Mostre: a Roma omaggio a Preti, il “Cavalier Calabrese”

A 400 anni dalla nascita del grande artista Mattia Presti, quindici artisti contemporanei – ognuno dei quali appartiene a orientamenti espressivi e generazioni diverse – si ispirano alla vita e alle opere del pittore seicentesco: è quanto propone la mostra “Omaggio al Cavalier Calabrese” voluta dal Consiglio di Stato e curata da Andrea Romoli Barberini. La rassegna è ospitata a Palazzo Croce Aldobrandini di Roma e si inserisce nel cartellone di vari eventi.

 

La Ciranda vince la pioggia

COSENZA – La pioggia diventa solo un dettaglio fastidioso ma irrilevante quando il desiderio di creare quell’unione che trascende ogni singolarità diventa l’espressione più alta di tutte le anime che incarnate in corpi pensanti hanno deciso di muoversi al pulsare di un unico grande cuore.

Questo è successo ieri in una traversa di Piazza 11 settembre, sotto il gazebo di un locale, in occasione della giornata dell’8 marzo in un’iniziativa promossa dal centro antiviolenza Roberta Lanzino che per celebrare la donna ha organizzato un grande ballo collettivo, la Ciranda.

Una danza sacra brasiliana, in italiano significa girotondo, che rimanda al cerchio e conduce al superamento di ogni frammentazione per diventare parte del ritmo che governa l’universo, per riconoscersi uguali, nei respiri, negli sguardi che restitituiscono speranza.

A coreografare  tutti coloro che temerari hanno sfidato le avverse condizioni metereologiche, è stata una collaboratrice del centro, Lindara NobreCosta una giovane donna brasiliana che ha spiegato il significato profondo di una danza che inizia tenendosi per mano e prosegue battendo i piedi, muovendosi in modo circolare, una forma di ringraziamento, di celebrazione che segna una fase di passaggio e quindi di nuova vita, di rinascita, ma diventa anche un ballo di protesta in difesa dei diritti delle donne, contro il femminicidio, contro la sottovalutazione di un’emergenza drammatica da parte delle istituzioni che invece di sostenere i presidi di accoglienza preferiscono abbandonarli a un destino di solitaria disperazione.

Non è quindi un festeggiare, ma un’occasione per mostrare ancora una volta la solidarietà nei confronti delle donne uccise, delle donne che ancora non hanno trovato la forza di liberarsi, delle donne che stanno riscaldando la voce per non tacere più.

Alla fine del girotondo viene ricordato Fabrizio Pioli, il giovane elettrauto di Gioia Tauro vittima di un delitto d’onore, sotterrato nelle campagne di Rosarno solo per essersi innamorato di una donna già sposata, perché in questa terra è consuetudine ancora assai diffusa quella di essere uccisi per un amore sbagliato.

Nella lotta contro la violenza l’unico modo per salvarsi è recuperare il vero senso della parola insieme e ieri nell’assaporare l’esistenza dell’altro tutto è diventato parola, ascolto e battito.

Gaia Santolla

SudAlterno, c’è poco da festeggiare dopo lo tsunami elettorale

COSENZA – Gli esiti delle ultime elezioni politiche, la vittoria indiscutibile del moVimento 5 stelle e la “non vittoria” del centrosinistra, in Italia e, in particolare, nel Mezzogiorno, le migliaia di voti persi in tutte le città e le province calabresi, inducono SEL a riflettere senza alibi sul senso e sul ruolo dei partiti a livello locale e nazionale. E’ arrivato il tempo dell’autocritica e dell’autoriforma, e non dei finti entusiasmi per una vittoria che, seppure c’è stata, porta tutto il peso di una sconfitta.

La forma che i partiti hanno assunto nella seconda Repubblica, compresi i più giovani come SEL, è lontana dall’idea di democrazia reale, di confronto, di apertura, che si leva sempre più forte da parte dei cittadini. Grillo fa sue istanze, che sono, prima che dei partiti timidamente di sinistra, dei movimenti sociali e di lotta che hanno attraversato il nostro Paese negli anni: dal reddito di cittadinanza all’acqua pubblica, dalla riduzione dei costi della politica alla democrazia diretta e partecipata. Si è assistito, a livello nazionale e a livello locale, ad una campagna elettorale tutta misurata sull’agenda Monti e sull’austerità, senza parole chiare e proposte radicali rispetto ad una crisi economica che lascia indietro fette sempre più grosse di popolazione e che non ammette più risposte moderate.

