Sgombero delle tendopoli per migranti a San Ferdinando

tendopoliSAN FERDINANDO (REGGIO CALABRIA) –  Domenico Madafferi, sindaco di San Ferdinando,  ha emesso l’ordinanza di sgombero della tendopoli per immigrati extracomunitari ”e di quanto intorno ad essa abusivamente realizzato”. Il provvedimento prevede ”l’allontanamento degli occupanti per poter procedere alla bonifica del sito”. La decisione è stata prese  in seguito ad una relazione sanitaria che aveva parlato di ”condizioni igienico-sanitarie inesistenti”.

Cosenza e Catanzaro ai primi posti nella “maratona” Telethon

CATANZARO – La Calabria, secondo i primi dati, ha donato a Telethon, attraverso la banca  Bnl, la somma di 268.480 euro. La raccolta 2012 si chiude il 31 dicembre. Un risultato che ha visto protagonista Cosenza con 90.660 euro. Catanzaro ha raccolto 65.895 euro; Crotone 24.800 euro; Reggio Calabria 65.720 euro e, infine, Vibo Valentia ha contribuito alla raccolta fondi Bnl con 21.405 euro. ”Bnl Gruppo Bnp Paribas – e’ scritto in una nota – ringrazia la Calabria per il contributo offerto”.

Volley A2, Pesante debacle per Corigliano, per le donne male anche Soverato

Campionato Serie A2  Maschile, 12ª Giornata Andata

Vero Volley Monza – Caffè Aiello Corigliano  3 – 0

VERO VOLLEY MONZA: Botto 9, Beretta 4, Baroti 15, Hrazdira 18, Cozzi 5, Tiberti (K) 1, Pieri (L), Mor, Reggio, Puliti 3, Do Nascimento, Angelov, Cauteruccio (L2). All. Del Federico e Cattaneo.

CAFFE’ AIELLO CORIGLIANO: Tomasello 4, Fabroni 1, Marretta 4, Sperandio 3, Giombini 8, Van Garderen 13, Smerilli (L), Santucci 2, Casciaro (L2), BAortolozzo, Paris, Padura Diaz  3, Smith. All. Torchio e Gervasio.

Arbitri: Maurina Sessolo – Massimo Montanari

Turno di campionato negativo per gli uomini di coach Torchio. Caffè Aiello Corigliano cade nettamente (3-0 il risultato finale) al PalaIper di Monza contro un buon Vero Volley. Nel primo set le due sqaudre lottano Break e contro break, con Monza che trova buoni spunti soprattutto nei suoi attaccanti esterni, e Corigliano che riesce sempre a ricucire lo strappo. Sul finale decidono poi la pipe di Baroti e l’ace di Hrazdira (26-24).
Pesante contraccolpo psicologico per Corigliano, che si affida unicamente a Van Gardener per provare a rimanere in scia. A Vero Volley sembra riuscire tutto, tanto che già al secondo time out tecnico il vantaggio è consistente e la Caffè Aiello firma la resa (25-14).
Terzo set simile al primo, ad ogni tentativo di fuga di Monza corrisponde una reazione di Corigliano. Questi i parziali della debacle esterna: 26-24; 25-14; 25-21.

CLASSIFICA: Caffe Aiello Corigliano 9° a 15 punti.

Prossimo turno:  Caffe’ Aiello Corigliano – Elettrosud Brolo (22 Dicembre)

Campionato Serie A2  Femminile, 10ª Giornata Andata

Volley Soverato – Puntotel Sala Consilina 2-3 (25-16, 23-25, 18-25, 25-20, 14-16)

VOLLEY SOVERATO: Nikolova 7, Moretti (L), Boscacci 29, Cecato 1, Diomede 7, Galeotti 3, Mancuso 4, Travaglini 8, Scalise (L), Moretti 12. Non entrate Russo. All. Breviglieri.

PUNTOTEL SALA CONSILINA: Colarusso 17, Pastulova 14, Masotti 9, Gabbiadini 2, Strobbe 12, Boscoscuro (L), Rynk 5, Faraone, Shopova 15, Vallicelli. Non entrate Kotlar, Gobbi. All. Draganov. ARBITRI: Guarneri, Cassarino.

NOTE – durata set: 24′, 29′, 28′, 29′, 21′; tot: 131′.

CLASSIFICA: Volley Soverato 11° a 14 punti.

