Il Sindaco Vittorio Cavalcanti Incontra i Lavoratori CenterGross

RENDE (CS) – Il Sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti, ha incontrato  presso la sede del palazzo comunale, una delegazione di lavoratori del CenterGross,  I sedici dipendenti del punto vendita di Rende, gestito dal gruppo Ferrigno, durante la riunione hanno espresso forte preoccupazione per le loro incerte prospettive future. Le difficoltà  economiche legate all’attuale gestione sembrerebbero destinate, infatti,  ad avviare un percorso che potrebbe comportare la chiusura del negozio e la conseguente perdita del posto di lavoro. L’allarme lanciato dai lavoratori è stato accolto dal primo cittadino di Rende che, oltre a esprimere la sua piena solidarietà, si è reso immediatamente  disponibile a promuovere l’avvio di  una consultazione fra le parti interessate al fine di valutare possibili strategie d’intervento.

“Il rischio di  chiusura della struttura- ha affermato il Sindaco Vittorio Cavalcanti- è un’eventualità da scongiurare e bisogna fare quanto è nelle possibilità di ognuno per evitarlo. Si tratta di prevenire un’emergenza sociale e di difendere la dignità di persone  per anni impiegate in uno stesso settore, e che avrebbero, senz’altro, serie difficoltà a trovare una nuova ricollocazione nel mercato del lavoro .

“Una evoluzione della situazione in tal senso  –ha aggiunto- comprometterebbe il  tessuto economico urbano e aprirebbe nuove problematiche sul piano sociale”. È necessario, pertanto- ha continuato- valutare tutte le strade percorribili e le  concrete opportunità per ridare vigore a  una realtà  economica che ha potenzialità di ripresa anche in considerazione della sua collocazione strategica”.

Al termine dell’incontro, i lavoratori hanno espresso il loro apprezzamento per l’interessamento riservato alla vicenda e hanno sottolineato l’urgenza di individuare una soluzione che consenta di trovare, al più presto, una via d’uscita.

Calabria Sotto la Pioggia e Temperature a Picco

CATANZARO – In queste ore la Calabria è sotto la pioggia e vento forte.

Le temperature, in rialzo nei giorni scorsi, hanno subito una brusca diminuzione.

La pioggia sta interessando particolarmente la fascia Jonica.  Il traffico sull’A3 e sulle principali strade statali è regolare.

Nel catanzarese il vento forte sta causando disagi mentre la Sila è invasa dai turisti e tutti gli impianti sono aperti.

 

Asp Catanzaro: Seminario di Integrazione Sanitaria dei Cittadini Stranieri Privati della Libertà Personale