Prima di accusare di “populismo” chi ha vinto, sarebbe necessario farsi un esame di coscienza: l’operazione di restyling che il centrosinistra ha compiuto con le primarie e le parlamentarie, evidentemente non ha convinto fino in fondo i cittadini, e sicuramente non è apparsa “rivoluzionaria” quanto i nostri dirigenti avrebbero voluto. Anzi, le cosiddette “parlamentarie” si sono palesate agli occhi del nostro elettorato potenziale e di molti altri cittadini e cittadine come una vera e propria farsa, come una grande e ipocrita mascherata di apparati che si autolegittimano attraverso una finta partecipazione democratica. I risultati elettorali hanno dato la prova di questa finzione: non si spiega altrimenti la discrasia fra i risultati, il numero di votanti e di preferenze delle parlamentarie e quello che si è poi rivelato il reale risultato elettorale.

La verità è che SEL ha perduto ogni contatto non solo con l’elettorato in generale, ma anche con i propri attivisti. Di fatto, è stato difficile, imbarazzante e inutile convincere gli elettori a votare SEL.

Ora che la campagna elettorale è finita, e prima che si apra la prossima molto imminente, il partito ha davanti due strade: chiudersi completamente, rinserrando le fila dei suoi dirigenti per rimanere saldamente attaccato ai suoi pacchetti di voti sicuri oppure aprirsi davvero alla partecipazione e al rinnovamento, azzerando tutto e ripartendo da capo, rimettendosi in discussione e costruendo passo dopo passo, in maniera davvero orizzontale, a partire dai territori un progetto politico che abbracci finalmente le esperienze collettive e individuali più avanzate della politica italiana e calabrese.

Forse è già troppo tardi, ma un tentativo deve essere fatto. Il tempo degli indugi è finito per SudAlterno, come per tanti altri simpatizzanti di Sel: per questo, in attesa che il gruppo dirigente nazionale dia un seguito concreto all’autocritica che Nichi Vendola ha avviato all’indomani del voto, si auspica che il cambiamento riparta dai territori e chiedendo da subito che gli organi dirigenti provinciali e regionali siano i primi a rimettersi in discussione, lasciando spazio alle ultime, esigue possibilità di cambiamento politico e generazionale.

Celebrazioni vittime della mafia, il sindaco Mario Occhiuto svela una scultura in memoria di Sergio Cosmai a 28 anni dalla morte

Cosenza – Domani, sabato 9 marzo, si svolgerà una cerimonia in ricordo di Sergio Cosmai, indimenticato direttore del carcere di Cosenza, ucciso il 12 marzo 1985 mentre si trovava alla guida della propria auto sulla strada che oggi porta il suo nome.

Alle ore 16, alla presenza della signora Tiziana Palazzo, vedova Cosmai, e dei suoi figli, del vescovo monsignor Salvatore Nunnari e delle autorità locali, il sindaco Mario Occhiuto, come annunciato durante le commemorazioni dello scorso anno, presso la rotatoria al termine di viale Cosmai, dove accadde l’attentato letale, svelerà una scultura dell’artista Maurizio Orrico raffigurante l’ombra mafiosa avvolta da una frase lunga metri e metri di parole, ovvero quelle del compianto uomo di Stato, ritrovate dalla consorte in un vecchio diario.

“Fido t’affido”: le adozioni canine tornano in piazza il 9 marzo

Cosenza – L’Assessorato alla Sostenibilità Ambientale promuove le adozioni canine con un nuovo appuntamento del “Fido t’affido”: il 9 marzo, dalle 11 alle 13, in piazza “XI settembre” (Cosenza) saranno presenti alcuni amici quattro zampe del canile comunale di Donnici, pronti per essere adottati.

