Dalle arance al bicchiere “Intervista a Giuseppe Piccolo della Agro Piccolo s.r.l.s”

Dalle arance al bicchiere
Intervista a Giuseppe Piccolo della Agro Piccolo s.r.l.s

Nasce a Locri, cosentino d’adozione, si laurea in economia aziendale presso l’Università della Calabria. Consegue diverse specializzazioni anche fuori dal territorio regionale, ma il suo sogno è sempre stato quello di tornare nella sua terra. Stiamo parlando di Piccolo Giuseppe, giovane imprenditore calabrese, che ha avuto il coraggio, in un periodo lavorativamente parlando estremamente delicato, di fare investimenti anche corposi, dando vita alla Agro Piccolo s.r.l.s, una azienda agricola dedita alla produzione e alla trasformazione di agrumi.

Come nasce l’idea di questa società?
Avevo in mente questo progetto già da anni, le mie esperienze post-laurea mi hanno aiutato molto ad avere le conoscenze necessarie per realizzarlo.
Ho costituito questa società s.r.l.s sull’agroalimentare, della quale sono socio insieme a mia madre, a ottobre 2013. Poi siamo diventati operativi da gennaio 2014. La società in realtà nasce da generazioni perché la mia famiglia aveva già un’azienda agricola a gestione familiare.

Come nasce Aran-c?
Il mio progetto nasce principalmente da una domanda che mi sono posto e cioè perché in Sicilia sono riusciti a portare avanti l’arancia rossa di Sicilia e noi in Calabria non abbiamo creato un marchio e abbiamo valorizzato l’arancia bionda di Calabria, visto che esiste il tarocco biondo che è il leader e che è paragonabile se non superiore all’arancia rossa di Sicilia?
Da questo abbiamo cercato di valorizzare gli agrumi sia da mangiare che da bere, proprio questo è lo slogan, ovvero trasformiamo l’arancia in veri e propri nettari, i quali contengono solo agrumi di Calabria.

Perché quindi scegliere questo succo?
Oltre che per bere un succo fatto con la materia prima interamente calabrese, in quanto l’obiettivo primario è stato la valorizzazione delle risorse del territorio, oltre a questo è stato ben curato il succo stesso, per conferirgli un gusto eccellente e per far si che il consumatore finale resti soddisfatto. Il nostro è un prodotto interamente italiano, oltre che essere calabrese e all’estero dobbiamo farci conoscere con questo marchio. Occorre farsi conoscere prima come nazione e poi come regione. All’estero si va alla ricerca del made in Italy, mentre in Italia è ricercato il made in Calabria.
Inoltre, questo succo è anche erogato in un sistema altamente innovativo, confezionamento in bag in box, sacche sotto vuoto, il prodotto dura quattro mesi e una volta spillato non entra in contatto con l’aria e dunque con agenti atmosferici che ne alterano la qualità.

Quanti gusti è possibile trovare?
È possibile trovare sei referenze: arancia bionda senza zucchero, arancia bionda zuccherata, bergamotto, il nuovo gusto arancia e mandarino,limonata e ace.

Il mercato come ha risposto?
Direi benissimo, siamo presenti sull’85% dei bar di Cosenza. Siamo presenti, oltre che qui in Calabria, in Piemonte, Lombardia e Lazio. Speriamo di crescere sempre più e di riuscire ad occupare anche altre regioni.
Una prima fornitura è stata inviata anche a Londra.
Occorre dire che abbiamo avuto l’ausilio della Coldiretti Calabria, sono stati i primi ad acquistare i dispenser e ad applicarli nelle loro sedi, hanno sposato appieno il progetto, grazie a loro ci stiamo facendo conoscere e ci stiamo lanciando sul mercato, grazie anche e soprattutto ad un prodotto di altissima qualità. A tal proposito vorrei ringraziare tanto il presidente Pietro Molinari, il direttore Cosentini e il Presidente di Campagna Amica.

Ti senti di dare un consiglio ai tanti giovani che abbandonano questa terra e che sono disorientanti per la mancanza di un lavoro?
Posso dire che bisogna stringere i denti e andare avanti, essere forti e determinati, questo è il mio motto, vengo da una zona in cui i ragazzi si son dovuti far forza da soli, sono uno dei ragazzi della locride, occorre farci forza andare avanti, credere sempre in ogni cosa che facciamo.
Il consiglio che voglio dare ad altri ragazzi come me che magari non hanno un lavoro, bisogna crearlo, bisogna essere forti decisi e avere un po’ di coraggio, bisogna provarci e inseguire i propri sogni, non accontentarsi di ciò che dà un benestare momentaneo, lascio questo lavoretto e vado a realizzare il mio sogno.

di Angelica Dorsa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *