Incendiata auto di un medico all’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme

CATANZARO – Il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro condanna fermamente l’ignobile attentato incendiario ai danni del dottor Carmine Zoccali, direttore dell’Unità operativa complessa di Urologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.

L’auto del primario lametino è stata danneggiata da un incendio doloso nel parcheggio laterale (torre B) dell’ospedale. Sono state avviate le indagini per risalire all’autore e all’eventuale movente del gesto delittuoso.

“Si tratta di un vile atto – ha affermato Mancuso – contro un professionista stimato, dedito al lavoro ed ai pazienti in modo totale. Sempre sul posto di lavoro in un movimento continuo fra reparto, sala operatoria ed ambulatorio. Un professionista apprezzato a livello nazionale e di grandi capacità umane, lontano dai posti decisionali e dai contenziosi. Un medico vicino alla sofferenza e con capacità umane del tutto uniche, vero esempio per tutti noi. Questa reale descrizione dell’uomo e del professionista non consente di comprendere il gesto, frutto più di un pensiero squilibrato che di una forma di ritorsione”.

 

 

Lavori stradali nel centro città cosentino

lavori stradaliCOSENZA – E’ stata chiusa al traffico dalle ore 7,00 di questa mattina la bretella stradale di via Pasquale Perugini (ex via Massaua), compresa tra via Francesco Principe (ex via Asmara) e via Lungo Busento Tripoli.

La misura sarà adottata anche lunedì prossimo 6 maggio e giovedì 9 maggio, sempre a partire dalle ore 7,00.

Causa della chiusura la necessità di effettuare una serie di lavori riguardanti la riparazione, la manutenzione, la tinteggiatura esterna e la sistemazione del manto di copertura di alcuni alloggi comunali che ricadono nell’area.

Il tratto stradale, nei giorni indicati, sarà chiuso al traffico fino all’ultimazione dei lavori.

 

Valore al Lavoro – di Benedetto Di Iacovo

“Sono sicuro che, mai come in questo momento, ridare valore al lavoro e centralità a ciò nelle azioni di Governo ad ogni livello, non sia più uno slogan ma una avvertita, comune necessità dei diversi soggetti istituzionali e politici. Anche per questo, oggi, il significato di Festa del Lavoro assume, ormai per tutti, un senso del tutto diverso rispetto agli anni passati. Il primo maggio è stato da sempre un momento importante nella vita delle comunità, dei lavoratori e del mondo del lavoro, in particolare. Non solo una festa, ma un riconoscimento vero e proprio di dignità che veniva dato al lavoro in quanto tale, anche a quello più umile. Il lavoratore sentiva che era la sua festa, il primo maggio metteva il vestito buono, usciva con la famiglia quasi a riappropriarsi del tempo e del significato che il lavoro dava alla sua esistenza per effetto di quella dignità che era insita nell’essere lavoratore. Quello degli ultimi anni -e forse questo ancor di più- è un primo maggio diverso. Un primo maggio in cui il senso della festa viene sostituito dalle preoccupazioni per il futuro, per il lavoro che non c’è; da quel senso di precarietà, dalla paura del domani, dal rischio di non farcela. Questa ricorrenza, resta, comunque, importante per tutti, anche perché, dopo oltre un centenario di festeggiamenti, ci consente di riflettere sui mutamenti avvenuti nella società del lavoro ma, soprattutto, nel rapporto tra lavoratore ed impresa. Per la prima volta a Treviso Imprenditori e lavoratori con i loro Sindacati marciano insieme ed a Perugia i Sindacati Confederali, dopo decenni di divisioni, tornano a celebrarlo insieme, quasi ad evidenziare un nuovo approccio rispetto al “valore del lavoro” che, senza unità ed impegno comune, tende sempre più verso una vera e propria “svalorizzazione”. Se ciò è vero, dobbiamo prendere definitivamente atto che, purtroppo, se si è modificato nel nostro Paese ed anche in Calabria sensibilmente il peso specifico delle diverse attività lavorative (con l’avvento di nuove professioni e nuove tipologie contrattuali che vedono largheggiare quelle forme di precariato diffuso: lavoro a chiamata, co.co.pro., partite iva, lavoro occasionale ed accessorio, ecc.:), quale dovrà essere il nuovo approccio delle istituzioni locali e delle forze sociali, ancorché degli stessi giovani che si vogliono addentrare nel mondo del lavoro, verso il lavoro stesso? Oltre ai cambiamenti attuali e il diverso peso specifico delle diverse attività lavorative, in questi anni è cambiato proprio il concetto stesso ed il modo di intendere il lavoro nelle sue diverse forme. E’ vero, e non va dimenticato, che il concetto del lavoro ha avuto nel tempo (nei secoli) concezioni e valori a seconda dei punti di vista. Anche di questo è giusto parlare e riflettere.