Realizzata col supporto del servizio veterinario dell’Asp e dei volontari Oipa e Lav, la manifestazione incoraggia i cittadini a tutelare gli animali, rispettando le loro esigenze e gli obblighi previsti dalla legge, per garantire una corretta convivenza uomo-animale.

Inoltre, è possibile sostenere i quattro zampe del canile versando un contributo volontario su conto corrente postale (n. 001003932629) o bancario (codice Iban IT68S0760116200001003932629): per tutte le informazioni in merito si rimanda la consultazione del sito internet (www.canilecosenza.it), della pagina Facebook (www.facebook.com/CanileCosenza) e del profilo Twitter (twitter.com/CanileCosenza) del canile.

Il “Fido t’affido” rientra nelle politiche di tutela degli animali prefissate dall’Assessorato alla Sostenibilità Ambientale. Aiutaci e segnala ogni possibile caso di maltrattamento, abbandono e fenomeno di randagismo al numero 0984 813909, per allertare l’intervento della Polizia Municipale e attivare la procedura di recupero.

Chiuso lo svincolo per Copanello Lido (CZ) dall’11 marzo al 30 giugno

Catanzaro – Da lunedì 11 marzo e fino al 30 giugno rimarrà chiuso lo svincolo per Copanello Lido (CZ) al km 176,150 della strada statale 106 “Jonica” per i veicoli provenienti da Taranto.

Il provvedimento è necessario nell’ambito dei lavori di costruzione della nuova statale 106 nel tratto Squillace-Simeri Crichi.

L’Anas comunica che a partire da lunedì 11 marzo e fino a domenica 30 giugno rimarrà chiuso, per i veicoli provenienti da Taranto, lo svincolo per Copanello Lido, posto al km 176,150 della strada 106 “Jonica” e ricadente nel territorio comunale di Stalettì, in provincia di Catanzaro.

Il provvedimento si rende necessario per consentire la costruzione dell’opera di scavalco della nuova statale 106 rispetto alla vecchia sede, e rientra nel più ampio intervento dei lavori di costruzione del tratto previsto dal km 178,350 (Squillace) al km 191,500 (Simeri Crichi).

I veicoli diretti a Copanello Lido potranno utilizzare l’uscita “Squillace Mare” al km 178,850 o l’uscita “Pietragrande” al km 171,400.

I mezzi pesanti diretti al vicino stabilimento di torrefazione dovranno utilizzare l’uscita “Pietragrande” al km 171,400.

L’Anas raccomanda agli automobilisti prudenza nella guida e ricorda che l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile sul sito web http://www.stradeanas.it/traffico oppure su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all`applicazione `VAI Anas Plus`, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”.

Gli utenti hanno poi a disposizione la web tv www.stradeanas.tv e il numero 841-148 ‘Pronto Anas’ per informazioni sull’intera rete Anas.

8 marzo: Commissione cultura celebra figura di Giustina Gencarelli

Cosenza – A distanza di 68 anni dall’8 marzo 1945, quando a Cosenza si tenne la prima grande manifestazione dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane), in occasione della giornata internazionale della donna, la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, ha voluto ricordare la figura di Giustina Gencarelli che dell’U.D.I. di Cosenza fu fiduciaria e che può essere considerata una delle prime donne cosentine (era originaria di San Demetrio Corone) impegnate attivamente in politica.

La commissione cultura ha voluto attribuire solennità all’iniziativa con la quale ha reso omaggio alla memoria di Giustina Gencarelli, scegliendo la cornice del Teatro “Rendano”.

In apertura di seduta il Presidente Nigro ha sottolineato come con il ricordo di Giustina Gencarelli la Commissione cultura intenda inaugurare un nuovo filone volto a restituire il ricordo di figure femminili che possono essere additate, ad esempio, per il loro rigore morale e per l’impegno civile, avendo dato un importante contributo allo sviluppo della nostra regione.

Giustina Gencarelli, classe 1914, può essere considerata una passionaria ante-litteram, tra le prime donne attivamente impegnate in politica, militante del Partito Comunista, nonostante le sue origini aristocratiche (la madre, Giulia Farina, era discendente di una nobile famiglia di Crotone, fedelissima dei Borbone).

