Shakespeare 2016. Lo spettacolo del mondo

Shakespeare 2016. Lo spettacolo del mondo è un progetto pensato in vista dei quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare e avrà svolgimento pluriennale. L’iniziativa, promossa dalla Scuola Dottorale Internazionale di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, è a carattere esplicitamente multidisciplinare e, in tal senso, è tesa a coinvolgere competenze e saperi eterogenei, sia di carattere storico-teorico che di carattere pratico. Il progetto, articolato per linee tematiche, prevede seminari, lezioni magistrali, laboratori, produzione di spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche. L’obiettivo è quello di attivare un campo di studi, ricerche, eventi cinematografici e teatrali, laboratori di produzione artistica e culturale che coinvolga studiosi, artisti, dottorandi e studenti intorno ad una delle massime figure della tradizione occidentale.

Film e Laboratori

Giovedì 28 febbraio 

h. 21.00 Il mistero dell’identità di Shakespeare (Inchiesta TV)

h. 22.00 Shakespeare in Love (1998)  di John Madden con Joseph Fiennes, Gwyneth Paltrow, Geoffrey Rush, Tom Wilkinson, Judi Dench.

Siamo nell’ estate del 1593. Will Shakespeare, giovane astro in ascesa della scena teatrale londinese,si trova improvvisamente in preda a un paralizzante blocco creativo. Letà elisabettiana è al culmine, Londra è uno dei centri culturali più vivaci d’Europa, ma Will non riesce a trovare una fonte d’ispirazione. Per quanto si forzi, e nonostante le pressioni esercitate su di lui da finanziatori e proprietari di teatri, non riesce a trovare l’entusiasmo necessario a scrivere la sua nuova, attesissima opera. Romeo e Ethel, la figlia del pirata. Ha bisogno di una musa ispiratrice, e in un momento straordinario, in cui la vita imita l’arte finalmente la trova. S’innamora di una donna con la quale vivrà un amore tumultuoso e drammatico.

Tutti i film verranno proiettati presso il cams (Centro Arti Musica e Spettacolo) dell’Università della Calabria.

Cento candeline per la signora Maria Catena Scutellà

CATANZARO – La signora Maria Catena Scutellà ha festeggiato il suo centesimo compleanno, circondata dall’affetto dei suoi numerosi figli (ben 9), nuore, nipoti (ben 22), bisnipoti (ben 17) e tris nipoti (ben 4), rimanendo ancora il loro punto di riferimento. Per l’occasione è stata organizzata una festa in casa con parenti ed amici.

Vedova di Francesco Giacobbe (deceduto 12 anni or sono all’età di 93 anni), noto industriale, fondatore dell’omonima fabbrica per la produzione di Pipe, la signora Maria Catena ha sempre seguito il marito nel suo percorso di lavoro che lo ha visto spostarsi sin dagli anni 30 dalla Sardegna, alla Liguria, alla Calabria fino a quando si sono stabiliti a Catanzaro negli anni ’40. Lo ha seguito anche all’estero (Algeria, Corsica, Francia e Grecia) nei suoi viaggi di lavoro, e conserva tuttora una memoria che le consente di raccontare episodi ed aneddoti interessanti e simpatici. Maria Catena tiene molto al suo aspetto, legge tutti i giorni riviste e segue la televisione tenendosi costantemente informata sui fatti della cronaca e della politica.

Ucciso il fotografo Lo Presti

ROMA – Ucciso  con un colpo alla testa Daniele Lo Presti. Il fotografo dei vip aveva 42 anni ed era originario di Vibo Valentia, ma da una ventina di anni viveva a Roma.

In passato aveva già ricevuto minacce intimidatorie: la sua auto fu incendiata. Durante l’autopsia è stato rilevato, da un foro alla testa, che un proiettile era conficcato nel cranio. Ieri, intorno alle 17, Lo Presti era andato a correre sulla pista ciclabile di ponte Testaccio. A dare l’allarme è stato un passante mezz’ora dopo, che ha trovato il corpo in terra nel sangue sotto il ponte. Poco distante c’era un gruppo di amici che lo stava aspettando per fare jogging. Lo Presti era autore di scatti fotografici di personaggi famosi e collaborava con l’agenzia La Presse.