Siamo, quindi, di fronte ad un primo maggio atipico, diverso a causa della crisi e in questa luce non possiamo non riflettere su quella che è la situazione calabrese. Quello che emerge nella nostra regione, nonostante l’evidente crisi mondiale, è un quadro di luci e di ombre, con alcuni aspetti sicuramente negativi, ma anche con dei segnali di speranza a cui dobbiamo necessariamente appigliarci. Sul versante dei diritti e della qualità del lavoro non possiamo non prendere atto degli importanti risultati ottenuti in termini di contrasto al lavoro sommerso ed irregolare ad alla sottostante economia sommersa che né il substrato.

Un primo dato da segnalare, anche in un momento critico per l’economia ed il Paese, come questo, nonché nel giorno della ricorrenza del 1 Maggio, è la sostanziale stazionarietà del lavoro sommerso nell’ultimo anno e il suo forte arretramento negli ultimi dieci anni. Alla fine del 2012 vi sono circa 139.000 unità lavorative irregolari registrate in Calabria, dato identico a quello riscontrato alla fine del 2011 e che segna il punto più basso mai rilevato in Calabria. Giova ricordare che nell’anno 2004 i lavoratori irregolari nella nostra regione, secondo Dati ISTAT e nostre elaborazioni, erano 210.000 e che nel 2009 si attestavano a 149.000 unità. Questa la piccola luce. Le ombre. Tra il 2011 e il 2012 cresce notevolmente i tasso di disoccupazione. Infatti rispetto allo stesso periodo del 2011 si riscontra una sostanziale stazionarietà degli occupati e un forte aumento del tasso di attività di 4,4 punti % ed anche un forte aumento della disoccupazione che però deriva esclusivamente da una maggiore partecipazione al mercato del lavoro e non dalla perdita di posti di lavoro. In effetti vi è il passaggio delle cosiddette non forze lavoro (quelli cioè che non si iscrivevano nelle liste, quindi non ricercavano attivamente lavoro) nelle liste dei disoccupati.

Poiché gli occupati in Calabria non sono diminuiti nel confronto fra il secondo trimestre 2011 e il secondo trimestre 2012, anzi, sono aumentati di 16.000 unità, se si confronta il primo trimestre 2012 con il secondo trimestre 2012, sia pur in periodo di grande crisi, l’aumento dei disoccupati è da attribuirsi, come già affermato, esclusivamente alla maggiore partecipazione al mercato del lavoro. Questo dato è confermato dal tasso di attività che sale per la prima volta tra il 2011 e il 2012 oltre il 50% raggiungendo il massimo assoluto nel secondo trimestre 2012 con il 51,9%.

Il fatto che in Calabria (Dati ufficiali ISTAT) nell’anno 2011 sia aumentata l’occupazione di 49.000 unità, portandosi a 600.000 occupati totali (soglia raggiunta solo nel 2005) e che contemporaneamente siano cresciuti coloro che sono in cerca di lavoro (per effetto delle non forze lavoro che si sono rimesse, come già detto, a cercare attivamente lavoro) e quindi che 63.000 calabresi tra il secondo trimestre 2011 e il secondo trimestre 2012, abbiano ritrovato fiducia nel mercato del lavoro iscrivendosi nelle liste, è segno inequivocabile e attendibile di speranza e fiducia ritrovate. L’aumento di coloro che cercano lavoro quando non si perdono posti di lavoro (in Economia e nelle dinamiche del mercato del lavoro) rappresenta un segnale di fiducia. Ciò significa che 63.000 persone hanno manifestato interesse verso il mercato del lavoro calabrese e chiedono una risposta Politica efficace da parte delle istituzioni preposte, un segno che ricompensi la fiducia che hanno mostrato.