CATANZARO – Nell’ambito del progetto “Salute senza barriere”, finanziato dal FEI (Fondo Europeo per l’Integrazione dei cittadini dei Paesi Terzi), proposto dal Ministero dell’Interno e attuato da un partenariato composto da Ministero della Salute e INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà), si è tenuto a Catanzaro, nella Casa circondariale “Ugo Caridi”, uno dei seminari informativi previsti in dodici istituti di pena d’Italia, in collaborazione con le ASL di riferimento, sul diritto all’assistenza sanitaria del cittadino straniero e detenuto, sulla riforma della medicina penitenziaria e il funzionamento del SSN.
Il progetto, che mira a promuovere l’integrazione sanitaria dei cittadini dei Paesi Terzi, ospiti temporaneamente degli Istituti di pena, coinvolge anche il personale sanitario dell’ Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che ha in carico la salute dei detenuti nelle Case circondariali di Catanzaro e Lamezia Terme e nell’Istituto penale per minori di Catanzaro.
Per il Dott. Antonio Montuoro, che si occupa da due anni di Sanità penitenziaria nell’Asp di Catanzaro e che è stato uno dei relatori del seminario “la situazione della sanità negli istituti penitenziari è a macchia di leopardo, con punte evidenti di criticità, ma anche con realtà, e la Calabria è tra queste, nelle quali, seppure con difficoltà, si riesce ad assicurare buoni standard di assistenza. E se la sanità penitenziaria calabrese è nel suo complesso virtuosa il merito va ascritto a tutte le professionalità mediche e non che operano in questi istituti ”. Con riferimenti più specifici, Montuoro ha sottolineato che il Direttore generale dell’Asp di Catanzaro, dott. Gerardo Mancuso, dimostrando “una sensibilità davvero non comune verso le problematiche della salute in carcere, il 6 maggio 2011, dopo un lavoro preparatorio, ha sottoscritto insieme ai dirigenti degli istituti penitenziari, il protocollo d’intesa tra l’Asp, le case circondariali di Catanzaro e Lamezia Terme e L’Istituto penale per minori di Catanzaro. Protocollo che definisce le forme di collaborazione tra l’Ordinamento Sanitario e l”Ordinamento Penitenziario della Giustizia Minorile per garantire la tutela della salute ed il recupero sociale dei detenuti, degli internati adulti e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale”. Per Montuoro “la professionalità degli operatori sanitari (medici incaricati, medici Sias – Servizio integrativo di assistenza sanitaria, medici di continuità assistenziale, infermieri, psicologi, ecc) che lavorano nelle carceri, l’impegno, l’attenzione, la capacità d’ascolto delle persone affidate interamente alle loro cure, si sono rivelati fattori fondamentali per affrontare adeguatamente la domanda di salute in carcere”.
Un altro punto di forza è rappresentato dalla specialistica ambulatoriale. Nella Casa Circondariale di Catanzaro dalle 136 ore settimanali del 2010 si è passati alle attuali 162 ore nelle varie branche specialistiche, mentre ben 8931 sono state le visite effettuate in sede intramuraria solo le prestazioni sanitarie non altrimenti eseguibili all’interno degli istituti sono state effettuate nelle varie strutture ospedaliere del territorio. Anche i Ser.T.  di Catanzaro e Lamezia, pur con carenza di organico, come sottolinea Montuoro, “garantiscono la prevenzione, la cura e la riabilitazione degli stati di dipendenza patologica dei detenuti”. “Diversamente da altre realtà carcerarie – aggiunge Montuoro – negli istituti di pena dell’ASP di Catanzaro, negli ultimi anni, si sono verificati pochi casi di suicidio ed una bassa incidenza di atti di autolesionismo e tentativi di suicidarsi. Un risultato ottenuto certamente grazie all’alta professionalità e al lavoro di chi dirige e gestisce le nostre carceri”.
Ricorda, poi, che “si deve alla proficua collaborazione tra operatori sanitari e operatori della giustizia minorile il progetto voluto dal Dipartimento Tutela della salute : “Percorso socio-sanitario per la tutela dei minori e dei giovani adulti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile”, definito modello d’eccellenza dal Direttore Generale del Dipartimento Giustizia Minorile del Ministero”. Montuoro conclude dichiarando che “c’è ancora molto da fare, ci sono limiti da superare, tuttavia, in un momento di difficoltà e di tagli per la Sanità, l’Asp di Catanzaro ha dimostrato di “camminare “ per assicurare durante il periodo di detenzione nelle case circondariali il diritto alla salute, garantito costituzionalmente ad ogni cittadino della repubblica ed ai cittadini stranieri.

Deceduti 3 Senzatetto in Incendio a Cosenza

COSENZA – Nell’incendio in un vecchio deposito di via XXIV Maggio di Cosenza,  una parallela della centralissima isola pedonale di corso Mazzini, hanno perso la vita tre senzatetto, forse di nazionalità rumena.

Le cause della tragedia potrebbero essere ricondotte ad un corto circuito dell’allaccio di fortuna con cui veniva alimentata una stufa elettrica.

I corpi sono stati rinvenuti dai vigili del fuoco durante l’operazione di spegnimento dell’incendio.

Il cittadino di origini marocchine che occupava il piano soprastante ha affermato di non essersi accorto di nulla in quanto dormiva ed era ubriaco.

Guardia Costiera: Sequestrate 2 Tonnellate di Novellame Sarda

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Continua l’attività di prevenzione, da parte della Guardia costiera, dei danni causati all’ecosistema marino dalla pesca illegale del novellame di sardina.

Militari dell’Ufficio locale marittimo di Trebisacce, dipendente dalla Capitaneria di porto di Corigliano Calabro, alle prime luci dell’alba, a seguito di mirate ricognizioni ed osservazioni ed appostamenti lungo la costa, hanno infatti sequestrato, sulla spiaggia di Albidona, ad alcuni pescatori abusivi, oltre 20 chili di novellame di sarda contenuti in cassette appena sbarcate.

Il novellame, dichiarato dai veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuti su richiesta della Capitaneria, non idoneo al consumo umano, è stato quindi rigettato in mare.