Gioielli regali in mostra al Castello Aragonese di Castrovillari

CASTROVILLARI (CS) – La mostra di gioielli artistici, intitolata “Degno di una regina”, in programma nella Sala Museale del Castello Aragonese di Castrovillari, verrà inaugurata il 3 Marzo alle ore 17.30 e sarà godibile ogni sabato e domenica, fino al 24 Marzo.

Uno stupendo percorso dedicato a tutte le donne del nostro comprensorio, amanti del bello e dell’esclusivo, offerto dalle donne del gruppo Dieci Dita, abili artiste, appassionate di “preziosità” uniche ed originali, che nella mostra esprimono con i loro lavori tutti al femminile.

“Il gruppo Dieci Dita, nato per promuovere e diffondere l’hand made dei maggiori e più bravi hobbisti del Pollino, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e del CIF di Castrovillari, propone questa particolare mostra d’arte di gioielli interamente realizzati a mano – spiegano gli organizzatori – che si ispirano ai grandi tesori regali di ogni tempo, appartenuti alle regine più famose della storia, dall’antichità alle epoche più recenti. Da Nefertari a Pentesilea, regina delle Amazzoni, dalla sfarzosa Isabella di Castiglia, all’elegantissima Margherita di Savoia, il gruppo Dieci Dieta vuole offrire tutto lo scintillio e lo splendore di gemme, perle e pietre dal fascino intramontabile, legate, in maniera indissolubile, alla donna.”

L’azione sinergica del gruppo con Ines Ferrante e Carmelina Guida, esponenti dell’Associazione Culturale Sifeum, che hanno curato l’allestimento dei pannelli illustrativi e didascalici della mostra, ha reso possibile la realizzazione di un suggestivo momento dedicato alle donne per le donne.

Il gruppo Dieci Dita si auspica l’attenzione e il gradimento del pubblico per rendere l’iniziativa un evento itinerante di eccellenza delle capacità umane di questa Terra, al fine di contribuire alla valorizzazione della cultura, con particolare riferimento alla Calabria.

Indagini in corso su cinque parchi eolici

CATANZARO – La Procura della Repubblica di Catanzaro ha avviato una nuova indagine sul fronte dei parchi eolici. Il sostituto procuratore Carlo Villani sta indagando infatti su cinque parchi eolici in Calabria.

L’inchiesta nello specifico riguarda l’iter delle autorizzazioni e l’effettiva realizzazione delle strutture. La Procura ha già compiuto indagini su presunte irregolarità nel settore dell’energia eolica e sul pagamento di una presunta tangente per le linee guida.

Cineforum LiberalAmente: Il postino di Massimo Troisi

Giovedì 28 febbraio alle ore 21,30, presso la Sala Consiliare del Comune di Rogliano, verrà proiettato il film Il postino (1994), cineappuntamento conclusivo della rassegna cinematografica organizzata dall’Associazione Culturale “LiberalAmente” di Rogliano dedicata a Massimo Troisi.

In un’isola del sud d’Italia, nel 1948, il poeta cileno in esilio Pablo Neruda, si rifugia con la giovane e appassionata consorte Matilde. Al disoccupato Mario, figlio di un pescatore con scarsa vocazione per il mare, non par vero di accettare l’incarico di postino ausiliario dal locale capoufficio, Giorgio, comunista militante. Deve solo consegnare la nutrita corrispondenza del poeta, di cui inizia a leggere il “Canto general”, e col quale a poco a poco, chiedendogli delucidazioni sulla sua “ars poetica”, instaura un rapporto di amicizia. Il poeta riceve per il suo compleanno un messaggio registrato dal Cile e fa incidere sul dittafono un saluto per i suoi amici a Mario che come cosa più bella dell’isola cita Beatrice Russo, la giovane barista di cui si è invaghito e che riesce a conquistare con le “metafore” apprese dal poeta, che ha addirittura accompagnato il giovane all’osteria, dedicandogli pubblicamente una poesia. Beatrice, affascinata, nonostante il divieto della zia di rivederlo, si concede a Mario e alle nozze riparatrici Neruda fa da testimone, nonostante le perplessità del curato. Frattanto l’esilio viene revocato ed il poeta può ritornare in patria. Passano cinque anni e Mario segue le vicende dell’illustre amico sui cinegiornali, e alla radio, ma l’unico segno è la lettera del segretario del poeta che gli chiede i libri e gli oggetti lasciati sull’isola, dove, grazie al deputato della Democrazia Cristiana Di Cosimo, sono finalmente iniziati i lavori dell’acquedotto. Mario, che aspetta un figlio, registra per l’amico lontano i rumori dell’isola, la voce del mare e del vento, ed il battito cardiaco del nascituro. Ma dopo la vittoria della Democrazia Cristiana, i lavori vengono interrotti, e Mario è sempre più impegnato nel partito comunista. Cinque anni dopo, Neruda e la moglie entrano di nuovo nell’osteria di Beatrice, e vi trovano Pablito, il figlio di Mario. Ma quest’ultimo non lo ha nemmeno visto nascere: è morto a Roma durante un comizio in cui doveva leggere di una poesia in onore di Neruda.