VOLLEY A1, Domenica agrodolce per la Tonno Callipo VV

Campionato A1 Maschile, 11ª Giornata Andata:

CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA – TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA 3-1 (25-23, 25-22, 24-26, 25-22)

CUCINE LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Zaytsev 19, Parodi 12, Stankovic 9, Monopoli, Henno (L), Travica 3, Starovic 11, Kooy 1, Podrascanin 9. Non entrati Lampariello, Pajenk, Randazzo. All. Giuliani.

TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Coscione 3, Cortellazzi, Kaliberda 8, Farina (L), Forni 3, Rocamora 1, Badawy 6, Buti 7, Klapwijk 18, Barone 3, Urnaut 16. Non entrati Montesanti. All. Blengini. ARBITRI: Satanassi, Pasquali.

Arbitri: Omero Satanassi – Fabrizio Pasquali

Sul campo dei Campioni d’Italia  di Macerata è battaglia vera. Gli uomini di Blengini lottano fino all’ultimo punto ma si devono poi arrendere sul 3-1 nel big – match dell’ultima giornata di andata. Notevole comunque la prestazione sfoderata dai giallorossi al cospetto dei Campioni d’Italia in carica, che devono soffrire e non poco per chiudere la gara assicurandosi i tre punti in palio solo al termine di quattro set combattutissimi in cui una gagliarda Tonno Callipo si dimostra indomabile e combattiva fino all’ultimo punto del match.
Sempre in pista la squadra calabrese riesce a tenere testa a Parodi e compagni grazie anche all’ attenta lettura di coach Blengini che varia molto schierando quasi tutti gli uomini a sua disposizione e lasciando spazio in posto 4 anche a Badawy, preferito nel terzo e quarto set, ad un Kaliberda sotto tono. Buona la risposta dell’egiziano con 6 punti e un discreto 55% in attacco. Tra gli attaccanti giallorossi si segnalano soprattutto Klapwijk e Urnaut, unici in doppia cifra, rispettivamente con 18 e 16 punti.

Una sconfitta, questa odierna, che tutto sommato fa disperare poco i ragazzi di Vibo V. Il turno finale prima del giro di boa sancisce infatti  gli accoppiamenti della prima fase della Del Monte Coppa Italia facendo registrare la Tonno Callipo, nonostante la sconfitta in terra marchigiana, al quarto posto in classifica a 20 punti e regalando la possibilità di giocare in casa il quarto di finale della competizione il 26 dicembre prossimo. Gli uomini di Blengini lo faranno contro la Bre Banca Lannutti Cuneo che, pur vantando l’identico punteggio punti in classifica, torna a mani vuote dalla trasferta di Perugia e, pagando un peggiore quoziente set rispetto a Vibo, scivola in quinta posizione.

CLASSIFICA: Tonno Callipo VV 4° a 20 punti.

Prossimo turno: Tonno Callipo Vibo Valentia – Itas Diatec Trentino (22 Dicembre)

Il premio Tropea va a Mimmo Cangemi

TROPEA (VIBO VALENTIA): E’ Mimmo Gangemi, autore de ‘La Signora di Ellis Island’ (Einaudi) il vincitore del Premio Letterario Nazionale Tropea, primo concorso ad aver adottato i libri in formato ebook. Al secondo posto Benedetta Cibrario con ‘Lo Scurnuso’ (Feltrinelli) ed a seguire Alessio Torino con ‘Tetano’ (Minimum Fax). A scegliere il vincitore sono stati i 409 sindaci della Calabria col voto combinato di una giuria popolare composta da accademici, studenti e cittadini calabresi.

ECCELLENZA, Acri: è amaro il ritorno di Ferraro. N. Gioiese in fuga, segue il Rende

15^ Giornata, Girone unico calabrese:

Acri – Roccella  0 – 1

ACRI (4-4-2): Marchese; Covello (1′ Manfredi), Scarlato, Carbonaro, Luzzi ( 26′ st G. Ferraro); Fiore, Calomino, Levato, Maio; Amendola, Longo. A disp: Di Iuri, Piro, Ferraro V., Campanaro, Sesti. All: M. Colle

ROCCELLA (4-3-1-2): Occhiuzzi; Laaribi, Sorgiovanni Matteo, Ienco; Sorgiovanni Marco, Carrato, Calabrese; Di Maggio (46′ st Seminara); Saffioti, El Aoudi (16′ st Carrà). A disp.: Belcastro Carlo, Albanese, Belcastro Giuseppe, Khanfri, Trimboli,. All: F. Ferraro

Marcatori: 45′ p.t. Di Maggio

Arbitro: Catanoso di Reggio Calabria

Assistenti: Sicilia di R. Cal. e Sorrenti di Taurianova

Ammoniti: Fiore (A) 4′, Occhiuzzi (R) 36′

Recuperi: 0 p.t., 4′ s.t.