Il tutto è stato segnalato alla competente Procura della Repubblica di Castrovillari per la violazione dell’art. 7 comma 1 lettera a) del Decreto legislativo n. 4/2012  e del Regolamento (CE)  1967/2006.

L’indiscriminato sfruttamento del novellame di sarda è da tempo vietato dalla normativa comunitaria ed i controlli, intensificati dall’inizio dell’anno, continueranno nei prossimi giorni.

La Guardia costiera ricorda che, oltre alla pesca ed alla commercializzazione, del novellame è vietata anche la sola detenzione.

L’attività di vigilanza, da parte dei militari della Guardia costiera, agli ordini del Capo del Compartimento marittimo, il Capitano di Fregata (CP) Antonio D’Amore, lungo il litorale dello Ionio cosentino, è finalizzata alla salvaguardia delle risorse ittiche ed a tutela dell’ecosistema marino; con la pesca con attrezzi non consentiti si rischia, infatti, di catturare anche organismi protetti, quali posidonia e specie bentoniche.

FINAL EIGHT CALCIO A5 FEMMINILE: Pro Reggina, che serataccia

AZ GOLD WOMEN – PRO REGGINA 97 6 – 0

AZ GOLD WOMEN: Mascia, Pastorini, Blanco, Reyes, Marranghello, Verzulli, Silvetti, Gayardo, Maione, Di Marcoberardino, Nobilio, Vuttariello. All. Marcuccitti

PRO REGGINA: Trovato Mazza, Siclari, Presto, Politi, Violi, Cannizzaro, Romeo, Vadalà, Napoli, Mezzatesta, Mendolia, Cacciola. All. Tramontana

ARBITRI: Sue Ellen Salvatore (Gallarate), Emanuela Rea (Roma 1) CRONO: Marco Villanova (Bari)

MARCATORI: 3’27” Blanco (A), 6’20” rig. Gayardo (A), 6’44” Blanco (A), 12′ Gayardo (A) del p.t., 3’01” e 17’57” Reyes (A) del s.t.

AMMONITI: Presto (R)

di Pasquale Barreca – Al Palaroma di Pescara è andato di scena quello che sulla carta era Il quarto di finale più incerto della giornata, di fronte le Campionesse d’Italia della Pro Reggina e l’Az Gold Woman prima nel girone B con 17 vittorie e 2 pareggi. Quintetto reggino di partenza con Trovato Mazza Siclari Presto Violi e Politi. A volte capita che nonostante tu non sia inferiore all’avversario la tensione ti tiri brutti scherzi e cosi su un lancio alto di Noe (Reyes),  l’argentina Blanco spizzica la palla di testa mandandola alle spalle del portiere. Ti trovi sotto e allora provi a reagire ma nonostante ce la metti tutta non riesci a cambiare una serata iniziata male e che continua peggio quando l’arbitro assegna il rigore al Chieti. Rigore che viene realizzato da Gayardo che raddoppia e quando sul solito lancio lungo facciamo l’ennesimo pasticcio con Trovato Mazza e Romeo permettendo a Blanco che aveva sbagliato lo stop iniziale di approfittarne e segnare da terra  spalle alla porta capisci che domattina non sarà un bel risveglio. Dopo dodici minuti Gayardo di punta fa il quattro a zero. Mister Tramontana cerca di cambiare: fuori Trovato Mazza dentro Cacciola che funge da quinto di movimento con l’obiettivo di riaprire il match ma non è serata e lo si capisce quando a negarci il gol è il palo interno su tiro di Mezzatesta. Nella ripresa quinta rete per le abruzzesi con la spagnola Noe . La Pro Reggina tutta riversa nell’area dell’Az in cerca del gol della bandiera ma le neroverdi ormai si sono chiuse in gestione del vantaggio. Qualche minuto di sospensione per l’infortunio della Cacciola forse un calo di pressione a furia di andare avanti e dietro per il campo, per fortuna tutto bene. Tocca al capitano Siclari vestire i panni del portiere e a 4′ e 15” dalla fine fare una parata degna del miglior buffon. Doppietta anche per Noe che chiude la partita e con essa fa svanire il sogno triplete… Peccato!

