“I Pirrupàjini”: “Chjchiti juncu….ca a chjna passi….!!!”

CASTROVILLARI (CS) – Sabato 18 maggio, alle 21,00 al Teatro Sybaris, “Chjchiti juncu….ca a chjna passi….!!!” della compagnia teatrale “I Pirrupàjini”, chiuderà il sipario della XIV Stagione teatrale comunale. La rassegna, in un mese e mezzo denso di appuntamenti, ha saputo spaziare con maestria dal teatro contemporaneo e impegnato con spettacoli come “W l’Italia”, “Morir sì giovane…”, “Occhi a perdere” e “L’Italia s’è desta” a quello più leggero, legato alla tradizione, con opere briose come “Castrovillari millenaria” e “‘U Iettabannu”, spettacoli che hanno fatto registrare il sold-out. Da segnalare l’ampia vetrina dedicata ai ragazzi e alle scuole a cura del Teatro della Sirena, con la fiaba ecologista “Il Sogno di Carlotta” e l’omaggio al “Vaudeville” e l’emozionante concerto per piano e violino del duo Marino-Acri. E sabato c’è grande attesa per la chiusura della XIV Stagione Teatrale Comunale con “I Pirrupàjini”, beniamini del pubblico castrovillarese, che calcheranno le  tavole del Sybaris con il nuovo lavoro dal titolo “Chjchiti juncu….ca a chjna passi….!!!”. La commedia in due atti, in vernacolo castrovillarese, è la sesta scritta e diretta da Mena Filpo che, con “I Pirrupàjini”, ama ricercare e diffondere le tradizioni e la cultura popolare castrovillarese. Ambientata negli anni venti, come ormai consuetudine, la commedia propone, spaccati di vita contadina, con il racconto di una giornata qualunque che, partendo dal mercato giornaliero, sviluppa la sua trama in situazioni comiche e grottesche portando lo spettatore a scoprire o riscoprire termini e situazioni ormai desuete del nostro dialetto e del vivere quotidiano. In scena ci saranno Massimo La Falce, Mena Filpo, Romina Alberti, Filomena Furiato, Marsia Trapani, Mariella Stabile, Giovanni Lo Prete, Domenico Miraglia, Luca Marchianò e Leonardo Trapani .

Asp Catanzaro: Consegnata L’ambulanza Alla Pet 118 Di Girifalco

CATANZARO –  E’ stata consegnata nei giorni scorsi, alla Postazione di emergenza territoriale (PET) 118 del Comune di Girifalco, centro premontano delle Serre catanzaresi, una nuova ambulanza. L’iniziativa è stata possibile grazie alla volontà del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, dott. Gerardo Mancuso, che ha autorizzato il recupero e la messa in esercizio della nuova ambulanza, completamente rigenerata in ogni sua parte, alla Gestione Attività Tecniche dell’Asp di Catanzaro, presieduta  dall’arch. Carlo Nisticò,  e nello specifico alla sezione Autoparco. La nuova ambulanza va a sostituire la vecchia, ormai non idonea sia per l’eccessivo chilometraggio che per le condizioni della carrozzeria.
“Abbiamo sostituito nella postazione di emergenza territoriale una vecchia ambulanza con una quasi nuova – spiega il dott. Guglielmo Curatola, Responsabile Suem 118 – questo grazie all’impegno di Salvatore Cosco e Carmine Parrottino della seziona autoparco, che hanno fatto veramente un ottimo lavoro nel recuperare un mezzo che era inutilizzato. L’efficienza del mezzo – conclude Curatola –  assume  anche un aspetto d’importanza vitale per il soccorso ed il trasporto di pazienti bisognosi di cure”.
Molto virtuoso anche il procedimento che ha portato alla consegna dell’autovettura sanitaria: il mezzo consegnato è stato rimesso “a nuovo” utilizzando alcuni pezzi ancora perfettamente efficienti presenti su un’altra ambulanza fuori servizio. L’operazione ha consentito di recuperare un mezzo inutilizzato, ma anche un cospicuo risparmio per le casse dell’Azienda sanitaria catanzarese, evitando i costi per l’acquisto di una nuova ambulanza.

