragazzi che amano ed hanno a cuore questa particolare forma espressiva. Siamo riusciti a far comprenderne valenza e qualità e per questa ragione ad ottenere la concessione degli spazi.
Il nostro obiettivo è quello di poter avviare per il prossimo anno, per la città di Cosenza, un Programma Integrato di Sviluppo Urbano per innescare un processo di riqualificazione del territorio sul piano estetico, economico, sociale e culturale”.
Il progetto che hanno presentato al Comune di Cosenza e denominato M.A.U.C.S. (Museo di Arte Urbana Cosenza) prevede di individuare l’arte come vettore della rigenerazione urbana in grado di interpretare, restituire e valorizzare la ricchezza dell’identità e delle risorse del territorio, attraverso la creazione di un percorso museale di arte urbana che prevede la realizzazione di opere d’arte su superfici murarie presenti in alcune aree della città.
I rappresentanti del gruppo “Street Art School” avrebbero già individuato una prima area di intervento: il giardino pubblico “Luigi De Matera” alle spalle del Tribunale di Cosenza. Un’area che presenta caratteristiche adatte al progetto in quanto dotata di numerose facciate murarie più volte sottoposte ad atti di vandalismo, un fenomeno che, se il progetto venisse accolto, potrebbe essere fortemente limitato.
Su corso Mazzini sabato e domenica saranno disegnate, con le bombolette, una serie di formiche, di un metro e ottanta per un metro, che prenderanno direzioni diverse.
“Il formicaio – dice Amaele Serino – rappresenta un po’ l’aggregazione”. Quell’aggregazione  che al sabato e alla domenica, sull’isola pedonale, per fortuna non manca mai.

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