 

Questione rifiuti a Castrovillari. Sit-in del comune all’impianto di smaltimento di Rossano

Cosenza – Sit-in all’impianto di smaltimento di Rossano Calabro da parte del Sindaco, Domenico Lo Polito, dell’Assessore all’Ambiente, Angelo Loiacono, e del capogruppo Dario D’Atri con delega alla Sanità. Qui la città di Castrovillari deve conferire i propri rifiuti differenziati come indicato dall’Ordinanza del Commissario regionale.

La posizione dell’Amministrazione comunale è scaturita in seguito al fatto che ai camion viene impedito di scaricare, determinando una situazione di emergenza e di allerta nel capoluogo del Pollino per l’immondizia che giorno per giorno si accumula in città, come testimoniano i tanti sacchetti fuori dai condomini, vicino ai cassonetti e lasciati su aree pubbliche.

Per questo una comunicazione urgente e richiesta d’intervento  al Prefetto di Cosenza erano stati inviati l’altro giorno dal Sindaco Lo Polito, con cui veniva segnalato  che “è ormai impossibile  conferire la frazione indifferenziata stante anche l’ennesimo inutile viaggio all’impianto di Rossano e il problema, per qualsiasi soluzione, di interloquire con il Commissario Regionale. Fatti  che creano l’impossibilità di garantire i servizi essenziali quali il ritiro dei rifiuti presso l’ospedale , le scuole  e l’istituto penitenziario.”

Dignità e lavoro: i diritti hanno colore?

COSENZA – Li abbiamo tutti i giorni accanto ma spesso non badiamo a loro. Ci soffermiamo a volte su particolari che li caratterizzano, ma trascuriamo la loro umanità e la loro storia. Siamo carichi di pregiudizi nei loro confronti, ma non ne conosciamo esperienze e pensieri. Accudiscono i nostri anziani, giocano con i nostri bambini, ci servono il caffè al bar, riparano le nostre auto, preparano le nostre cene al ristorante, coltivano le nostre terre. Adam, Maria, Yousef, Camila, Linda vivono nelle nostre città, eppure non godono dei nostri stessi diritti. Sono cittadini di serie B o più spesso lo status di cittadino non è loro nemmeno riconosciuto. Quasi come una sorta di rete invisibile di individui che danno il proprio contributo alla comunità in cui vivono attraverso il lavoro che svolgono, senza ricevere in cambio ciò che spetta loro.

Da quattro ormai si svolge in tutta Italia lo sciopero degli immigrati, una iniziativa promossa per accendere i riflettori sull’importanza del riconoscimento di diritti a chi proviene da paesi altri. Una serie di manifestazioni, incontri, dibattiti centrati sul razzismo e sullo sfruttamento.

Secondo i dati del Dossier Statistico sull’Immigrazione 2012, elaborato da Caritas Italiana e Migrantes, in Italia gli stranieri sarebbero 5 milioni e 11 mila. In Calabria il dato si assesta sui 78 mila. Numeri rilevanti che raccontano di persone, di famiglie, di sacrifici, di speranze. Una contaminazione che viene etichettata dall’opinione pubblica e dalle agende politiche come emergenza, ma che nasconde elementi preziosi di competenze, idee, valori. Un tema che ultimamente ha trovato la ribalta sui mezzi di comunicazione per le vicende legate allo sfruttamento dei braccianti agricoli, per i massicci sbarchi di clandestini sulle coste delle regioni del sud, per le condizioni di gestione dei CIE (Centri di identificazione ed espulsione).

Situazioni che hanno mobilitato le molteplici organizzazioni che sono attive nella lotta per i riconoscimento dei diritti ai migranti e che oggi partecipano a questo sciopero singolare. Un impegno che si realizza quotidianamente, a stretto contatto con le persone in difficoltà, scontrandosi da un lato con la burocrazia dello Stato e dall’altro con i pregiudizi della gente.

Una giornata, quella di oggi, che si tinge di giallo, il colore simbolo della manifestazione. Un colore scelto per la sua assenza nel panorama dei partiti, perché l’attenzione ai diritti degli immigrati dovrebbe essere un tema trasversale ai diversi schieramenti politici. Una giornata che, quest’anno, punta il dito su un aspetto di grande attualità, ovvero la richiesta di cittadinanza per tutti i figli di migranti nati o cresciuti in Italia.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

L’arte ha il sapore urbano

Cosenza – L’arte è viva, in continua crescita ed evoluzione, l’arte non è statica ma dinamica, cangiante, è un cantiere sempre aperto; l’arte è un costante ed irrefrenabile work in progress, ha bisogno di vivacità, intuizione, estro e creatività ed è proprio per dimostrare che l’arte si costruisce mattone dopo mattone, tegola dopo tegola che va avanti la rassegna “Art in Progress. Cantieri del contemporaneo” promossa dalla Provincia di Cosenza, dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e dal Comune di Marano Principato.