L’Assessore Salerno interverrà alla presentazione del “Piano di Azione e Coesione”

CATANZARO – L’Assessore regionale al Lavoro e Politiche Sociali Nazzareno Salerno interverrà venerdì 17 maggio, alle ore 11.00, all’assemblea plenaria dedicata alla presentazione del “Piano di Azione e Coesione, Servizi di cura all’Infanzia e agli Anziani non autosufficienti” (PAC), che si svolgerà nel Centro Agro Alimentare “Fondazione Terina” a Lamezia Terme. Il Piano Azione e Coesione (Delibera CIPE del 26 ottobre 2012 n. 113) riguarda – informa una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale – tutte le regioni dell’obiettivo convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e intende contribuire al rafforzamento della filiera ordinaria dei servizi di cura, favorendo la programmazione territoriale e la gestione unitaria delle risorse. Lo scorso 20 Marzo è stato pubblicato dal Ministero dell’Interno il decreto di riparto delle risorse finanziarie a favore degli Ambiti e Distretti socio-sanitari. La Regione Calabria, che ha seguito fin dalle prime fasi la struttura della governance del programma, manterrà un compito di sorveglianza nell’attuazione dei piani di intervento, di monitoraggio e di controllo di primo livello, come previsto dal Sistema di gestione e controllo del programma. Il Ministero dell’Interno, che è stato individuato quale Autorità di Gestione del programma, in collaborazione con un gruppo di esperti, è in fase di elaborazione delle Linee Guida e dei Formulari che consentiranno ad ogni Ambito Distrettuale di predisporre adeguati Piani di Intervento rispondenti ai criteri e alle condizioni per il miglioramento e la qualità dei servizi per l’infanzia e per gli anziani non autosufficienti. L’assegnazione delle risorse ai soggetti territoriali responsabili non seguirà una selezione di tipo competitivo, riconoscendo pertanto alle istituzioni locali il ruolo organizzativo dei servizi, purché nel rispetto dei requisiti e delle condizionalità previste dal programma stesso. I Comuni rappresentanti degli ambiti distrettuali avranno il compito di informare tutti gli enti locali che appartengono all’ambito e iniziare un processo di analisi dei fabbisogni, di concertazione e di programmazione. Nel quadro dei compiti di animazione territoriale e sensibilizzazione all’attuazione del PAC, la Regione Calabria ha previsto l’organizzazione di una assemblea plenaria rivolta a tutti i comuni capofila degli ambiti e alla parti economiche e sociali interessate, nell’intento di condividere gli obiettivi specifici del PAC e le modalità di accesso alle risorse. L’individuazione degli ambiti sociali quali bacini ottimali per la realizzazione dei suddetti piani di intervento, rappresenta una significativa opportunità per rilanciare l’azione regionale della programmazione sociale e sanitaria come previsto dalla legge regionale 23/2003, per la quale il settore Politiche Sociali ha programmato ulteriori incontri.

Chiusura in musica per la programmazione serale di MORE Primo bilancio di Scena Verticale: “Formula vincente”

COSENZA – Sulle note de “Il Circolo delle Quarte” chiude la stagione MORE, prima fase del progetto di residenza teatrale del teatro Morelli, curato da Scena Verticale.

Il quartetto, formatosi all’interno della classe di jazz del Conservatorio di Cosenza, si propone al pubblico mercoledì 15 maggio (ore 21.00), con lo spettacolo “Nel dubbio suona”. Giuseppe Bottino (chitarra elettrica), Paolo Chiaia (piano e tastiere), Emanuele Gallo (basso elettrico), Alessio Sisca (batteria), esprimono un repertorio che attinge dal macromondo dello “standard”, del Jazz Modale, passando per il sano e ruvido Funk. Il quartetto si sta ora cimentando nella stesura di pezzi di produzione propria, nella continua ricerca di soluzioni compositive e interpretative personali e sempre diverse.

La chiusura di stagione stimola i titolari della residenza teatrale ad un primo commento a caldo su questa esperienza, la prima come residenza, ma già al secondo anno come proposta di un cartellone di teatro contemporaneo. “I venerdì di More si sono confermati una formula vincente”, è il primo commento dei direttori artistici di Scena Verticale, Saverio La Ruina e Dario de Luca, alla vigilia dell’ultimo appuntamento.