 

ECCELLENZA / Recupero, Acri, sgambetto ad Isola

Acri – Isola Capo Rizzuto  2 – 1

Marcatori: 21′ st Catania  (I), 38′ st G. Ferraro, 40′ st Riolo su rig.

ACRI (4-4-2): Marchese; Mancino, Luzzi (34’ st Ferraro V.), Fiore, Carbonaro; Maio, Manfredi (30’ st Covello), Calomino, Levato (30’ st Ferarro G.); Riolo, Longo. A disp: Di Iuri, Piro, Scarlato, Sposato. All: Colle

ISOLA C. R.: Piazza, De Luca, De Miglio, Leone, Geraldi, Mercurio B., Berlingeri, Lorecchio (42′ Ianni), Catania, Filoramo (38’ pt Mercurio E., 34’ st Iencarelli). A disp: Astorino,  Bruno, Ioppoli, Lattari. All: Caligiuri.

Arbitro: Varacalli di Locri

Assistenti: Barillà e Scappatura di Taurianova

Anmmoniti: Lorecchio, Piazza e Leone (I), Riolo, Maio e Fiore (A)

Note: Duecento circa i tifosi locali, una ventina venuti da Isola Capo Rizzuto.

Recupero: 1’ pt, 4’ st

Succede tutto nella ripresa. Ospiti in vantaggio con Catania, Ferraro e Riolo ribaltano poi il risultato.

CRONACA – Finisce positivamente per l’Acri il recupero della gara della 21^ Giornata di Eccellenza  contro Isola Capo Rizzuto, in programma domenica 17 Febbraio e non disputata per la forte nevicata che aveva colpito il centro presilano. Squadra di casa più aggressiva nel primo tempo, con Riolo e Maio protagonisti di alcune occasioni nella prima parte della gara, e ospiti poco incisivi a fermare il gioco dei locali. Alla mezz’ora l’azione più clamorosa: pericoloso tiro di Maio che il portiere para ma l’arbitro non vede le mani di un difensore avversario a bloccare un tiro dal’attacco acrese. L’ultima parte del primo tempo poi è poca cosa: poche occasioni da rete da ambo le parti. Un sussulto per gli ospiti solo al 46’: tiro da fuori area di De luca che finisce pericolosamente sopra la traversa.

Nella ripresa è l’Acri a costruire il gioco, ma dopo un tiro di Calomino al 6’ che lambisce la traversa e un calcio di rigore reclamato da Maio al 19’, arriva al 21’ l’incredibile rete degli avversari: Marchese fallisce il controllo nella sua  area del pallone e regala la sfera a Catania che non può che accompagnarla in rete. Ma non si fa attendere molto la reazione dei padroni di casa. Al 27’ pericoloso calcio di punizione di Riolo ma Maio non riesce a controllare. Dieci minuti più tardi arriva poi la rete del pareggio locale: assist di Riolo, oggi fra i migliori, tiro di destro del giovane G. Ferraro che batte Piazza. Nemmeno il tempo di esultare che un minuto più tardi Geraldi atterra in area Calomino, per l’arbitro è rigore. Dal dischetto si presenta Longo ma il portiere Piazza blocca la conclusione dell’attaccante rossonero: è vincente però la ribattuta di Riolo.

Finisce dunque 2 – 1 per l’Acri che torna a conquistare tre punti in casa dopo la sconfitta di sabato contro la Nuova Gioiese. Partita non emozionante ma il risultato positivo permette a mister Colle e ai suoi di conquistare una “vittoria importante” che può ridare alla squadra morale e smalto in vista della trasferta di domenica contro il Castrovillari. La squadra dell’ex tecnico Caligiuri, polemico a fine gara verso i difensori dell’Acri, è invece apparsa al di sotto delle aspettative: da rivedere.

