VOLLEY: Fine del sogno Vibo, calabresi eliminati in semifinale Coppa

SEMIFINALE COPPA ITALIA DEL MONTE – FINAL FOUR

ITAS DIATEC TRENTINO – TONNO CALLIPO  3 – 0 (25-18, 25-13, 25-15)

ITAS DIATEC TRENTINO: Kaziyski 15, Sintini, Birarelli 10, Juantorena 10, Vieira De Oliveira 2, Uchikov, Lanza, Djuric 8, Stokr 10, Chrtiansky Jr 1, Bari (L), Burgsthaler. Non entrati Colaci. All. Stoytchev.

TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Coscione, Cortellazzi 1, Kaliberda 2, Farina (L), Forni 2, Rocamora, Badawy 3, Buti 4, Klapwijk 8, Barone 2, Urnaut 11. Non entrati Montesanti, Presta. All. Blengini.

ARBITRI: Pasquali, Bartolini.

NOTE – durata set: 24′, 21′, 24′; tot: 69′.

Sfuma in semifinale, contro il muro dei campioni del mondo di Trento, il sogno vibonese di accedere alla finale della Coppa nazionale, in programma domani al Mediolanum Forum di Assago (MI).

 S’infrange dunque sotto i colpi di Kaziyski e compagni i sogni di gloria del team calabrese che deve fare in conti con un’Itas molto efficace nei fondamentali del muro (12 i block totali messi a segno) e un attacco incisivo, che trova sempre nel reparto centrale le migliori performance (Birarelli e Djuric mettono a segno 18 punti). Appare al contrario incerto il reparto offensivo di Vibo con Klapwijk subito stoppato dalla prima linea trentina che produce una prestazione al di sotto dei suoi standard facendo segnare un risicato 24% in attacco. Non hanno sorte migliore i suoi colleghi attaccanti di palla alta con Kaliberda in serata no, 2 punti soltanto e 22% in attacco, e Urnaut unico dei giallorossi in doppia cifra con 11 punti e il 55% in attacco. Vibo dura solo metà del primo set quando riesce a tenere a bada l’attacco avversario e a contrattaccare con un certa convinzione. Poi la reazione dei Campioni del mondo trascinati dai muri di Djuric e gli attacchi di Kaziyski che scappa via senza tentennamenti. Nei successivi set subentrano nuove difficoltà per la Tonno Callipo che non riesce a prendere più in mano la gara soccombendo ai colpi implacabili dei trentini e ad un contrattacco sempre più efficace.

La squadra di mister Blengini tornerà in campo sabato 5 Gennaio (ore 17:30, diretta RaiSport1) per il secondo turno di ritorno di Campionato a Modena contro la squadra locale.

Tra DanceBook e FaceBook. Intervista al coreografo Fabrizio Costa

Cosenza – Dopo il grande successo riscontrato l’anno scorso con lo spettacolo Glee ritornano a Cosenza Fabrizio Costa e la sua compagnia di danza Millennium Dancegroup. La Calabria è sempre nel cuore del coreografo che, anche quest’anno, ha deciso di rincasare nella sua terra natia per renderla nuovamente partecipe dei suoi successi.
È così che il prossimo 16 Febbraio il Teatro dell’Acquario verrà inondato di energia pura e di giovani talentuosi che metteranno in scena DanceBook, il nuovo spettacolo coreografato interamente da Fabrizio Costa e Davide Zimei, entrambi fondatori della compagnia. “DanceBook (a social experience)” ricalca il fenomeno di FaceBook diventato ormai il social network per antonomasia, una sorta di piazza virtuale in cui realtà e finzione si fondono fino a non distinguersi più.
Facebook ha portato alla decadenza di qualsiasi barriera ma ha anche indotto in noi quella cronica incapacità di distinguere tra concretezza e fantasia; dove finisce dunque la realtà virtuale e dove, invece, inizia la vita, quella vera? La parola al coreografo Fabrizio Costa che si è messo a nudo “volteggiando” tra domande che, come un filo invisibile, tengono insieme la sua infanzia, la sua carriera e il suo nuovo spettacolo.

Hai alle spalle un bagaglio artistico notevole e ancora in crescita, com’è nata la tua dedizione per la danza e soprattutto chi ti ha spronato a coltivare questa passione che, si sa, ti catapulta in un mondo in cui sudore, lavoro, sacrificio e spesso delusioni  fanno da padroni?

