“To be? Or may-be?”: a Reggio il teatro che s’interroga sull’identità, da Shakespeare a Pirandello

REGGIO CALABRIA – È stata presentata dalla Compagnia Scena Nuda e da Yard Cantiere Creativo la rassegna teatrale “To be? Or may-be?”, prevista per i prossimi 11 e 13 marzo negli spazi del Teatro Zanotti Bianco e costituita da sei spettacoli di giovani compagnie di artisti emergenti nel panorama teatrale italiano degli ultimi anni. A presentare l’organizzazione degli spettacoli la direttrice artistica Teresa Timpano che ha spiegato la struttura della rassegna, suddivisa in due giorni con tre spettacoli al giorno, inframmezzati da un momento conviviale che consentirà al pubblico “di sviluppare un confronto sul teatro”. Leit-motiv degli spettacoli il concetto di identità nella relatività dell’esistenza e quindi lo smarrimento dell’essere. “Scena Nuda come sempre pone la propria attenzione alle produzioni di qualità – ha aggiunto la scrittrice Katia Colica, coordinatrice  dell’incontro – e nel caso di “To be? Or may-be?” si tratta di giovani ma già vincitori di prestigiosi premi nazionali che porteranno produzioni già interessate da ottime critiche”. Dunque, una rassegna teatrale che rientra a pieno titolo nel piano dell’Amministrazione comunale di ridare alla città spazi culturali, come ha sottolineato Franco Arcidiaco, in qualità di consulente del Sindaco Falcomatà assente per motivi istituzionali. Tra le novità della rassegna, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali, la Regione Calabria e il Comune di Reggio, il primo corso propedeutico di formazione per attori a livello nazionale al di fuori delle accademie ela presenza di un partner privato, Bermè, un modo di dar forza al teatro contemporaneo con commistioni tra pubblico e privato.

La direttrice artistica ha poi svelato nel dettaglio il programma delle due giornate, parlando dei sei spettacoli che si avvicenderanno sul palcoscenico: “Un vecchio gioco” sull’identità impedita dalla violenza; “L’uomo dal fiore in bocca” di Pirandello; “Diario di provincia” sul ruolo dell’identità nella società; “To pray” che intreccia danza e teatro; “L’America dentro” sulla confusione di sè; “Amleto” di Shakespeare che è la summa delle questioni sull’identità, anche in occasione del quarto centenario dello scrittore inglese. Momento, questo, approfondito nel corso dell’incontro dal titolo “Le maschere di Shakespeare” con Claudia Provvedini del Corriere della Sera e Dario Tomasello dell’Università di Messina, domenica 13 presso la Pinacoteca Comunale.

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