NOTE: 350 circa i tifosi acresi in tribuna e una trentina quelli del Roccella 

CRONACA – Domenica grigia come il cielo sopra il “P. Castrovillari”, per i ragazzi di mister Colle. Orfani di Riolo, ancora out per inforunio, e di Mancino, fuori per squalifica, i rossoneri erano schierati in campo con un azzardato 4-4-2 che vedeva Fiore come inedito centrocampista  esterno, in avanti la coppia Amendola-Longo e l’esordiente Scarlato come centrale difensivo. Il Roccella invece schierava Di Maggio dietro a Saffioti e all’ex di giornata El Aoudi. Ma l’ex di rilievo del giorno era sicuramente il tecnico degli ospiti Francesco Ferraro, contestato sonoramente dai tifosi locali, che tornava ad Acri dopo aver guidato la squadra lo scorso campionato ed essere stato tra i protagonisti della sciagurata retrocessione dell’anno scorso.

Il primo tempo della partita si apre con qualche occasione in avanti per i padroni di casa. Al 15′ un volenteroso Fiore, che non si risparmia sulla fascia e in un ruolo che non è il suo, arriva palla al piede in area ma non si fa impensierire il portiere avversario. Sfortunati in seguito anche Longo e Amendola su calcio di punizione. Al 37′ poi sempre un proposito Fiore in avanti apre un varco nell’area avversaria per Amendola che viene però fermato da Occhiuzzi; il portiere blocca però la palla fuori area e per questo si guadagna il cartellino giallo. L’Acri sembra più vogliosa e reattiva ma sul finire del primo tempo arriva il gol del vantaggio degli ospiti: su calcio di punizione tiro angolato di Di Maggio che scavalca la folta barriera acrese (ma forse c’è deviazione) e batte Marchese (oggi non brillante il portiere rossonero). 

Nella ripresa Colle corre ai ripari inserendo Manfredi per l’under Covello e arretrando Fiore. La gara riprende così con un calcio di punizione di Levato che non arriva a Maio (oggi piuttosto sottotono il centrocampista cosentino), mentre al 17′ sempre Tullio Maio su punizione tira per Fiore che trova però  Amendola in fuorigioco. Dopo un calcio di punizione di Longo, parato da Occhiuzzi, l’occasione vera e propria per il pareggio si presenta al 32′: gli sviluppi di un calcio di punizione, Longo evita la barriera avversaria e trova sotto porta Fiore, ma l’azione, dopo un batti e ribatti generale, si spegne sul fondo. Di contropiede il Roccella si porta in avanti al 34′ e per l’unica volta nel secondo tempo:  Ienco solo davanti al Marchese fallisce la realizzazione. Passano i minuti e l’Acri continua a premere alla ricerca del meritato pareggio: a ridosso del 40′ bella giocata di Levato che dribbla prima due avversari e poi ne supera altri due ma viene fermato sotto rete da un difensore avversario: protestano i rossoneri ma l’arbitro non assegna il calcio di rigore. Infine, al 47′ crossa Longo per Amendola che di testa non si fa parare da Occhiuzzi.

Seconda sconfitta consecutiva per l’Acri dunque, che dopo il forte Rende è inciampato su un ostico Roccella, che  con 25 punti si porta ora in classifica proprio a ridosso della squadra rossonera. Il teamdi Colle esce ridimensionata da questa gara: le responsabilità di questo k.o. sono da dividersi fra le pesanti assenze di Riolo e Mancino, il modulo forzato e le prestazioni sottotono di alcuni degli uomini di maggior peso come Maio e Longo. Con questa sconfitta e l’allungo della N. Gioiese a 38  punti, la corsa per il primo posto sembra per il momento compromessa. Buona gara per la squadra dell’ex F. Ferraro che ha costruito molto poco in avanti ma che è stata brava a difendersi dopo il vantaggio.