La passione è nata sin da piccolo guardando gli show televisivi e i film musicali, ma solo a 16 anni ho avuto la determinazione di andare ad iscrivermi in una scuola di danza! Ovviamente non avevo idea che potesse essere il mio futuro: l’ho sempre fatto per passione. Quello che ho trovato è stata una dimensione piena di soddisfazioni!

Cosenza è la tua città natale, la porti nel cuore anche perché è qui che hai iniziato a muovere i tuoi primi passi di danza. Sei cresciuto tra la scuola di Mirella Castriota e quella di Isabella Sisca, quali sono stati i maestri che più di tutti hanno segnato la tua formazione artistica?

È vero, in entrambe  le scuole mi sono trovato benissimo. Ho cercato di attingere al meglio da entrambe. Ho infatti scoperto nel tempo che bisogna fare molte esperienze per arricchire il proprio bagaglio personale (l’ho avvertito soprattutto negli ultimi anni studiando in America!).  Al “Dance Studio” di Mirella Castriota ricordo con affetto Clyde Barret, coreografo statunitense che mi diede le basi del modern jazz.  Al “Centro Internazionale di danza” di Isabella Sisca ho avuto le mie prime soddisfazioni perfezionandomi con numerosi docenti dell’Accademia Nazionale di danza e lavorando con Jennifer Hind, la prima insegnante che mi ha dato ruoli di rilievo. In entrambi i casi porto soprattutto con me i bellissimi rapporti con gli amici di allora, che ora sono quasi tutti professionisti  affermati nel mondo della danza.

Vivi ormai da molti anni a Roma, questo cambiamento che ripercussioni ha avuto sulla tua vita e soprattutto sulla tua carriera artistica?

A Roma mi sento ormai come a casa. Certo, si tratta di uno dei centri nevralgici della danza in Italia, quindi poter lavorare in questa meravigliosa città mi dà un continuo stimolo per cercare di fare sempre meglio, pur seguendo il mio percorso che negli ultimi anni si sta dedicando sempre più alla coreografia.

Hai fatto parte di molte trasmissioni televisive (Ricomincio da due, Domenica In, Fantastico), hai lavorato con grandi personaggi come Carmen Russo, Oriella Dorella, J. M. Danquin e hai danzato in molte compagnie (“Skanderberg” ,”Alfonso Rendano”, Compagnia dei villaggi “Garden”)  cosa ti ha spinto a creare una tua compagnia insieme a Davide Zimei?

Prima di tutto per dar modo ai miei allievi più meritevoli di fare esperienze che esulassero dal solito “saggio di fine anno”. Ho imparato proprio su me stesso che c’è bisogno di avere delle possibilità per far valere il proprio valore. In secondo luogo ho voluto creare una compagnia di “modern jazz”: uno stile molto amato a livello di studio, ma ultimamente sottovalutato a livello di spettacoli a teatro. Le compagnie di danza stanno virando quasi tutte verso il “modern” e “contemporaneo”, generi bellissimi, ma ultimamente abbastanza inflazionati.

La danza è una disciplina molto rigida; si guardano le linee, il collo del piede, l’elevazione nel salto, le proporzioni fisiche; questo vale soprattutto per la danza classica ma si tratta di caratteristiche ricercate anche negli altri stili. Quando devi scegliere un ballerino da inserire nella tua compagnia cosa cerchi in lui/lei e cosa ti porta a dire di essere di fronte ad un ballerino completo?

Bella domanda! Io di solito guardo la bravura e la completezza. Il fisico, personalmente, arriva in un secondo momento. Fortunatamente non ho una compagnia di danza classica quindi, per me, anche una danzatrice in leggero sovrappeso, se è brava, è valida. So che le linee sono importanti, ma so bene per esperienza che il colpo d’occhio svanisce subito. Una buona tecnica, il carisma e l’energia di un danzatore, restano invece molto più impressi. L’importante è essere più completi e versatili possibile, oltre al fatto che non bisogna MAI smettere di studiare!

Ogni ballerino ha la sua musa ispiratrice: Roberto Bolle, Sabrina Brazzo, Martha Graham, Raffele Paganini,  Sylvie Guillem. Qual è la tua “stella” danzante?

Il mio mito da ragazzino era Michail Barishnikov.  Amavo la sua padronanza tecnica unita alla sua espressione. Normalmente non amo chi sfrutta solo le proprie doti fisiche: la tecnica è un mezzo. L’espressione ed il carisma sono invece quel “valore aggiunto” che fanno di un ballerino un vero comunicatore.