Il nostro intento era quello di fidelizzare il pubblico e così è stato. In tanti sono entrati in una sorta di ritmo che, ogni venerdì, passa per il Morelli. Ma ciò che ci rende particolarmente orgogliosi – sottolineano – è non solo il successo in termini di affluenza, anche se fa particolarmente piacere, in questa delicata fase del Paese, vedere una platea sempre piena, quanto l’apprezzamento per le proposte teatrali di questa prima parte del progetto MORE che abbiamo voluto TEATRO MORELLI.

 

 

Da Scena Verticale – prossima ora al debutto di una nuova edizione della sua

rassegna storica, “La Primavera dei Teatri” – ci si sofferma infine sulla scelta di

realizzare un focus sul teatro in Calabria che “ha centrato – affermano –

l’obiettivo di aprire al confronto le realtà teatrali del territorio. Gli incontri

pre-spettacolo del giovedì miravano soprattutto a questo.

Dialogo: questa deve essere la parola d’ordine, e non solo su questioni legate

alla drammaturgia e alla messa in scena, ma anche sulla fruizione del prodotto

teatrale, sulla gestione delle Residenze e sul rapporto con il pubblico. Siamo

soddisfatti anche di essere riusciti a creare un squadra di lavoro affiatata –

concludono – che ha sentito molto vicina l’Amministrazione Comunale di

Cosenza, che ringraziamo per la fiducia e il sostegno”.

Psicologia della famiglia e la tutela dei minori

NAPOLI – In occasione della rassegna Maggio dei Monumenti, la Fondazione Movimento Bambino e l’Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale e Transpersonale Nea Zetesis, in collaborazione con la Fondazione Ferrero e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, hanno organizzato una mostra fotografica sul variegato mondo dell’infanzia dal titolo BAMBINI, Anima del Mondo, insieme ad un convegno di studi sul tema La Psicologia della Famiglia e la Tutela dei Minori curato da Maria Rita Parsi e Mario Mastropaolo. Il duplice evento, che si articolerà nelle giornate di venerdì 17 e sabato 18 maggio 2013 (9.00-17.00), avrà luogo a Napoli nell’incantevole cornice delle sale del Convento di San Domenico Maggiore, concesso per la speciale occasione dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli. Le due giornate di studio che accompagnano la mostra prevedono un ricco programma di relazioni, nonché il contributo di illustri docenti di psicologia, antropologia, pedagogia, letteratura e diritto. La tappa campana della mostra fotografica prosegue così il suo lungo viaggio di presentazione per il mondo, dopo esser stata già ospite di alcuni suggestivi luoghi del nostro Bel Paese, non ultima quella che l’ha vista protagonista presso le meravigliose sale del Senato della Repubblica. La rassegna, che si propone di riconoscere e rendere nota la sapienza dei bambini, è strutturata in 150 pannelli fotografici con testi, tra i quali la Carta di Alba redatta dalla Fondazione Movimento Bambino sulla tutela dell’infanzia e pubblicata nel libro “Bambini” di Alessandra Santelli e Maria Rita Parsi. Le foto della Santelli sono frammenti di viaggi, momenti, scoperte di un mondo che appartiene ai bambini e che tenta di contenerli nei suoi confini. I testi che accompagnano le istantanee sono attinti, invece, da un’opera di Maria Rita Parsi, “Il pensiero bambino”, che rappresenta un manifesto sulla filosofia bambina. Questa raccolta di parole e immagini non è solo artistica, ma anche scientifica, giuridica e politica. La mostra rappresenta un’operazione di conoscenza, di rivendicazione di un diritto fondamentale: il diritto all’infanzia, ovvero quel principio pacificamente rivoluzionario che conferisce autorevolezza a chi, nel mondo, così com’è strutturato, non ha alcuna autorità. All’evento inaugurativo della tappa napoletana, con benevolenza e ammirazione per l’opera, prenderanno parte tutti gli organismi sociali e professionali interessati, insieme alle più alte autorità civili, militari e religiose della città. Per conoscere il programma delle due giornate di studio del convegno sul tema della famiglia e per le prenotazioni alla partecipazione gratuita dei lavori si possono consultare i siti www.neazetesis.it o www.movimentobambino.org.

L’economia e la filosofia delle mafie raccontate da Saviano

COSENZA – Deve essere un esempio per tutti, ma poi cosa ha detto di nuovo queste cose si sapevano già, è il simbolo della lotta contro le organizzazioni criminali, non vedi come ci sta marciando Peppino Impastato si rivolterebbe nella tomba, queste sono alcune delle frasi che vengono pronunciate ogni qualvolta salta fuori il nome di Roberto Saviano, perché una cosa è certa o lo si ama o lo si odia, non ci sono vie intermedie e nessuno mai si astiene dall’esprimere commenti positivi, critici e più o meno onesti.

