Renato Dulbecco, Nobel per la medicina 1975

Biologo italiano, nasce a Catanzaro nel 1914. Laureatosi in medicina, a soli 22 anni, presso l’Università di Torino, nel 1936 parte per il servizio militare in qualità di ufficiale medico fino al 1938. Nel 1939 é richiamato e inviato prima sul fronte francese e quindi in Russia, dove rischia di morire nel 1942. Rimandato in Italia, nel 1943 si unisce alle unità partigiane della Resistenza, sempre come medico. Successivamente, inizia l’attività di ricerca – lavorando presso l’istituto di anatomia gestito dall’istologo Giuseppe Levi e venendo in contatto con la neurobiologa Rita Levi Montalcini; contemporaneamente si iscrive alla facoltà di Fisica, che frequenta dal 1945 al 1947. Nel 1947 emigra negli USA: qui frequenta l’università di Bloomington, Indiana, e collabora con il medico Salvatore Edoardo Luria; in quel periodo studia le trasformazioni indotte dalle radiazioni nel DNA dei fagi. Le sue ricerche attirano l’attenzione di Max Ludwig Delbruck, che nel 1949 lo porta al California Institute of Technology. Nell’istituto californiano, Dulbecco scopre ed isola il virus mutante della poliomielite: questa sua scoperta sarà utile a Sabin per la preparazione del vaccino. Nel 1958 sposta l’attenzione sui virus tumorali, e comprende il meccanismo di interazione tra i DNA della cellula ospite e del virus, meccanismo per cui la cellula incorpora il DNA virale rendendo la modificazione tumorale ereditaria. Il suo lavoro chiarisce numerosi aspetti delle interazioni dei virus, in particolare dell’SV40. Nel 1962, Dulbecco si sposta al Salk Institute di La Jolla, California: qui lavora con il biologo molecolare statunitense David Baltimore. Nel 1972 si trasferisce all’Imperial Cancer Research Fund Laboratories di Londra, per approfondire gli studi sulle forme di cancro dell’uomo indotte da virus. Ritorna, poi, negli USA e, successivamente, in Italia. Nel 1975 – per le sue ricerche sulle interazioni tra virus e cellule animali e sul ruolo dei virus oncogeni – gli viene conferito il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, che condivide con Baltimore e con il virologo Howard M. Temin. Oltre al premio Nobel, Dulbecco è stato insignito della laurea honoris causa in Scienze dall’Università Yale, era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana e membro straniero della Royal Society inglese. Dal 1986 è impegnato al Progetto Genoma Umano; tale progetto mira a raggiungere la conoscenza completa dei nostri geni e dei geni animali mediante la comprensione del messaggio contenuto nella molecola di DNA. Nel 1993 rientra in Italia: da allora lavora presso l’Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano, guida la Commissione Oncologica Nazionale e ricopre l’incarico di presidente emerito del Salk Institute. Nel 1999 presenta il quarantanovesimo Festival di Sanremo insieme a Fabio Fazio e Laetitia Casta. Nel dicembre 2000 viene cooptato nel Consiglio di Beneficenza della Fondazione Cariplo insieme al collega premio Nobel Carlo Rubbia. Muore nel 2012 a La Jolla, località nei pressi di San Diego dove risiedeva da anni, colpito da un infarto due giorni prima del suo 98esimo compleanno.

 

 

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