CALDO POST – GARA: L’ACRI IN SILENZIO STAMPA –  Al termine della partita poi il commissario dell’Acri Angelo Ferraro ha annunciato il silenzio stampa come forma di reazione per la designazione, per la gara odierna e contro una formazione reggina, della terna arbitrale proveniente in toto dalla provincia di Reggio Calabria: terna arbitrale rea di non aver fischiato un calcio di rigore per l’Acri. Le proteste della dirigenza acrese, che come ha dichiarato Ferraro “non vuole sentirsi protetta dalle designazioni arbitrali, ma quanto meno rispettata”, trovano origine anche negli episodi che hanno deciso le gare contro Guardavalle e Rende (un pareggio e una sconfitta, ndr).

GLI ALTRI RISULTATI DI GIORNATA:

N. Gioiese – Catona  2 – 0

Castrovillari – Guardavalle 2 – 0

I. Capo Rizz – Rende  0 – 1 (giocata ieri)

Bocale – San Lucido  2 – 1

Paolana – Brancaleone  2 – 0

Sersale – Silana  1 – 1

Soverato – Siderno  4 – 1

CLASSIFICA: N. Gioiese 38, Rende 33, Guardavalle 29, Acri 26. Roccella 25, Polana 24, I. Capo Rizz. e BOcale 20, Soverato 19, Sersale 18, Catona e Castrovillari 17, Silana 14, San Lucido 11, Siderno 7, Brancaleone 6.

LEGA PRO 1^ Div, Catanzaro k.o. con riserva ad Avellino

Girone B, 14^ Giornata,

Avellino-Catanzaro 2-0

Marcatori: 76′ Biancolino (A), 93′ Castaldo (A)

AVELLINO (4-3-1-2): Fumagalli; Zappacosta, Izzo, Giosa, Pezzella; Angiulli, Massimo, D’Angelo; Millesi; Castaldo, Biancolino. A disp.: Orlandi, Bittante, Bianco, Panatti, Bariti, Herrera, De Angelis. All.: M.Rastelli.

CATANZARO (3-5-1-1): Pisseri; Narducci, Orchi, Sirignano; Fiore, Quadri, Ulloa, Benedetti, Squillace; Russotto; Masini. A disp.: Faraon, Papasidero, Conti, D’Alessandro, Carboni, Carbonaro, Fioretti. All.:  Cozza.

Ammoniti: Mazzacosta  e Fiore (C)

Espulso: Sirignano (C) 

CRONACA – Domenica negativa per il Catanzaro, che dopo la bella vittoria di settimana scorsa, inciampa ad Avellino. Eppure la squadra di Cozza aveva iniziato con tenacia il primo tempo: al 11’buona occasione per Masini che anticipa tutti ma manda sull’esterno della rete. Al 23′ occasione da rete anche per Quadri che su punizione manda direttamente in porta, ma blocca senza esitazione Fumagalli.

Anche la ripresa si apre nel segno del Catanzaro perchè al 3′ c’è la gran botta di Squillace, bloccata da Fumagalli. Al 57′ però gli uomini di mister Cozza rimangono in dieci perchè l’arbitro espelle Sirignano per un brutto fallo su Zappacosta. I giallorossi accusano il colpo e il vantaggio dei padroni di casa non tarda ad arrivare: al 76′ Biancolino trova la rete per l’Avellino. Sempre Biancolino poi sfiora il raddoppio pochi minuti dopo. Dopo uno sterile tentativo di Quadri, facile preda di Fumagalli, arriva al 93′ il raddoppio dell’Avellino con Castaldo che chiude la gara.

Peccato per l’esito di una gara che si era aperta bene per il Catanzaro, che però con l’uomo in meno non è stato più in grado di reagire.

 

CLASSIFICA: Catanzaro 12° a 15 punti

Prossimo turno: Catanzaro – Gubbio (22 dicembre)

 

LEGA PRO 2^ Div., Pari Vigor Lamezia allo scadere

Girone B, 16^ Giornata:

Vigor Lamezia  – Arzanese  1 – 1

Marcatori: 81′ Tommasini (A), 90′ Mangiapane (V)

Dopo un primo tempo privo di emozioni e che finisce a reti inviolate, l’arzanese Tommasini sblocca il risultato in favore degli ospiti all’81’. La squadra calabrese riesce però ad evitare una brutta sconfitta casalinga proprio all’ultimo minuto di gioco: Mangiapane, infatti, buca la porta avversaria al’90’ regolamentare. 