La Calabria ha, ormai, un economia terziarizzata, se si vuole naturalmente postindustriale, le politiche del lavoro devono quindi tenere conto di questa nuova caratterizzazione dell’economia locale, trovando anche strumenti opportuni per sostenerla e supportarla.

Altro elemento caratteristico che spiega le fluttuazioni trimestrali degli indicatori è costituito dal lavoro precario, dal lavoro a termine e dal lavoro sommerso.

L’economia calabrese, tuttavia, se opportunamente governata, ha la capacità potenziale di annullare in pochi anni il gap che la separa dalla altre regioni “avanzate” dell’Europa.

Occorre, quindi, promuovere e guidare processi di crescita e attuare politiche di sviluppo in grado di accrescere la dotazione di risorse materiali e immateriali della regione, governando i processi di produzione in maniera ottimale.

Le politiche del lavoro non dovranno più essere collegate, semplicisticamente, alle tante questioni che scaturiscono dalle emergenze occupazionali, a cui si dovrà, però, dare una soluzione rapida e definitiva. Dovranno, piuttosto, essere progettate delle politiche per governare i processi di cambiamento e di innovazione che, necessariamente, dovranno caratterizzare la regione nei prossimi anni per aumentarne il livello di competitività.

Tenuto conto che la disoccupazione è la patologia più grave della società calabrese, ed il fattore che più di tutti contribuisce alla bassa qualità degli assetti sociali e istituzionali, nonché alla riduzione del diritto alla cittadinanza e della stessa democrazia, è possibile porvi rimedio solo adottando un insieme coordinato e integrato di azioni che pongano in primo piano l’inscindibile nesso tra politiche del lavoro, politiche per lo sviluppo e politiche industriali.

L’impressione complessiva è che per il sistema economico calabrese il settore delle imprese (che dovranno essere, sempre più, internazionalizzate) sia un ambito di estremo interesse per avviare delle politiche di riduzione della disoccupazione, di lotta al sommerso e più in generale di sviluppo.

Le politiche dell’occupabilità, però, non possono fare molto in un sistema che ha un forte deficit dal lato della creazione dei posti di lavoro in attività produttive diffuse sul territorio.

Due quindi sono le indicazioni di politica del lavoro: a)Promuovere nuove imprese in ogni settore produttivo ed investire in capitale umano ed innovazione per fare del terziario calabrese un terziario di eccellenza. b) Investire nella stabilizzazione e nella regolarizzazione dei contratti di lavoro relativi alle tipologie atipiche che generano precariato proponendo progetti di emersione dell’economia sommersa e del lavoro non regolare. Misure a sostegno dell’innovazione e alta formazione sono due strade per rispondere alla prima esigenza, credito di imposta e campagne di emersione sono gli strumenti per rispondere alla seconda esigenza.

Benedetto Di Iacovo, Esperto di Politiche del lavoro

Presidente della Commissione regionale della Calabria

per l’Emersione del lavoro non regolare

Ricerca Unical sulle pagine del National Geographic

RENDE (CS) – E’ tra le ricerche scientifiche più suggestive, di maggiore appeal mediatico. Non c’è “bosone” o “materia oscura” che tenga: l’immaginario collettivo, dalla notte dei tempi, viene esaltato dal sogno d’ingannare la morte quanto più è possibile.

Una di queste ricerche “doc” – capace cioè di entrare a pieno titolo nella letteratura scientifica mondiale sulla materia – vede protagonista il team guidato dall’Ordinario di genetica dell’Università della Calabria, Giuseppe Passarino (recentemente incluso nella “Top Italian Scientists”, la lista in cui vengono inseriti gli scienziati italiani con il maggiore impatto scientifico al mondo) ed è stata “certificata” dal National Geographic. Il numero di maggio della edizione italiana della prestigiosa rivista scientifica dedica un ampio reportage, dal titolo “Al di là dei cento”, agli studi sulla longevità effettuati dal prof. Passarino. All’articolo viene addirittura dedicata la copertina del mensile dove, accanto all’immagine di una neonata, campeggia il titolo “Questa bambina vivrà fino a 120 anni”. Certamente un riconoscimento prestigioso per l’UniCal ma anche per l’intera Calabria che si trova in “prima pagina” non per un accadimento tragico, ma per un fatto positivo legato al valore della ricerca scientifica che produce.