Un commento sulla situazione societaria a fine gara è invece arrivato dal commissario A. Ferraro:”Stiamo cercando di organizzare la società. Il nostro obiettivo è mettere insieme gli organici societari delle altre squadre di calcio acresi, anche per poter poi gettare le basi per il prossimo futuro, organizzando insieme i vari settori del vivaio”.

Andreina Morrone

Con gli occhi della meraviglia: Baraka di Ron Fricke

Venerdi 1 marzo, alle ore 21.00, presso l’acquario Bistrot, verrà proiettato il film  Baraka (1992) di Ron Fricke, secondo appuntamento della rassegna  cinematografica “Con gli occhi della meraviglia: un viaggio sensoriale nel cinema di Ron Fricke”, a cura di Falso Movimento.

6 continenti, 24 paesi, 14 mesi di riprese rigorosamente in 70 millimetri per un viaggio spettacolare dalle sonorità e ritmi mistici che svela la bellezza e la distruzione della natura e del mondo umano. E’ così che vengono presentati sullo schermo bellissime sequenza che ritraggono tribù dell’Amazzonia non contaminate dalla civiltà progredita, le affollate metropoli che non dormono mai, i luoghi di culto delle maggiori confessioni religiosi, le fabbriche dimenticate nei paesi in via di sviluppo, le montagne innevate dell’Himalaya e i deserti aridi, teatri di guerre e desolazione.

Baraka, frequentemente tradotto con Benedizione. Forse Ron Fricke ha tentato di cercare il significato di tale parola attraverso l’occhio meccanico della macchina da presa, una lente impura e umana, una lente con cui catturare lo spirito di una Terra che ribolle di incomprensibili dissonanze. Dissonanze e infezioni che gli esseri umani hanno innestato tra le radici degli alberi e tra le nuvole che si assiepano sopra le teste degli animali che fuggono le macchine, e di esseri umani che ricercano, come il regista, ancora oggi la benedizione del pianeta, attraverso proprie radici culturali, mantenendo attivi collegamenti spirituali con un passato congelato in una crisalide, mantra continui che si tramutano in movimenti ripetitivi, preghiere al dio macchina della produzione e alla catena di montaggio. Fricke non narra niente, come è puro ciò che incide sulla pellicola, nonostante l’innesto umano, puro è il suo modo di farlo, attraverso il solo non-racconto e le immagini scevre di narrazione, di trama, si affida solo alla magia del montaggio e di un cinema che guarda alle origini e alla magia di un silenzio che oggi, e nel 1992 anno di uscita del “film”, manca in maniera quasi totale, lasciando spazio solo ad un commento musicale originale a cura di Michael Stearns e brani di Dead Can Dance, L. Subramaniam, Ciro Hurtado, Inkuyo, David Hykes.

 

Lezione di legalità alla scuola media Scoleri di Gerace

In piedi da sinistra, il maresciallo Alessio Labate, il maresciallo capo Giacomo Chimienti, il capitano Nico Blanco

GERACE (RC) – È stata una vera e propria lezione di legalità quella tenuta dal capitano Nico Blanco, comandante della Compagnia Carabinieri di Locri, nell’aula magna della Scuola Media “Domenico Scoleri” di Gerace.

L’incontro si inserisce nell’ambito del Progetto MIUR-UNAR Presidenza del Consiglio dei Ministri “Dedicato a Lea e a tutte le donne calabresi” di cui è responsabile l’insegnante e cantastorie Francesca Prestia, un percorso multidisciplinare nel quale sono coinvolte anche le scuole di Siderno, Palmi e Lamezia Terme, fortemente sostenuto dal Sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, e da Filomena Fotia, suo braccio destro.

Ad accogliere il capitano Blanco, Tommaso Mittiga, Dirigente dell’Istituto Comprensivo “Cinque Martiri”, cui appartiene la scuola teatro dell’incontro, e Giuseppe Varacalli Sindaco di Gerace. I due hanno ringraziato l’Arma dei Carabinieri per la grande sensibilità dimostrata nell’accettare immediatamente l’invito ad incontrare gli alunni geracesi e, nello specifico, il sindaco Varacalli ha sottolineato l’importante ruolo – secondo solo a quello dei genitori – svolto dalla scuola e dalle forze dell’ordine nell’educazione delle giovani generazioni al rispetto reciproco, a quello delle regole della convivenza civile e, infine, delle leggi.

