Mamma in equilibrio

COSENZA – Oggi conciliare l’essere madre e moglie con il lavoro e l’ambizione di fare carriera è una delle sfide più difficili che ogni donna si trova costretta ad affrontare ma non impossibile, certo la giornata sembra non finire mai e ogni cosa sembra un’interminabile lotta contro il tempo. E così fare la spesa dopo la sosta obbligatoria all’asilo, arrivare puntuale in ufficio, preparare la cena come se fosse un gioco per recuperare il tempo perduto con i bambini, ritrovarsi alle 02.00 di notte davanti all’asse da stiro sono solo alcune delle tappe quotidiane che ogni mamma acrobata deve attraversare per arrivare al traguardo, la fine della giornata.

Ester Iantorno ha 36 anni, un lavoro come consulente del lavoro, un marito, due splendidi marmocchi di 5 e 2 anni e ogni giorno, senza mai dimenticare di sorridere, vive in perfetto equilibrio tra l’impeccabile organizzazione e gli inaspettati imprevisti. Più che una supereroina, Ester è un’efficiente mamma moderna, custode e protettrice della purezza e della serenità della sua casa ma anche padrona di se stessa quando decide di non mettere i sogni tra parentesi e di rivendicare il suo diritto di autonomia e di realizzazione professionale, è una donna che ha deciso di avventurarsi nella straordinaria ma faticosa esperienza di diventare madre senza deporre le vesti del lavoro, senza lasciare che la gravidanza diventasse un ostacolo per la carriera ma trovando nella maternità la forza per continuare a lavorare.

Com’è una tua giornata tipo?

Soffermandomi a pensare, non saprei dire un orario di partenza di una mia giornata tipo, so solo che non finisce mai. Facendo una media, con Giacomo, mio marito, ci svegliamo intorno alle 07.30 / 8.00, una ricca colazione per carburare, biberon per i nostri due bimbi, l’essenza della nostra vita, e poi di corsa in bagno per il solito rituale mattutino: doccia flash, trucco e scelta del vestiario e intanto Giacomo mi allieta con una delle sue poco intonate esibizioni canore. Oramai pronti ci apprestiamo a vestire i nostri figli che hanno finito di bere il latte, tanti baci e tante coccole per rendere il risveglio più dolce ma, subito dopo, “dai bimbi veloci che è tardi”. Tutti pronti per uscire ma io sono sempre l’ultima della fila, mi soffermo per rassettare tutti e tre i letti e il bagno. Sono le 09.00 e siamo in macchina armati di zaini completi di ricambi qualora dovessero servire e di merende per l’intera giornata scolastica 09.00/18.00. Alle 09.10 i bambini sono all’asilo e con mio marito ci dirigiamo sul posto di lavoro fino alle 13.00/13.30,  pausa pranzo di circa un’ora e mezza durante la quale oltre a mangiare un pasto caldo, sistemo la cucina, se riesco anche il bagno, stendo il bucato, faccio partire l’ennesima lavatrice e programmo la cena. Alle 15.00 siamo nuovamente in macchina per tornare in studio. Siamo due liberi professionisti ed è vero sì che siamo fortunati a gestire il nostro tempo con i nostri orari ma è altrettanto vero che siamo oberati di scadenze e impegni improrogabili. Sono già le 17.45 e velocemente esco dall’ufficio per andare a prendere i nostri figli. Torniamo a casa e il mio tempo è tutto dedicato a loro, ci raccontiamo della nostra giornata, giochiamo, se c’è il sole andiamo al parco, passeggiamo in bici, guardiamo un cartone, facciamo una partita al nintendo e nel frattempo riscaldo la cena che avevo predisposto nella pausa pranzo. Non riusciamo sempre a cenare tutti e quattro insieme perché gli orari di Giacomo, per esigenze lavorative, variano giornalmente ma nella maggioranza dei casi alle 20.00 siamo tutti seduti a tavola e tra una chiacchiera, un diverbio, una monelleria e una risata gustiamo la nostra cena. Tutti sazi, ci alziamo da tavola e mentre Giacomo si dedica ai bambini, io metto in ordine la cucina e mi scervello per il pranzo dell’indomani. Giacomo ed io siamo distrutti ma i nostri bambini operativi più che mai. Mi illudo di poter andare presto ad occupare quel magnifico posto che si chiama letto ma alle 21.30 è una meta ancora troppo lontana. Iniziamo comunque la routine serale: bagnetto, pigiama e tutti al letto, i bambini con il loro biberon di latte e un cartone, una fiaba o un po’ di solletico finalmente si addormentano. Per me e Giacomo ancora però c’è da fare: preparare gli zaini per il giorno dopo, mi capita spesso di fare provviste da congelare per una più rapida organizzazione dei pasti, sfornare dolci, sistemare giochi sparsi. E’ notte fonda quando finalmente anche noi adulti ci congediamo nella zona notte ma sul più bello: “Mamma, mammina….pipì”, allora alzati e accompagna chi deve andare in bagno. Tutto tace quando: “Mammina… vieni un po’ nel mio letto?”, allora alzati e intrufolati nel letto di chi ti ha chiamato. Quando nuovamente sta per conciliarti il sonno “Mammì dove sei? Perché non vieni un po’ da me?”, l’altro bimbo, insomma faccio la viandante. Quando pare che sia arrivato il momento per poter riposare anch’io: DRINNN DRINNN…la sveglia. E si riparte.