Se la classifica continua certo a non sorridere ai biancoverdi lametini, il punto conquistato oggi (è il secondo pareggio consecutivo) permette alla Vigor di allungare la striscia positiva delle ultime gare e di allontanarsi dalla zona play out.

CLASSIFICA: Vigor Lamezia 12° a 18 punti

Prossimo Turno: L’Aquila – Vigor Lamezia (22 Dicembre)

“Amo la vita Storia di un malato di Sla” di Giacomo Guglielmelli: esistere e non sopravvivere

COSENZA – Una sala gremita ieri, presso la sede dell’Ordine provinciale dei Medici chirurghi e Odontoiatri nel centro di Cosenza, ha accolto l’invito degli organizzatori della manifestazione “Anatomia di un evento: segni e storie del Natale”, in occasione della quale si è tenuta nel pomeriggio la presentazione del libro “Amo la vita Storia di un malato di Sla” (Comet Editor Press, 2012).

Il libro, scritto da Giacomo Guglielmelli poeta e scrittore , nasce dall’incontro dello stesso con Cristian Filice, giovane 37enne che da quattro anni convive con la diagnosi della Sclerosi Laterale Amiotrofica, lungo una testimonianza che colpisce ed emoziona, ma soprattutto fa riflettere sul valore e le priorità che spesso nella quotidianità (non) si danno alle cose.

Il libro infatti, racconta la storia di Cristian e – riprendendo le parole della dott.ssa Agata Mollica che ha moderato gli interventi della presentazione –  il “superamento della dimensione della malattia verso l’apertura al mondo”.

Oltre la dott.ssa Mollica, erano presenti al dibattito, l’autore del libro, Don Giacomo Panizza che ne ha scritto la prefazione, il presidente dell’Ordine dei Medici Eugenio Corcioni e lo stesso Cristian Filice.

Ad introdurre l’incontro, una scena tratta dal celebre film “Natale in casa Cupiello”, interpretato da Eduardo De Filippo, a richiamare le ragioni dell’evento che ha ospitato la presentazione, ovvero la volontà dell’ordine di celebrare il Natale con una manifestazione che, attorno al senso della natività e del presepe, innescasse delle riflessioni sul cambiamento del modo di “vivere” questo periodo dell’anno.

Il presepe, la famiglia, l’intimo degli affetti che spesso indispensabile per affrontare le difficoltà; cui nel caso di Cristian, protagonista del libro, si sono uniti a una rete di relazioni affettive esterne al nucleo famigliare rivelatisi indispensabili per affrontare la quotidianità con addosso il fardello di una malattia invalidante. In questa rete di affetti rientra proprio lo stesso autore del libro, Giacomo Guglielmelli che offre il proprio supporto a Cristian da diverso tempo e che, con il libro, ha deciso di dare un ulteriore input a questo suo “ruolo” donando– come ha dichiarato lo stesso autore – “voce a chi voce non può avere, in modo che l’esperienza narrata accomuni e coinvolga anche chi non la vive in prima persona”. Quello dell’autore è un vero e proprio invito a “condividere e rivolgersi al prossimo”, indipendentemente dalle proprie credenze religiose.

L’esperienza della condivisione e del racconto come accrescimento personale e apertura verso l’esterno, è stato il concetto ripreso anche nell’intervento di Don Giacomo Panizza, personalità celebre per il suo impegno sociale in Calabria da circa quarant’anni. “Per vivere appieno le esperienze è necessario sapere darvi un nome, saperle raccontare, dunque sapere leggere e scrivere”, per questo è necessaria la massima apertura e il massimo sostegno affinché anche chi “non sa di saper leggere le cose belle della vita” ne divenga capace.

Don Giacomo ha sottolineato come spesso si tenda a dare tutto per scontato, senza porsi troppe domande su ciò che si ha intorno, sul senso delle cose, sul senso della vita; chi soffre una malattia da questa prospettiva possiede una marcia in più, perché supera la barriera del “consueto” e “coglie il da farsi senza poterlo fare”. E’ qui, nel modo in cui si affronta il quotidiano, che risiede la sottile differenza tra vivere e sopravvivere; riprendendo le parole del sacerdote: “esiste una logica dell’esistere, diversa da quella del sopravvivere: e questo è nel libro, l’esistenza e non il sopravvivere. La malattia fa vedere cose diverse, realtà diverse; aiuta a focalizzare non su quanto tempo si ha nella vita, ma su quanta vita c’è nel tempo che abbiamo”.