Proprio dalle leggi che disciplinano il diritto penale ha preso il via la lezione che il capitano Blanco – assistito dal comandante della Stazione dei Carabinieri di Gerace, maresciallo capo Giacomo Chimienti, e dal suo vice, maresciallo Alessio Labate –, ha tenuto agli attenti studenti geracesi. «Tutte le regole appaiono inizialmente scomode, fino a quando non se ne capisce il vantaggio, sia individuale che collettivo, che si ottiene nell’osservarle», ha esordito Blanco: «È un po’ quello che accade quando si iniziano ad utilizzare delle scarpe nuove: inizialmente saranno scomode, poi, man mano che il piede vi si adatterà, diventeranno comode e funzionali».

Adottando uno stile informale e facendo ricorso ad alcuni esempi vicini al mondo giovanile, il capitano Blanco ha quindi passato in rassegna alcuni tra i reati che riguardano, attivamente e passivamente, proprio i giovani o, addirittura, i giovanissimi.

Alla domanda del capitano Blanco riguardo a quanti tra i ragazzini presenti possedesse un proprio profilo su Facebook o Twitter, solo un sparuto gruppo di “mosche bianche” non ha alzato la mano. Ancor più importante e utile, perciò, si è dimostrata la successiva rassegna dei reati più diffusi tra quelli commessi nell’ambito dei social network: la diffamazione, ma anche lo stalking, le molestie, il furto d’identità e le truffe on-line.

«L’obbiettivo del nostro incontro di oggi – ha spiegato ai ragazzi il capitano Blanco – è stato quello di accendere alcune lampadine nelle vostre menti che possano orientare al meglio i vostri comportamenti quotidiani, a scuola, in famiglia e nella società in generale». «Il contributo che ognuno di noi può dare alla società non è affatto secondario» – ha proseguito il rappresentante dell’Arma dopo aver proiettato la celebre scena del discorso di coach Al Pacino alla sua squadra in “Ogni maledetta domenica” – «Il nostro contributo è una goccia nel mare, ma o ciascuno di noi contribuisce con i propri comportamenti quotidiani a “fare squadra” e a rendere la società più giusta e più sicura, o falliremo individualmente come cittadini, prima ancora che come società nel suo insieme».

Moltissime mani si sono poi alzate anche quando è stato aperto il dibattito con i giovani studenti: la proverbiale curiosità giovanile ha fatto la propria parte, così come la voglia di capire meglio cosa fare per difendersi da eventuali comportamenti illeciti altrui e cosa fare in prima persona per migliorare la società della quale si è parte.

Foto dell’agricoltura calabrese: a conduzione familiare e orientata al biologico

ROMA – In Calabria sono attive 137.790 imprese agricole, a conduzione principalmente familiare, pari all’8,5% del totale nazionale. Lo attesta il sesto Censimento generale dell’agricoltura per la regione Calabria appena pubblicato dall’Istat, dopo le rilevazioni condotte tra il 24 ottobre 2010 e il 28 febbraio 2011. Ne risulta che il 96,9% delle aziende agricole calabresi sono forma di conduzione diretta del coltivatore, laddove il 73% dei capi azienda possiede un titolo d’istruzione pari o inferiore alla terza media o non ne possiede alcuno.

Per quanto riguarda la Superficie agricola utilizzata (Sau), quella calabrese e’ pari al 4,3% del dato nazionale, con la dimensione media delle aziende regionali cresciuta nell’ultimo decennio e passata nel 2010 da 3,2 ettari a quattro. L’84,7% della aziende agricole calabresi possiede, inoltre, solo terreni di proprieta’ nella misura del 64,4% della Sau. Nove aziende della regione su dieci investono in coltivazioni legnose agrarie (46% della Sau), mentre diminuiscono le aziende zootecniche nel decennio (-53%), in linea con la tendenza nazionale (-41%). In controtendenza con il resto del Paese, invece, il 5% delle aziende calabresi punta sul biologico a fronte del 2,7% della media italiana.

Sul fronte lavoro, infine, nel periodo considerato, il 68% delle giornate di lavoro agricolo in Calabria e’ stato prestato dalla manodopera aziendale familiare che rappresenta il 72% della forza lavoro impiegata, mentre il lavori stranieri rappresentano circa il 14% della manodopera extra-familiare.