La particolarità della ricerca calabrese risiede nell’intuizione, avuta diversi anni fa, d’aver “imbroccato” quello che oggi viene considerato il canale d’indagine più promettente per questa materia: studiare la longevità ricorrendo alla genotica, alla ricerca molecolare e soprattutto all’analisi dei dati raccolti in diverse piccole comunità. Pare infatti questa la “direttiva” scientifica vincente per svelare i segreti di un farmaco che permetterà, magari ai nostri figli, di superare molto agevolmente la soglia dei cento anni. Ricerca, inoltre, che ridimensiona fortemente il valore scientifico di alcune convinzione – come quella della longevità legata ad una dieta ipocalorica – che pure negli anni scorsi grande successo hanno riscosso. Dopo questo lungo “lead”, l’articolo del National Geographic Italia, a firma di Stephen S. Hall, fa una esauriente panoramica sui principali studi internazionali sugli indizi genetici di longevità per concludere nuovamente con la ricerca del prof. Passarino. Viene, infatti, dettagliatamente illustrato il lavoro enorme fatto all’UniCal fin dal 1994, quando si sono iniziati ad esaminare i dati di ben 409 comuni calabresi comparando le storie delle famiglie e i dati fisiologici relativi alla vulnerabilità delle malattie degli individui. I ricercatori dell’Unical hanno dimostrato, dati alla mano, che la longevità dei parenti prossimi dei soggetti più che nonagenari è risultata superiore a quella della media. Ma il dato inatteso è che i fattori genetici chiamati in causa sembrano favorire soprattutto gli uomini. Ma non è tutto. Nei laboratori dell’UniCal è stato scoperto che gli ultra novantenni posseggono un allele (una variante di sequenza di un gene) che svolge un ruolo importante nella digestione e nelle preferenze alimentari ed anche una serie di fattori che influenzano la longevità: la risposta allo stress, il metabolismo dei nutrienti, la gestione e l’utilizzo dell’energia. Una ricerca imponente che sta dando straordinari risultati. Certo siamo ancora lontani dall’ aver trovato il mitico “elisir di lunga vita”, ma in questa direzione, grazie alla ricerca fatta all’UniCal, un importante passo è stato compiuto.

 

Ambasciatore del Belgio incontra Scopelliti

CATANZARO – Il Presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti ha ricevuto, a Palazzo Alemanni, l’Ambasciatore del Belgio in Italia Vincent Mertens de Wilmars. Il diplomatico, che si trova nella nostra regione per partecipare ad un’iniziativa organizzata dall’Università della Calabria, è stato accolto dal Presidente Scopelliti in un clima di cordialità istituzionale. Il Governatore ha rivolto, a nome di tutti i calabresi, un caloroso benvenuto all’Ambasciatore al quale ha manifestato, altresì, la necessità di intensificare il dialogo con il Regno Belga per realizzare sinergie che riguardano diversi settori. Vincent Mertens de Wilmars ha dichiarato l’interesse del proprio Paese nei confronti della Calabria e delle opportunità che possono derivare dall’avvio di iniziative di cooperazione.

Nuova area mercatale a Rende (Cs)

RENDE (CS) – E’ stata inaugurata la nuova area mercatale, nella zona di Villaggio Europa. Già da quest’oggi il tradizionale mercato del giovedì si è spostato nel nuovo spazio, interessato nei mesi scorsi da lavori di adeguamento e di ridefinizione delle aree adibite ai venditori.

Circa 164 quelli che – a seguito della graduatoria espletata dall’ufficio SUAP del comune – sono risultati assegnatari di uno spazio. Da qui a qualche settimana, inoltre, saranno assegnati ulteriori 20 posti.

La nuova area, più funzionale ed agevole, che prevede anche una serie di parcheggi ed una strada interna per l’eventuale passaggio di un’ambulanza, è stata inaugurata dal Sindaco, Vittorio Cavalcanti assieme al Vicesindaco Emilio De Bartolo ed all’assessore alla Manutenzione e Polizia Municipale Luca Pizzini. Presente anche l’On. Sandro Principe. A benedire il nuovo spazio il parroco della Chiesa San Carlo Borromeo, Don Aldo Giovinco.

Il Sindaco, Vittorio Cavalcanti ha espresso «compiacimento per la consegna alla città di un’opera strategica che rende più civile e vivibile il centro cittadino. E’ importante sottolineare come il dialogo e la concertazione abbiano permesso di superare alcune criticità emerse con alcuni commercianti. Il confronto con loro è stato totale – ha sottolineato il Sindaco – grazie anche al prezioso supporto del Vice Sindaco Emilio De Bartolo e dell’Assessore Luca Pizzini».