A Febbraio, dopo il successo riscosso l’anno scorso con Glee, tornerai a Cosenza con Dancebook, il tuo nuovo spettacolo; cosa dobbiamo aspettarci?

Venire a Cosenza con il mio gruppo di Roma lo scorso anno è stata una delle soddisfazioni più belle della mia carriera. “Glee” era uno spettacolo molto di intrattenimento. Anche questo lo è, ma coreograficamente ho voluto fare un lavoro ancor più “di ricerca” nonostante si passi dal jazz al funky e dal modern alla videodance.  A livello emozionale ho voluto toccare corde diverse, forse anche un pochino più adulte rispetto a “Glee”.  Qui a Roma è stato molto apprezzato, spero succeda lo stesso a Cosenza!

DanceBook è  un richiamo al mondo di FaceBook, il tuo spettacolo vuole essere una critica, un elogio o entrambe le cose ad un nuovo modo di comunicare che spesso però ci rende superficiali, vuoti, potenti dietro uno schermo ed inermi nella vita reale?!

“Dancebook” nasce come provocazione, invito a riflettere. Lo stesso Facebook in realtà è solo uno strumento; dipende da come lo si usa. La nostra vita viene messa in vetrina e spesso nemmeno immaginiamo quante persone possono guardarla. Se ci pensiamo bene gli spettacoli di danza descrivono delle situazioni, delle emozioni e Facebook non è altro che un “calderone virtuale” pieno di tutto ciò. Ho solo cercato di trasportare alcune di queste sensazioni, di questi “stati” dallo schermo di una homepage  al palcoscenico.

Cosa ti aspetti dal tuo ritorno artistico a Cosenza e soprattutto come pensi possa reagire il pubblico al tuo nuovo spettacolo?

Lo spettacolo, proprio come Facebook, è un caleidoscopio di situazioni: si passa da quelle più frivole a temi leggermente più impegnati. Si comincia con una “connessione al sistema”, rappresentata da led luminosi applicati ai costumi. L’intero spettacolo, all’interno di questa connessione, diventa  una descrizione dei vari “stati” e della vita dei danzatori stessi, mentre sul fondo viene proiettata la loro stessa homepage di facebook. Alla fine dello spettacolo questa connessione “cade” ed ognuno di loro, volgendo lo sguardo oltre il proprio pc o smartphone, riconosce i propri interlocutori virtuali che però questa volta sono reali. C’è sempre una riflessione di fondo ma la cosa più importante, per me, è che tutti gli spettatori, dagli “addetti ai lavori” al “pubblico profano”, possano passare una serata piena di emozioni!

Annabella Muraca

Calabria/Regione: Stillitani garantisce proroghe convenzioni precari

Francescantonio Stillitani, assessore regionale al Lavoro, ha annunciato, con una nota, la la proroga delle convenzioni per l’utilizzo dei lavoratori precari regionali, Lsu, Lpu, lavoratori legge 28 e del piano occupazionale. ”Anche quest’anno – ha affermato l’assessore Stillitani – per come promesso, abbiamo garantito agli oltre sei mila lavoratori precari calabresi che lavorano nei vari enti una continuita’ di utilizzo”.

Cosenza: al Rendano il Pirandello di “Questa sera si recita a soggetto” con Mariano Rigillo

Secondo appuntamento della stagione di prosa del Teatro “Rendano”, di cui è direttore artistico Isabel Russinova, sabato 5 gennaio (ore 20,30) e domenica 6 gennaio (ore 18,00) con il Pirandello di “Questa sera si recita a soggetto”, protagonista una coppia “storica” della scena italiana, quella formata da Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini.

In questa nuova versione dell’atto conclusivo della trilogia pirandelliana sul teatro nel teatro (prima di “Questa sera si recita a soggetto”, il tema era stato già sviscerato dal drammaturgo siciliano in “Sei personaggi in cerca d’autore” e “Ciascuno a suo modo”) la regia è firmata da Ferdinando Ceriani, mentre l’allestimento è una produzione della Compagnia Molière e del Teatro “Quirino Vittorio Gassman” di Roma.