Educazione molto rigorosa, parlava, come la madre, correttamente il francese, ma imparò in seguito anche l’inglese, per approfondire a Londra gli studi sul sistema del welfare.

Lasciò il PCI nel 1956, dopo i fatti di Ungheria, per transitare poi nel Partito Socialista, collaborando prima con Pietro Nenni e poi con Francesco De Martino. Si spense nel 2005.Candidata con il PCI alle elezioni per l’Assemblea Costituente del 1946, fu al fianco di Palmiro Togliatti quando venne in Calabria, prima a Catanzaro e poi a Cosenza, per quella storica campagna elettorale.

Di primissima mano la testimonianza di Cesare Marini, figlio della Gencarelli, che ha condito il suo intervento con significativi aneddoti.

Quando venne Togliatti in Calabria, nella lettera che riassumeva la sua giornata al fianco del leader comunista, lo dipinse come persona molto simpatica anche se- sottolineò nello scritto al marito – che a Cosenza, davanti ad una folla straordinaria, il discorso di Togliatti non ebbe la resa brillante del comizio di Catanzaro, probabilmente a causa della tensione accumulata. “A Roma – ha aggiunto ancora Marini – frequentò il gruppo comunista dissidente. Transitata nel Partito socialista, vicinissima a Nenni e a De Martino, non capì mai Craxi perché non accettava l’idea del partito-impresa.” Cesare Marini ha ricordato inoltre che  Giustina Gencarelli era una donna, oltre che colta e impegnata in politica, anche molto generosa, come testimonia il suo impegno come presidente delle dame di carità di S.Vincenzo De’ Paoli.

Fiera di San Giuseppe 2013: un chilometro e mezzo più lunga e le piante a Lungo Crati

Cosenza – Si avvicina la data di apertura della tradizionale Fiera di san Giuseppe 2013, prevista dal 12 al 19 marzo.

Le zone dove si svolgerà la Fiera sono quelle di Lungo Crati De Seta (altezza Mercato Arenella); Mercatino Arenella; Ponte Mario Martire; Via Sertorio Quattromani; Piazza G. Mancini; Area ex FF.SS.;Viale G. Mancini; Contrada Gergeri.726 gli espositori, con un incremento di 116 partecipanti rispetto all’edizione 2012. Provengono da 27 province d’Italia, mentre sono 15 le nazionalità dei partecipanti e 24 le categorie merceologiche.

Come sempre, i primi ad arrivare saranno i venditori di piante, fiori in vaso, terrecotte e vimini. Piante e fiori saranno sistemate su Lungo Crati e il perché lo ha spiegato l’assessore alla Crescita economica urbana Luciano Vigna, intervenendo alla riunione della Commissione consiliare alle Attività economiche che si è riunita sotto la presidenza di Luca Gervasi.

Il rione Gergeri diventerà  modulare per quanto riguarda i trasporti e Piazza dei Bruzi  per i prodotti tipici e per quanto attiene altre attività che potrebbero suscitare molto interesse dai parte dei cittadini e da tutti coloro che verranno dall’hinterland.

Infine, vi è da segnalare che lo Sportello unico per le attività economiche e produttive (palazzo Ferrari in piazza Cenisio) rende noto agli utenti, scusandosi per gli eventuali disagi, che per far fronte alle esigenze del periodo, dall’11 al 19 marzo resterà aperto esclusivamente per gli operatori della Fiera. Da mercoledì 20 sarà ripristinato il normale orario di apertura a tutto il pubblico.

Yes we call, precari in cuffia

COSENZA – Videomaker, blogger, media attivista ma anche poeta e scrittore si tratta di Gabriele Fabiani che ieri all’interno della ricca programmazione della settima edizione della Settimana delle Biblioteche ha presentato in anteprima nazionale il suo ultimo libro “ Yes we call. Vita di un operatore call center” edito da Edizioni Periferia.