Da ieri l’Università della Calabria gode di un storico primato, è il primo ateneo del Sud Italia ad aver ospitato Roberto Saviano per la presentazione del suo ultimo libro edito Feltrinelli ZeroZeroZero, 450 pagine che raccontano il viaggio lungo le rotte del narcotraffico mondiale, nelle quali l’inchiesta incontra, ancora una volta come nel caso di Gomorra, la prosa narrativa, parole che non lasciano scampo.

Introdotto dal direttore del Dipartimento degli Studi Umanistici Raffaelle Perrelli e dal professore Nuccio Ordine, Saviano sale in cattedra sorridente ed emozionato molto più di quando va in televisione e con le mani sulla testa dice di non essere più abituato a incontrare così tanti coetanei. E sono proprio le domande di tre studenti a dare il via al suo intervento, domande che aprono scenari sconfinati, immensi su come poter uscire fuori dall’inferno del potere criminale, sulla piaga dell’omertà, sulla liberalizzazione delle droghe.

Saviano ascolta ogni singola parola per poi partire con un lungo monologo che inizia con il mito che le organizzazioni creano di loro stesse, un falso mito perché si rifanno a film come Scarface e Il Padrino per trovare una grammatica  che sia comprensibile ed efficace, atteggiamenti connotativi che vengono poi riprodotti dai ragazzi che ne subiscono il fascino.

L’unico modo per distruggere questo mito dice Saviano è raccontarlo, senza negare la sua esistenza, smontarlo pezzo per pezzo, decostruirlo mostrandone tutte le contraddizioni, educare alla felicità.

Non esiste economia più forte del narcotraffico, continua Saviano, perché non conosce crisi e ritiene che uno dei modi per contrastare la logica proibizionista, dalla quale le mafie traggono il loro massimo potere, sarebbe quello di legalizzare le droghe, una proposta che implica costi sociali e morali elevatissimi ma certamente inferiori a quelli che stanno attorno al giro di affari illegali.

Poi ci sono le regole che stanno alla base del perfetto uomo d’onore, regole che addestrano alla disumanità, codici necessari per delineare un certo tipo di mascolinità che diventano dei veri e propri modi di stare al mondo, non fidarsi mai di nessuno, tanto meno del proprio stesso sangue perché conosce di più, vivere in solitudine, fare figli e non vederli crescere, regole che stabiliscono in che modo e con chi fare l’amore.

Siamo alla fine quando Roberto Saviano spiega come il racconto e la condivisione siano forme di resistenza all’idea che sia tutto comprabile, che disarticolare il potere diventa l’unico modo per dimostrare che siamo l’esatto contrario dell’omertà, che bisogna prendere coscienza della realtà non solo quando ci coinvolge direttamente ma anche quando ci sfiora e citando Giordano Bruno invita tutti a credere sempre in un progetto anche se difficile, perché ogni piccola e grande impresa mette alla prova, fa conoscere limiti e difficoltà, ma sconfitti o vincitori poco importa perché il percorso porta comunque a un cambiamento e questo sarà già un premio.

Gaia Santolla

“Segreti e Bugie di Federico Fellini”. Il racconto dal vivo del più grande artista del ‘900

COSENZA – “Quasi senza accorgermene ho soggiornato nel campo magnetico di Fellini per tutti gli anni della mia formazione, quasi cinque lustri, dal 1969 al 1993”. Un tempo lunghissimo quasi senza tempo in cui si sono inanellate nella mente e nel cuore dell’Autore le storie nelle storie,i racconti nei racconti, la vita nelle tante, tantissime vite. Nasce proprio da questo campo magnetico e da questo magma ancora in ebollizione “Segreti e bugie di Federico Fellini”, un libro-zibaldone che si propone al lettore in una veste di straordinaria vitalità e inedito camaleontismo in cui i percorsi non sono mai tracciati in maniera definitiva ma lasciati al “naso” di chi entra nella pagine così da scegliere il sentiero che più gli aggrada, “anche saltabeccando a piacimento” come consiglia lo stesso Autore.