Il progetto prosegue a gonfie vele con una nuova mostra, curata da David Vecchiato, intitolata “The Urban Superstar Show” che riempirà con le attuali tendenze artistiche la Galleria d’Arte Provinciale Santa Chiara di Cosenza fino al prossimo 17 Marzo.

La mostra, che per due anni si è tenuta al Museo Madre di Napoli e nella Galleria Mondopop di Roma, quest’anno è approdata nella città dei Bruzi riuscendo, anche in questa nuova edizione, a riunire gli esponenti più ragguardevoli del movimento artistico pop grazie ad un intenso programma che prevede laboratori e perfomance dal vivo.

“The Urban Superstar” riunisce così in un’unica sala diversi stili, diverse opere che, messe le une di fianco alle altre, dialogano, comunicano, si scontrano e si incontrano mostrando la varietà del mondo e di ciò che lo compone; le opere hanno il sapore urbano, l’odore acre ed invasivo degli scarichi automobilistici, il colore vivo dei palazzi che dalla loro altezza dominano la città e i suoi passanti, il suono frenetico dei clacson, dei saluti abbozzati, dello scalpitio elettrico, incessante, quasi musicale.

Più di settanta opere, più di settanta punti di vista e sfumature che riportano in auge la cosiddetta “arte pubblica” che non ha lo scopo di modificare, rivoluzionare e rivalutare l’ambiente circostante ma semplicemente la volontà di sfruttarlo a proprio piacimento per darne un commento, un’analisi propria che possa aiutare l’osservatore a volgere lo sguardo verso nuovi aspetti del mondo, nuovi orizzonti ancora tutti da scoprire e da assaporare, nuove mete da visitare, nuove città da immaginare e “colorare”.

Annabella Muraca

ECCELLENZA / L’Acri definisce la sua posizione per il ricorso sulla Paolana

Quattro settimane fa il contestato pre e post partita di Paolana – Acri, che per l’aggressione ad Alessandro Riolo e il caso del tesseramento non in regola del giocatore della Paolana Cavatorti con il relativo ricorso dell’F.C. Calcio Acri, ha fatto e continua a far discutere. Una settimana fa poi la decisione del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti che ha accettato il ricorso della squadra rossonera, infliggendo lo 0 a 3 tavolino contro la Paolana per il già citato caso Cavatorti, suscitando tanto clamore e alimentando tante polemiche negli ambienti vicini alla squadra tirrenica.

Ma la società dell’Fc Calcio Acri non ci sta a tanto clamore che ha sollevato la vicenda e ha definito ieri la sua posizione in un comunicato in cui si legge: ” Rigettiamo il termine Ricorsopoli che farebbe pensar a chissà cosa e distorce, invece, la verità. Essendo iscritti all’Figc intendiamo rispettare regole e obblighi così come negli anni passati quando abbiamo subito giusti ricorsi per analoghi motivi. Noi abbiamo solo effettuato un ricorso sportivo nei confronti della società della Paolana per un tesseramento non in regola, senza alcun secondo fine, e ne accetteremo gli esiti qualunque essi siano. Il tutto senza talpe ma solo grazie ad una dirigenza che legge comunicati e normative Il problema, invece, è un altro, ovvero riconducibile agli episodi del pre-partita Paolana-Acri che hanno visto protagonisti il nostro giocatore Riolo ed alcuni dirigenti della Paolana che hanno aggredito il primo e poi non hanno neanche sporto le scuse ma, anzi, nei giorni successivi gli stessi dirigenti hanno cercato di minimizzare la vicenda o addirittura capovolgere la realtà dei fatti. Noi volevamo solo le scuse da parte della Paolana per rispetto della città e dei tifosi, e la querela di Riolo rientra nella sfera personale di ognuno di noi che vuole difendere i propri diritti. Il Comitato Regionale, che non ha bisogno delle nostre difese, ben conosce i regolamenti e puntualmente li applica, chi tira in ballo la federazione, il presidente e l’ufficio tesseramenti è veramente puerile.”

Probabilmente la vicenda, sportiva e non, avrà altri strascichi.