Tappa mendicinese per il ritorno in Italia del jazzista Enrico Granafei

granafeiMENDICINO (CS) – Alcune serate nascono per caso, magari da una telefonata tra amici. È dall’invito di Renato Costabile a suonare presso il Teatro comunale di Mendicino, un teatro nuovo fervente di entusiasmo, che prende corpo il concerto di Enrico Granafei. Strumentista versatile dotato di una visione a 360 gradi, l’artista trapiantatosi nel New Jersey dove gestisce il prestigioso Trumpet Jazz Club, si  è esibito in concerto accompagnato dalla sua inseparabile hand free harmonica lo strumento rivoluzionario inventato da Vern Smith gli permette di suonare l’armonica cromatica e chitarra allo stesso tempo, dalla DB guitar (una combinazione di basso e chitarra inventata da Nico Di Battista) e da una chitarra opera del liutaio cosentino Eugenio Ligato. Ha regalato due ore di musica intensa al numeroso pubblico, il musicista che dice di essere affetto da proverbiale schizofrenia e che confessa di potersi permettere di fare tutto solo a Cosenza, sua città natale. Sedici i brani eseguiti alcuni solo strumentalmente, altri accompagnati dalla voce. “Le foglie morte”, “Pia”, “Fever” del compositore tedesco Claus Ogerman, “Estate” di Bruno Martino interpretata tra l’altro dall’inventore della bossa nova João Gilberto, sono solo alcuni dei brani eseguiti. Non sono mancati brani jazz dal sapore malinconico – di quelli che si suonano al buio, magari da soli in compagnia di un buon bicchiere di whisky- bossa nova che proiettano al mondo variopinto e velato di saudade del Brasile, gli omaggi a João Gilberto e a Henry Mancini. Poi il racconto di aneddoti di vita privata come i viaggi in Finlandia (Terra di gente poco incline al dialogo e dalla lingua ricca di “falsi amici” ovvero di termini in finlandese che in italiano si pronunciano nello stesso modo ma vogliono dire qualcosa di completamente diverso come “katso” che ha scatenato, grazie ai bizzarri accostamenti alla lingua italiana, l’ilarità dell’intero pubblico) e l’ amicizia con Totonno Chiappetta . “U cuddruriaddru” ( un brano che è un vero e proprio omaggio alla leccornia che non manca mai, soprattutto nei periodi di festa sulle tavole cosentine, tra l’altro inserito in “Foraffascinu” ultima commedia ideata e scritta da Sergio Crocco) e “Calabrossa”(un vero e proprio gioco linguistico inserito nell’ultimo album la cui uscita è prevista a giugno ) brani dai ritmi brasiliani scritti in dialetto cosentino  privi di quella nostalgia che pervade i testi degli emigranti e della goliardia che in genere accompagna i testi dialettali, hanno fatto da apripista all’ultima parte dell’esibizione che si è conclusa sulle note di “Viva la musica” un vero e proprio inno alla musica che « anche se è un gioco merita la tua attenzione ».  omaggio GranafeiTerminato il concerto, il sindaco Antonio Palermo è salito sul palco e, dopo aver ringraziato il pubblico presente, ha omaggiato Enrico Granafei e Luigi Chiappetta (figlio del compianto Totonno Chiappetta) ricordando che proprio a Mendicino ha avuto luogo l’ultima esibizione di Totonno Chiappetta. È destinato a proseguire il viaggio intrapreso dal Teatro  comunale di Mendicino. Chissà quale sarà la prossima tappa.

Rita Pellicori

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