Wish Maggio: un ideale che torna, non solo una festa

Dopo il primo successo del 25 aprile Wish Park ripropone la sua seconda giornata tra ecologia e musica. “Prendiamo spazio così”: è il manifesto sospeso sul ponte gremito di giovani, è un grido di speranza. E’ il segnale che lo staff del wish e be-alternative  vuole lanciare per un risveglio immediato e combattivo delle nuove generazioni in una Cosenza sempre più dinamica ed europea. “E’ una manifestazione che va sostenuta perchè è un’idea al servizio di tutti, senza alcun fine di lucro ma solo per il puro piacere di creare un’atmosfera di divertimento, serenità e aggregazione” così Vincenzo Naccarato, creatore dell’evento, commenta con la  positività e l’entusiasmo che solo un giovane della sua età potrebbe avere.  Un tuffo nel passato, un ritorno agli anni della beat generation, dei figli dei fiori. Un viaggio a ritroso nel 1968, non solo nel look, ma nello spirito di aggregazione  spontanea. Gli ideali di pace e libertà in slogan come “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” e “Fate l’amore, non la guerra”, che risuonavano in maniera evidente in quegli anni, sembrano di colpo riproporsi nei giovani di oggi con uguale convinzione e intensità. In un primo maggio di festa al Parco fluviale di Rende troviamo tutti lì distesi nel verde; giovani a volte criticati, eppure capaci di socializzare e creare momenti di grande aggregazione. Un evento reale li coinvolge e li rende protagonisti. In giro si scorgono ragazzi che rotolano nel parco, sguazzano divertiti nelle cascate rendesi, ballano, amoreggiano, giocano a carte e con i propri cani.  Giovani che per un giorno vivono le spensieratezze della loro età. Nell’aria profumi di un’estate alle porte. Sorrisi, urla di felicità e risate creano l’idillio di una giornata speciale. Supersantos per aria, profumi da pic-nic, musica elettronica e rock, artisti di strada, ghiaccioli da “500 lire” fanno da cornice ad una dimensione mai vista.  Sul lungofiume non solo wishers amanti delle feste invernali e locaiole, ma anche gli spotted universitari, i curiosi,  gli scettici. Wish sono i giovani quelli che sognano ancora, nonostante la crisi imperante. In questi momenti difficili l’unione fa la forza e le cinquemila anime presenti a quest’evento, ne sono una testimonianza. Da creatività e malcontento si possono sviluppare idee in grado di cambiare a piccoli passi sistemi ormai logori e antichi. Il wish è tanta roba: no lista, no perditempo, no hogan. Il wish è libertà, è uno stile di vita. Wish non è trasgressione, come è stato in parte equivocato, ma voglia di espressione, comunicazione creativa, autonomia. Se ne parlerà ancora. Le fasi delle prossime organizzazioni dello staff sono presenti sulla pagina facebook dedicata all’evento.
In cantiere altre iniziative nel parco di Quattromiglia che, di volta in volta, si svilupperanno ogni domenica; cinema all’aperto, aree giochi e molto altro nei prossimi appuntamenti marchiati Wish.

 

                                                                                                                                       Rossana Muraca

Ancora festeggiamenti per i 100 anni della Cgil Cosentina

Dopo le pre – celebrazioni dei giorni scorsi, con la presentazione di un video dedicato al centenario della camera del lavoro cosentina, gli interventi delle varie personalità cittadine e provinciali e gli scroscianti applausi misti a commozione, la festa continua. Dal palco, allestito per l’occasione, a parlare è ancora il segretario generale della Cgil bruzia Giovanni Donato, che inizia lanciando un messaggio a tutti i presenti:

“Non nascondo una profonda commozione in questo momento così importante per il nostro sindacato. Oggi, nel pieno rinnovarsi della natura, rinnoviamo per la centesima volta il nostro giuramento nei valori che celebriamo con la Festa del lavoro”.

