Taurianova

U ‘mbitu di Taurianova. Storia e fascino di un “invito speciale”

TAURIANOVA (RC) – Devozione e storia. Fascino dell’antico e riscoperta delle tradiizioni religiose e popolari. 

Lo speciale invito apre i festeggiamenti per la Madonna della Montagna

Con un rito fra il mistico e il suggestivo, la città di Taurianova, anche quest’anno, il 29 agosto, ha celebrato la sua tradizione popolare più importante e sentita: il falò dell’invito o, come comunemente chiamato in dialetto, “u mbitu”.
Al rito hanno partecipato, come sempre, le autorità religiose, civili e militari, ed in questa occasione hanno preso parte anche le onorevoli Angela Napoli e Maria Grazia Laganà. L’accensione del falò, come solitamente avviene, è avvenuta ad opera del Primo cittadino, Fabio Sciolti, insieme al Rev. Parroco Don Antonio Spizzica, della Parrocchia ove si venera la S. effigie della Madonna della Montagna, Patrona della città, i cui solenni festeggiamenti, ufficialmente aperti proprio dall’Invito, si svolgeranno dal 7 al 9 settembre prossimi.

In migliaia in piazza

Anche quest’anno sono state migliaia le persone attorno al falò e, per l’occasione, anche molti emigrati sono tornati in città per partecipare a questa grande tradizione taurianovese, che è diventata parte integrante delle tante manifestazioni di festa e di gioia in onore della Venerata Patrona della Città, ed ha assunto con il tempo un significato profondo che va al di la del suo etimologico significato di invito, di richiamo, di avviso per la novena e per la festa che segue. 
Tutti con lo sguardo attonito rivolto verso quelle fiamme che si elevavano sempre piu, quasi a voler collegare questo mondo terreno con quello Celeste. A farci sentire parte di qualcosa di immensamente piu grande.

UN PO’ DI STORIA

Il termine dialettale “u mbitu” naturalmente sta per invito. Invito, comE detto, alla Novena ed ai sacri festeggiamenti successivi che i cittadini di Taurianova facevano a tutti gli abitanti delle campagne e dei paesi del circondario. Anticamente, infatti, in mancanza di altri mezzi di comunicazione, il fumo del falò e il chiarore che produceva erano un chiaro segnale per tutti che il giorno dopo sarebbe iniziata la novena della Madonna della Montagna.
La tradizione, però, ha radici profonde che vanno anche al di la della devozione alla Madonna della Montagna nell’antica Radicena (antico Comune che unitosi al Comune di Jatrinoli ha dato origine all’attuale Taurianova) e si collegano, certamente, alla devozione a S. Orsola, l’antica Patrona ed alle fiere del bestiame e degli attrezzi agricoli che a Radicena avevano raggiunto fama nazionale e più anticamente ancora, prima del cristianesimo, come affermano illustri studiosi, al culto del fuoco.

Le tradizioni

Alla fine del falò, ognuno prendeva un po di cenere che portava a casa come una reliquia sacra e la riponeva agli angoli delle stanze e sopra le soffitte, contro le intemperie e poi spargeva nei campi per renderli più fecondi. Tradizioni che continuano e con il tempo hanno saputo legarsi alla convivialità, allo stare in armonia delle famiglie. Come quelle che ancora invitano, dopo il falò in piazza, parenti e amici a cena per trascorrere qualche ora insieme e mangiare i “frittoli”.
Un rito antico, quindi, ma che ha saputo resistere e rinnovarsi nel tempo. Come la secolare devozione dei taurianovesi per la Madonna della Montagna. Un legame forte e indossolubile, che negli anni ha dato alla Città tante manifestazioni e segni.
PHOTOGALLERY (di Giuseppe Pileio)

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