In che modo affronti la vita frenetica di tutti giorni senza lasciarti sopraffare dallo stress?

Lo stress è la peggiore amica che ci possa affiancare nelle nostre giornate, è sempre lì che cammina a braccetto con noi. Alcuni momenti sembrerebbe prendere addirittura il possesso della gestione di quella determinata situazione. Come un segugio ti spia, ti segue, ti osserva e al momento giusto ti assale. La risposta all’attacco è una bella e sana risata. Il sorriso è l’arma più letale, la positività la sfianca, il respiro calmo al ritmo di yoga la smorza e poi c’è sempre un bel gelato, una camomilla o una cioccolata per ignorarla. Questa è la mia difesa affinché la protagonista delle mie giornate possa rimanere io senza dare sfogo a quella orribile faccia che imbruttisce la mia anima e il mio spirito.

Qual è il segreto per conciliare lavoro e famiglia?

Nel “film” della mia vita, mi trovo a dover interpretare, ogni giorno e con piacere, diversi personaggi: mamma, moglie, casalinga, libera professionista. Detto così potrei sembrare una Super Donna, in realtà come tantissime, cerco di dare il meglio di me stessa sperando di soddisfare la mia persona con il lavoro e i miei desideri facendo la  mamma. Non penso esistano segreti da utilizzare per meglio incastrare i diversi ruoli, credo fermamente che ogni momento è da considerarsi assolutamente unico e come tale da vivere intensamente senza pensare a quante cose ancora bisogna fare o organizzare.

Hai mai dei sensi di colpa per il tempo che sottrai ai tuoi figli per il lavoro?

Amo i miei figli e mi piace il mio lavoro. Due sentimenti forti che s’incastrano perfettamente. Il primo spassionato e assoluto, il secondo dovuto e voluto per amor proprio e per la famiglia. Per questo motivo i sensi di colpa non hanno mai bussato alla porta del mio cuore, ciò che fortemente conta non è la quantità di tempo che trascorro con i miei bambini ma certamente la qualità che contraddistingue e rafforza il legame che ci unisce.

Riesci a trovare del tempo per te stessa?

Mi piace coccolarmi o farmi coccolare, è un aiuto veloce per ricaricare le sacche di energia e quando posso concedermi qualche minuto cerco di scegliere orari nei quali i miei figli sono all’asilo così da non sottrarre tempo da dedicare a loro.

Hai mai pensato di lasciare il lavoro e dedicarti esclusivamente alla famiglia?

Ogni individuo ha diritto di vivere liberamente le proprie scelte, amare gli altri ma senza dimenticare di amare anche se stessi. Il lavoro, rispetto alla mia scala dei sentimenti, è senza altro secondario rispetto all’essere mamma e moglie ma obiettivamente durante la giornata i miei figli trascorrono il tempo piacevolmente con i propri coetanei, mio marito lavora ed io perché mai dovrei annullarmi come persona? L’essere mamma e moglie non preclude l’essere donna che lavora. Ho scelto quindi, con gioia e impegno, di essere mamma, moglie e lavoratrice.

“Le madri sono gli unici lavoratori che non hanno mai vacanze”

Anne Morrow Lindbergh

Gaia Santolla

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