Una narrazione “rapsodica” costellata in maniera rievocativa da racconti, notizie, riflessioni, aneddoti, indagini, finti segreti, spiragli, smagliature, bugie che raccontano da più angolature uno degli artisti più prodigiosi e vitali del Novecento italiano a vent’anni dalla sua scomparsa. Narrazioni e storie che si fanno scatole cinesi sempre più piccole e che, solo apparentemente slegate e tenute insieme solo dal filo sottilissimo della memoria, alla fine restituiscono al lettore un ritratto nitido e vivo di Federico Fellini che sembra affacciarsi dalla finestra memoriale di Gianfranco Angelucci e dialogare con il lettore. Balzano incontro a chi legge le schegge cinematografiche raccontate nei dettagli più inediti e introvabili e balzano di più verso il lettore i tanti nomi che hanno costellato l’esistenza del più “grande regista-mago della Settima Arte” che raccontano di quasi un intero secolo e sono i nomi della cultura novecentesca che hanno accompagnato e segmentato l’esistenza di Federico Fellini. Perché raccontare di Fellini significa anche raccontare in maniera equivalente di un secolo e di un tempo che non c’è più ma che resiste tenacemente attraverso la narrazione per cui il libro di Angelucci ha il pregio di offrire un doppio punto di osservazione che s’irradia dentro l’uomo e l’artista Fellini e dentro la temperie culturale del Novecento. Ma soprattutto consente al lettore di conoscere e respirare l’uomo Fellini e non un personaggio statuario e marmoreo ma proprio l’uomo che è rimasto appiccicato all’Autore di questo “racconto senza precedenti” perché il “campo magnetico” di Fellini è difficile, se non impossibile, scrollarselo da dosso.

L’autore del libro, Gianfranco Angelucci, è stato lo sceneggiatore  del  film  di Federico Fellini “INTERVISTA” (1987), Premio Speciale della Giuria a Cannes e Primo Premio al Festival di Mosca.
Scrittore, regista, giornalista, docente d’Accademia, vive e lavora a Roma dove alterna l’attività letteraria a quella cinematografica.
Laureato all’Università di Bologna con una tesi sull’opera del regista, è stato suo amico e collaboratore per più di venti anni. Dal 1997 al 2000, per incarico della famiglia e del Comune di Rimini ha diretto la “Fondazione Federico Fellini”, attuando un intenso programma di acquisizioni, di convegni, di pubblicazioni e mostre per onorare la memoria e la figura dell’artista.
L’autore ha pubblicato numerosi libri sui film del Maestro e un “romanzo verità”, Federico F. dedicato agli ultimi, convulsi, mesi di vita.
Nell’ambito della narrativa haanche firmato: L’amore in corpo (Sperling & Kupfer, 1994); Tra un anno al Caffè della Plaka (Abramo Editore 2007).

Regione Calabria ospite al Salone Internazionale del Libro di Torino

CATANZARO – L’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo “Alemanni”, dopo aver portato il saluto del Presidente ha presentato le iniziative programmate per il Salone Internazionale del Libro di Torino 2013, evento a cui la Calabria parteciperà in veste di “Regione ospite”. All’incontro con i giornalisti – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha preso parte anche il Dirigente del Settore Cultura Armando Pagliaro.

“Più di mille studenti calabresi – ha affermato l’Assessore Caligiuri – potranno visitare gratuitamente il Salone del Libro e la splendida mostra nella regia sabauda di Venaria Reale. E’ la prima volta che la Calabria partecipa come “Regione ospite” ed è il frutto anche del lavoro svolto nella veste di Coordinatore della Commissione Cultura in Conferenza delle Regioni. Il programma delle iniziative è particolarmente vasto e di altissima qualità: dal primo libro al mondo stampato in ebraico a Reggio Calabria nel 1475, ad altri quattro incunaboli stampati a Cosenza nel 1478. E ancora, i libri proibiti custoditi nella biblioteca del Santuario di San Francesco da Paola, il Codice Romano Carratelli e l’opera di Carmine Abate, solo per citare qualche esempio. Ci saranno mostre sul paesaggio, l’esposizione di una grande opera di Mattia Preti, la partecipazione di tantissimi personaggi, intellettuali calabresi e non, che contribuiranno a raccontare le splendide peculiarità culturali della nostra regione: Paolo Mieli, Salvatore Settis, Vittorio Sgarbi, Giordano Bruno Guerri, Giuseppe Roma, Roberto Giacobbo, Tullio De Mauro, Dacia Maraini, Giorgio Albertazzi, Michele Cucuzza, Giuseppe Galasso, Salvatore Puglisi, Pino Aprile, Eugenio Bennato e tantissimi altri giornalisti e scrittori di primissimo piano, oltre ai calabresi Nicola Gratteri, Sandra Savaglio, Antonio Nicaso e tantissimi altri. Presenteremo, inoltre, alcune fra le tantissime iniziative della Regione per promuovere la lettura, dal “Libro Verde sulla Lettura, con la prefazione di Tullio De Mauro, Carmine Abate, Mimmo Gangemi e Angela Bubba, al “Libro per ogni nato” che, metaforicamente, a partire dal prossimo giugno per un anno intero consentirà ai bambini calabresi di nascere con il libro in mano”.

