Il trattore killer colpisce ancora: l’ultima vittima ieri nel veronese

Il trattore sul quale stava trasportando legna giovedì pomeriggio in un campo nelle vicinanze del casello autostradale si è ribaltato finendo in un fossato colmo d’acqua e lui, Adriano Bonfante (62 anni), è rimasto intrappolato sotto il proprio trattore morendo annegato a Nogarole Rocca nel veronese.

E’ questa la tragica descrizione dell’incidente che ha coinvolto ancora una volta un agricoltore. Questa l’ennesima esistenza spezzata in un territorio in cui la percentuale delle vittime dei campi continua ad essere protagonista dell’emergenza morti sul lavoro.

Errori e morti che potrebbero essere evitati, eppure il bollettino dei decessi in agricoltura continua. E a confermarlo sono i dati quotidianamente aggiornati ed elaborati dal nostro Osservatorio Sicurezza sul  Lavoro (www.vegaengineering.com).
Nel primo quadrimestre 2013 sono state 125 le morti rilevate nel nostro Paese. Oltre il 40 per cento delle quali è stata individuata proprio in agricoltura. Praticamente quasi la metà delle vittime.

Quando poi si esaminano le cause di mortalità rilevate, si scopre che il ribaltamento di un mezzo o di un veicolo in movimento è quella più frequente (24 per cento delle 125 vittime del primo quadrimestre 2013);  dove spesso il veicolo in questione è un trattore.

E in effetti, le ragioni che conducono alla morte dei lavoratori, soprattutto in agricoltura, sono sempre le stesse; proprio per questo si può affermare che la conoscenza dell’ambiente di lavoro, la manutenzione delle macchine e la formazione degli operatori sarebbero sufficienti per ridurre drasticamente queste tipologie di infortuni. La realtà invece è ben diversa e il rischio viene sottovalutato anche per l’esagerata fiducia nelle proprie capacità e nella propria esperienza.
E poi c’è la questione delle macchine. I trattori dovrebbero essere manutenuti regolarmente ed utilizzati in modo adeguato con attrezzature  idonee, senza effettuare modifiche improprie.

Tra l’altro poi, secondo le normative vigenti, dovrebbero essere indossate delle cinture di sicurezza e i mezzi agricoli dotati di un roll-bar che impedisca in un eventuale ribaltamento di compiere oltre un quarto di giro.

Sembra assurdo che non si proceda con questi semplici accorgimenti, anche perché i costi della sicurezza sono assolutamente affrontabili. Sicuramente meno ‘onerosi’ che quelli di un incidente mortale senza contare la tragedia umana.

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