Il segretario non può non affrontare i temi della crisi, già accennati nelle pre – celebrazioni, riferendosi sia all’esecutivo nazionale che a quello regionale:

“Chiediamo al governo Letta di cambiare radicalmente rotta rispetto a quelli che l’hanno preceduto, di adottare scelte chiare e tempestive per ripartire dal lavoro”. E ancora: “Siamo in piazza per dire all’amministrazione Scopelliti che non ne possiamo più di passerelle a Cosenza, mentre la Calabria arretra paurosamente. A fine mese, insieme a Cisl e Uil, organizzeremo una protesta unitaria sulla sanità”.

 

Conclude poi il suo intervento riproponendo i temi contenuti nel piano del lavoro e ricordando coloro i quali hanno contribuito alla crescita della Cgil bruzia. In rappresentanza del comitato dell’acqua pubblica, si da spazio al saluto di Alfonso Senatore e alle testimonianze di due giovani lavoratrici, Annarita Merenda, tirocinante presso il Tribunale di Cosenza ed ex lavoratrice in mobilità, che rivendica con forza la certezza del lavoro per i precari e Fabrizia Gallo, che è una dei tredici dipendenti della Lutirom licenziati “perché iscritti alla Fiom Cgil. “Se da una parte abbiamo bisogno di questo lavoro – dice la giovane – è anche vero che siamo coscienti che abbassando la testa non otterremo alcun risultato”.

A seguire abbiamo gli interventi di Michele Gravano, segretario generale della Cgil Calabria, che celebra quello da lui considerato come “un secolo di battaglie per la libertà, la democrazia e il lavoro”. Elena Lattuada, infine, dopo aver trattato le problematiche degli esodati, del finanziamento degli ammortizzatori sociali e di un fisco più equo, parla del lavoro di squadra:

“La storia della Camera del lavoro ci insegna che da soli non ce la si fa, che soltanto insieme si costruisce”

 

Dopo i contributi spazio alla musica con il concerto di Eugenio Bennato.  L’artista napoletano porta a Cosenza il suo tour dal nome “questione meridionale”, tematica che si sposa alla perfezione con quelle della cgil bruzia.

“Tutto il mio percorso ruota intorno ai diritti di cittadinanza, soprattutto al Sud – commenta Bennato -. La musica dà un senso di appartenenza e rinascita. In questo senso la Calabria è depositaria di una tradizione straordinaria che oggi sta provocando il risveglio di migliaia di ragazzi”.

Prima del concerto il cantautore ha effettuato anche una visita alla sede della camera del lavoro di Cosenza. Non si poteva immaginare compleanno più bello per quella che viene considerata come una delle istituzioni più importanti del paese. Musica e cultura, un binomio che ha sempre successo.

 

 

Il giro d’Italia per le strade di Rende il prossimo 8 Maggio. Strade principali chiuse al traffico.

Il giro d’Italia 2013 passerà per Rende. La corsa rosa nella quinta delle sue ventuno tappe, da Cosenza a Matera (199Km),  passerà per le strade della cittadina universitaria il giorno 8 maggio. A godere di questo importante evento saranno tutti coloro che, a partire dalle 10:30 del mattino, saranno presenti per le strade più importanti del paese: Via Kennedy, Viale della Resistenza, Via Fratelli bandiera, Via Don Minzoni, Via Rossini, Via Paganini, Via Verdi, Via Volta e Via Colombo. Queste strade , per l’occasione, saranno chiuse al traffico e sarà vietata anche la sosta a partire dalle 7 della sera successiva. Nonostante tutte le vicende negative che hanno interessato  il mondo del ciclismo, sopratutto in quest’ultimo periodo con molti dei suoi campioni sia presenti che passati coinvolti, l’interesse per la manifestazione ciclistica e per il ciclismo in generale non sembra calare. Siamo sicuri perciò che la presenza di appassionati per le vie di Rende sarà molto nutrita. Si dice che i miti e gli eroi nel ciclismo non esistono più, ma lo sport è sempre sport.

 

 

 

Andrea Mirenda

Sbarco di migranti a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – 43 migranti afghani a bordo di una barca a vela in difficoltà sono stati salvati nella notte da una motovedetta della Guardia costiera nelle acque antistanti Capo Dell’Armi. A bordo dell’imbarcazione, di bandiera olandese, c’erano 17 bambini, tra cui un neonato, 11 donne (una incinta) e 15 uomini. La barca è stata raggiunta e i passeggeri portati a bordo e trasferiti a Reggio Calabria all’arrivo da personale sanitario e dalla locale Capitaneria.