A concludere la presentazione, la testimonianza del protagonista del libro, portavoce del messaggio in esso veicolato, di cui è saltata subito all’occhio la tenacia e la determinazione nel combattere la malattia, ma anche il pregiudizio e l’indifferenza che purtroppo spesso si manifesta anche a livello istituzionale, con una società che non è in grado di tutelare chi per forza di cose non può condurre una vita “normale”.

“La malattia è la prigione del mio corpo, ma io non mi rassegno, voglio vivere, amo la vita”.Queste le parole di Cristian che ha poi proseguito: “spesso comprendiamo il valore delle cose nel momento in cui stiamo per perderle, quando invece sarebbe sufficiente viverle giorno per giorno; in questo senso la Sla mi ha consentito di andare oltre, di non dare le cose per scontare e capire che nella vita ci sono dei doni, il primo fra tutti la famiglia”. Il ruolo della famiglia e degli affetti che è fondamentale, e che acquista ancor di più un valore se rapportato a chi è affetto da patologie pervasive.

Un messaggio forte ed importante quello trasmesso ieri nel corso dell’incontro che è stato accolto in maniera particolarmente partecipata dai presenti nel pubblico, tra cui è importante citare Maurizio Casaddio, presidente dell’AISLA/RC, il quale, tra l’altro, ha contribuito alla stesura del libro con la propria testimonianza dal punto di vista del malato.

 

Giovanna Maria Russo

Al Rendano la Locandiera di Goldoni: il successo di Nancy Brilli

È un esordio brillante quello della stagione di prosa cosentina. Sabato 15 dicembre il Rendano ha ospitato La Locandiera di Goldoni, diretta da Giuseppe Marini che, per la prima volta alle prese con l’opera goldoniana, ne firma la regia e accoglie anche il consenso della città bruzia, unica tappa calabrese della tournée. La scenografia di Alessandro Chiti fa la differenza e salta subito all’occhio. La “trovata” dei pannelli girevoli, rigorosamente bianchi sullo sfondo nero, consente un fluire costante degli ambienti che, di fatto, variano solo sensibilmente sulla base di una scena fissa. L’attualità dell’opera è vivacizzata anche dai costumi disegnati da Nicoletta Ercole: fedeli all’epoca di Goldoni eppure vicini ai vezzi contemporanei. L’incedere è costante, ma privo di ansie. Nancy Brilli, nei panni di Mirandolina dopo otto anni di assenza dalle scene, incarna fedelmente, con le dovute modulazioni del caso, quella modernità concepita dal librettista veneziano. È una donna strategica e narcisista che gode dell’ammirazione maschile e non può farne a meno. È cinica, calcolatrice e si compiace del corteggiamento “utile” e insistente del Marchese di Forlipopoli e del Conte di Albafiorita. Il primo (interpretato da un Fabio Bussotti che piace particolarmente) cerca di conquistarla con l’altisonanza di parole e maniere “ridicole” tra finta protezione e tirchieria che imprimono all’opera la vena più comica. Il secondo, invece, (che sulla scena è Maximilian Nisi), punta tutto sullo sperpero ostentato: cosparge la locandiera di doni preziosissimi ai quali lei, ovviamente, non si sottrae. L’equilibrio viene spezzato dall’arrivo del Cavaliere di Ripafratta. La misoginia del Cavaliere (Claudio Castrogiovanni) stuzzica l’orgoglio della locandiera che non accetta l’indifferenza e i modi rustici di un uomo che non ha mai amato una donna. «Tutto il mio piacere consiste nel vedermi servita, vagheggiata, adorata» ammette la donna che ancora una volta escogita e colpisce. Si insinua nella debolezza del tenebroso, si fa complice di lui nella “crociata” verso la libertà priva di legami. E il Cavaliere abbocca. Ma una volta appagata la fame di vanità, Mirandolina “soffre” i suoi stessi inganni: la locanda si scalda con uno scontro tra uomini innamorati e una donna astuta che li dirige abilmente. L’ingannevole groviglio si sbroglia, solo formalmente, con una promessa: per proteggere se stessa e i propri affari, alla fine la donna concede la mano a Fabrizio (Andrea Paolotti) il cameriere sempre presente, gelosissimo e tormentato. La borghesia avanza, la nobiltà decade, ma la decisione è amara: la locandiera, in fondo, non sarà sposa per amore e la guerra tra i sessi non ha vinti né vincitori.

 

Beatrice Anna Perrotta