Un libro di inchiesta, di denuncia basato su quella che la sociologia chiama osservazione partecipata, Fabiani infatti diventa parte dell’argomento vivendo personalmente la tematica affrontata con uno spiccato sguardo critico. Una testimonianza unica ma identica per tutti, il simbolo di una successione di voci che raccontano una delle patologie dell’era moderna, il lato oscuro di quella che per molti rappresenta la normale quotidianità, l’incubo di ogni laureato contemporaneo, lavorare in un call center.

Inbound, outbound, co.co.co, telemarketing, provvigioni, licenziamento, sono i concetti cardini di una società in crisi con cui la nuova generazione ha necessariamente imparato a fare i conti e che Fabiani denuncia in un piccolo libro con un linguaggio fresco, acuto e comunicativo diventando quasi una sorta di manifesto di quella generazione vittima dello sfruttamento della manopera intellettuale.

Durante la presentazione si sono susseguiti alcuni interventi primo fra tutti quello dell’editore Pasquale Falco che ha evidenziato quanto la parola possa essere rivoluzionaria nella denuncia, ferendo chi deve essere ferito e ha condannato fermamente l’autocensura paragonandola a una desolante resa.

L’intervento dell’assessore provinciale al lavoro Giuseppe Giudicendrea si è incentrato sulle responsabilità che la politica deve prendersi per rimettere in moto la macchina degli investimenti reali e del mercato del lavoro che pur rimanendo flessibile non può continuare a condannare alla precarietà dell’esistenza.

L’ultimo intervento spetta ovviamente all’autore che spiega la triplice valenza di un libro che è di verità perché è autobiografico, di denuncia perché rivela le vessazioni di cui spesso gli operatori sono vittime, come il mobbing, e di richiesta perché si rivolge direttamente a chi ha l’obbligo di vigilare sul rispetto dei diritti umani che dovrebbero essere alla base di tutti i rapporti di lavoro.

Fabiani ringrazia i call center solo per aver trovato l’amore quello vero ma continua a lottare contro le fabbriche che producono precarietà perché vuole esortare tutti a liberarsi da questa nuova forma di alienazione mortificante, perchè vuole stimolare la fuga da una schiavitù fatta di obblighi e priva di tutele ma soprattutto continua a lottare affinchè la fatidica frase “si ma almeno lavoro” non diventi un modo per morire silenziosamente.

Gaia Santolla

Il mare delle tue labbra: inaugurazione della mostra di Mariano Filippetta

Cosenza – Sabato 9 marzo, alle ore 18:30, presso la sede dell’associazione Alt Art creazioni in corso, in via Longeni 25/bis, Arcavacata di rende (c/o Università della Calabria), sarà inaugurata la mostra di Mariano Filippetta, Il mare delle tue labbra.
“Il mare delle tue labbra” è il titolo della mostra, curata da Gianfranco Labrosciano con la collaborazione di Stefania Lecce, che si aprirà sabato 9 marzo alle 18.30 e vedrà protagoniste le opere di Mariano Filippetta, artista che vive e lavora tra Frosinone e Roma.

Le sue prime esperienze in campo artistico sono legate ad Achille Bonito Oliva che nel 1992 lo ha invitato a partecipare ad imprimatur, mostra di artisti inediti che si tenne a Milano. Da lì in poi ha collaborato con numerose gallerie d’arte, soprattutto romane. Nel 2011 Vittorio Sgarbi lo ha invitato a partecipare alla 54 biennale di Venezia. Ha al suo attivo numerosissime esposizioni nazionale ed internazionali. Le sue opere, realizzate con tecniche e materiali diversi, sono il frutto di riflessioni che partono dall’osservazione di oggetti di uso comune che vengono cristallizzati in forme tridimensionali in perfetto equilibrio con il colore e che diventano una finestra che accompagna lo sguardo dell’osservatore in una dimensione intima in cui si lascia spazio alle emozioni.

In occasione della festa della donna, contestualmente all’apertura della mostra, ci sarà un dialogo-dibattito tra il critico e l’artista che si confronteranno sul ruolo della donna nell’arte. La mostra potrà essere visitata, nei locali dell’associazione, fino al 23 marzo.