Scritta più di 80 anni addietro, la commedia conserva una sorprendente attualità, risolvendosi nella sintesi perfetta di una straordinaria macchina teatrale che, forse, non è altro che un potente affresco della vita, grottesca e drammatica. Circostanza che fece esclamare, in un momento di esaltazione, allo stesso Pirandello, dopo la prima rappresentazione, avvenuta a Könisberg il 25 gennaio 1930, : “Tutto il teatro recita!” La pièce è una complessa architettura di strutture a incastro in cui la ben nota passione del drammaturgo siciliano per il metateatro arriva a una delle sue vette più alte. La quarta parete (il muro trasparente tra il palcoscenico ed il pubblico) viene completamente abbattuta e l’inizio dello spettacolo coincide con un alterco fra gli attori della compagnia, che litigano con il regista su come dover rappresentare il testo da mettere in scena (che è una novella dello stesso Pirandello, “Leonora addio!”). Il testo deve essere rappresentato a soggetto, senza un copione predeterminato. Il regista-demiurgo (il dottor Hinkfuss), mette in discussione tutti gli elementi del teatro,  vorrebbe suddividere il racconto in quadri ed episodi, in modo da dare ordine e rigore formale alla struttura dello spettacolo ma gli attori non sono d’accordo e non ci stanno a fare le marionette. Temono che la rigidità della struttura vada a scapito della loro immedesimazione e dell’intensità dei sentimenti rappresentati, soprattutto in funzione del fatto che la novella di riferimento è una storia di amori e gelosie. Da questi conflitti si sviluppa un gioco di grandi equilibrismi e di raffinatissime trovate metalinguistiche che giocano su questo doppio versante, teso da una parte a svelare la macchina della rappresentazione e il lavoro di costruzione di una messa in scena; dall’altro, ad esaltarne le potenzialità evocative ed emotive e l’intensità dell’immedesimazione.

Nell’allestimento firmato da Ferdinando Ceriani e che andrà in scena al “Rendano” il 5 e 6 gennaio, Mariano Rigillo che torna nel teatro di tradizione cosentino a qualche anno di distanza da “Romolo il Grande” di Friedrich Dürrenmatt, interpreta (nella novella che deve essere inscenata dagli attori) il ruolo  del signor Palmiro, il padre di famiglia che muore per una coltellata infertagli mentre difende una cantante di tabarin. Palmiro lascia quattro figlie: la maggiore, Mommina, che è stata una cantante lirica (l’attrice è Silvia Siravo)  e che è sposata a Rico Verri, uomo geloso che la maltratta e le impedisce di continuare a coltivare la sua passione per il canto, muore di infarto, mentre intona, su richiesta delle sue bambine, una romanza tratta dal “Trovatore”. Nei panni della moglie di Palmiro, Ignazia, detta la Generala, c’è, invece, l’attrice Anna Teresa Rossini. Il dottor Hinkfuss, il regista-demiurgo, è impersonato da Ruben Rigillo. Completano il cast Federica Marchettini, Serena Marinelli e Chiara Cavalieri, nei panni rispettivamente delle altre tre figlie di Palmiro, Totina, Dorina e Nenè, e ancora Giacinto Palmarini (Rico Verri), Andrea Nicolini (il Pianista),Salvatore Rancatore (l’assistente), Carla Ferraro (la chanteuse), Francesco Di Trio (lo spettatore),  Simone Vaio (Nardi), Gabriele Geri (Sarelli) e Beatrice Coppolino (la Figlia).

Le scene sono di Andrea Bianchi/Forlani, le musiche di Alessandro Panatteri, i costumi di Marta Crisolini Malatesta e il disegno luci di Giovanna Venzi.

Cosenza: i Red Basica sonorizzano dal vivo il film “Il ventaglio di Lady Windermere” di Ernst Lubitsch

L’Associazione Fata Morgana, all’interno del calendario delle “Buone Feste Cosentine”, cura e organizza un evento speciale:

i Red Basica sonorizzano dal vivo il film “Il ventaglio di Lady Windermere” di Ernst Lubitsch, domani domenica 30 dicembre 2012, alle ore 21, presso il Cinema Tieri (ex Cinema Italia) di Cosenza.
Per saperne di più vedi la scheda film in allegato.

Sud: temperature in picchiata, cime imbiancate in Sila

Anche in Calabria, nelle ultime ore, imperversa il maltempo. Nelle ultime ore sono state registrate nevicate sopra i 1200 metri. Cime innevate in Sila e in Aspromonte. Riaperti gli impianti di risalita a Camigliatello mentre le piste sono nuovamente in funzione nelle zone di Lorica e Trepidò, dove continua a nevicare e si registrano forte raffiche di vento. La colonnina di mercurio tocca i zero gradi anche nelle zone di Gambarie D’Aspromonte, dove si registrano nevicate. Vento forte sull’A3 Salerno – Reggio Calabria tra Campotenese e Castrovillari.