“Il Presidente Scopelliti ha puntato fortemente sulla cultura per la crescita del territorio e le azioni messe in campo da questa Amministrazione hanno consentito alla nostra regione di superare Sicilia, Campania, Basilicata e Puglia come numero di lettori di libri e giornali, così come rilevato dall’Istat. Il nostro obiettivo è quello di portare la Calabria ad essere la prima tra le altre realtà del Mezzogiorno entro il 2015 ed il Salone del Libro è la vetrina più importante per mettere in evidenza le tantissime eccellenze della nostra terra – ha concluso l’Assessore alla Cultura Mario Caligiuri – per dimostrare  che la nostra è una terra di grande e straordinaria cultura. Ed e’ proprio sulla cultura che stiamo sviluppando la nostra rinascita”.

Inoltre, questa sera, la manifestazione inaugurale del Salone del Libro si svolgera’ a Venaria Reale con una mostra su Mattia Preti. “La Regione Calabria – ha detto Caligiuri – sta celebrando le iniziative su Mattia Preti per tutto il 2013. Dopo gli Stati Uniti con John Spike, Taverna e Malta, adesso Venaria Reale, con la mostra curata da Vittorio Sgarbi. Una grande operazione culturale che accende il faro sulla Calabria, terra che sta subendo una trasformazione genetica proprio attraverso la cultura: da terra di problemi a terra di opportunità, da terra che importa cultura a terra che esporta cultura. Ed è di grande significato che la cerimonia inaugurale del Salone del Libro avvenga con la mostra sul calabrese Mattia Preti, poiché la Calabria è la prima regione ospite d’onore del Salone del Libro avendo assunto l’aumento del numero dei lettori come una priorità politica. Se la rinascita e lo sviluppo economico dipendono dalla cultura – e non può essere diversamente – occorre partire necessariamente dalla lettura”.

Controlli delle forze dell’Ordine su alcune società di servizi mensa

RENDE (CS) – Una serie di perquisizioni sono state svolte dai carabinieri di Cosenza e dal personale della Dia di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘Terminator’. Al vaglio degli inquirenti sono i documenti riguardanti l’affidamento di servizi del Comune di Rende a società che avrebbero tra i dipendenti alcuni familiari di esponenti delle cosche della ‘ndrangheta cosentina.

Il Centro Editoriale e Libraio dell’Unical al Salone Internazionale del Libro di Torino

Il Centro Editoriale dell’Unical, l’ “University Press” dell’ateneo,  farà parte dello stand dedicato alla regione “ospite d’onore” al salone internazionale del libro di Torino, il più prestigioso appuntamento dell’editoria italiana, che avrà inizio mercoledì 16 maggio e terminerà lunedì 20.

Il centro sarà presente in uno spazio ricco di pubblicazioni, oltre che all’interno di uno spazio condiviso con tutte le altre case editrici che fanno parte del coordinamento delle UPI (University Press Italiane). L’Unical sarà anche in mostra nel Padiglione Internazionale con la collana Studi e Testi  di  Albanistica, diretta  dal  Prof.  Francesco Altimari. Ciò è stato possibile su invito dell’Associazione Vatra  Arbëreshe,  in  collaborazione  con  il “Centro  di  Cultura  Albanese”  di  Torino e con il  Patrocinio  dell’Ambasciata della  Repubblica  d’Albania  in  Roma.

Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.salonelibro.it/