 

 

“Sono nato comico” apre la Stagione Teatrale 2013 del Comune di Cassano allo Ionio

Cassano allo Ionio (Cs) – Sarà il duo comico Enzo & Sal in “Sono nato comico” ad aprire la Stagione Teatrale Comunale a Cassano all’Ionio 2013, il prossimo 4 Gennaio, con inizio alle ore 21.30.

La Stagione Teatrale Comunale 2013 a Cassano allo Ionio è organizzata dall’Associazione Culturale “Novecento”, con direttore artistico Benedetto Castriota. Sette in totale gli spettacoli programmati sino al prossimo 11 Aprile. Sul palco del Teatro Comunale si alterneranno attori di fama e di notevole importanza nel panorama teatrale italiano. Paolo Caiozzo, Corrado Tedeschi, Benedetta Boccoli ed altri. E’ già possibile acquistare gli abbonamenti: 84 euro per le Poltronissime; 70 euro per la Poltrona. Prezzi popolari per i singoli spettacoli: per la Poltronissima lo spettatore dovrà pagare 15 euro, 13 per la Poltrona, gli studenti pagheranno solo 8 euro.

Abbonamenti e biglietti per ogni singolo spettacolo sono acquistabili anche on-line, all’indirizzo www.sinfonybiglietteria.it, inoltre dalle ore 19.30 del giorno dello spettacolo presso il botteghino del Teatro.

Presentato il nuovo strumento partecipativo di cittadinanza attiva “Decoro Urbano”

Cosenza – Questa mattina è stato presentato alla stampa il nuovo strumento di partecipazione e cittadinanza attiva chiamato “Decoro Urbano”, che assegna ai cittadini un protagonismo diretto nella segnalazione di situazioni di degrado: dai comuni disservizi, come la presenza di una buca, agli atti di vandalismo o incuria, alla presenza di un accumulo di rifiuti, alla mancanza di adeguata segnaletica o al degrado di un’area verde.

E’ indispensabile che il cittadino si registri con le proprie generalità sul sito www.decorourbano.org . Subito dopo può scaricare l’applicazione per il suo smartphone e fotografare ciò che non va e inviare la sua segnalazione attraverso un sistema automatizzato. Il passaggio successivo è la presa in carico della segnalazione da parte di un team di esperti di “Maiora Labs” che ha creato il programma e che esercita un controllo preventivo per verificare la congruità della segnalazione e la sua appropriatezza. Al controllo del team segue la pubblicazione sul sito.

“Decoro urbano”  funziona come un social network ed ha l’obiettivo di accorciare le distanze tra cittadino e istituzioni e di favorire tra loro il dialogo.

Questa mattina alla conferenza stampa, svoltasi all’interno del “Deep fashion bar restaurant” di Piazza XI settembre, i dettagli del programma sono stati illustrati dall’Assessore all’Innovazione tecnologica Geppino De Rose e dall’Assessore ai giovani e al futuro, titolare della delega al Web 2.0, Davide Bruno; presenti anche la Dirigente del settore Innovazione Maria Rosaria Mossuto e il responsabile dell’Ufficio Europa di Palazzo dei Bruzi Leo Acri, che ha curato la parte operativa di “Decoro Urbano”.

Dipendenti Totobit a rischio delocalizzazione

Cosenza – Totobit Informatica è l’azienda del gruppo Lottomatica che gestisce servizi come le ricariche telefoniche, il pagamento delle utenze, per oltre 130.000 punti vendita della Rete LIS (Lottomatica Italia Servizi) i quali eseguono giornalmente circa 1,5 milioni di transazioni finanziarie, l’emissione dei tagliandi valori bollati per conto dell’Agenzia delle Entrate movimentando circa 10 milioni di euro al giorno, l’erogazione dei servizi CartaLIS IMEL (in collaborazione con Banca Sella) e la convalida delle vincite dei biglietti Gratta&Vinci.

Il sindaco Mario Occhiuto è solidale con gli operatori e le operatrici del Gruppo Lottomatica che avrebbe deciso di smantellare, entro il prossimo 31 dicembre, il suo laboratorio di Ricerca e sviluppo nel cosentino.