SERIE B, La Reggina rimonta il Brescia

18^ Giornata

Brescia – Reggina  2 – 2

Marcatori: 10′ e 18′ Corvia (B), 45′ Comi (R), 82′ Barillà (R)

BRESCIA: (4-3-2-1): Arcari; Zambelli, Stovini, Salamon, Daprelà; Lasik, Budel, Bouy; Scaglia, Saba (12 pt Rossi); Corvia. All.: Calori.

REGGINA: (3-4-1-2): Baiocco; Freddi, Ely, Lucioni; Melara, Armellino, Hetemaj, Rizzato; Sarno; Comi, Ceravolo. All.: D. Dionigi.

Arbitro: Michael Fabbri

CRONACA – Dopo la prestazione positiva nel derby calabrese contro il Crotone, la Reggina di Davide Dionigi arriva al “Rigamonti” di Brescia alla disperata ricerca di punti per risalire la classifica. Nonostante i buoni propositi però, sono i padroni di casa a comandare il gioco fin dai primi minuti della gara. Al 5′ tiro-cross insidioso di Corvia dalla destra dopo lo spunto di Scaglia, ma Baiocco lo ferma in uscita bassa. Due minuti dopo è ancora Corvia ad insidiare la difesa reggina con un colpo di testa sul cross dalla sinistra del pimpante Scaglia, che finisce alto sulla traversa di Baiocco. L’attaccante bresciano non si perde d’animo e dopo pochi istanti supera in velocità Ely e con un  pallonetto la mette alle spalle di Baiocco. I minuti successivi sono ancora un assolo di Corvia che al 20′ trova il raddoppio dopo un bel tandem di passaggi della coppia Bouy-Scaglia. A fine primo tempo arriva però in extremis il gol della Reggina a riaprire la partita: con una deviazione sottomisura di Comi, gli amaranto accorciano le distanze.

Stadio "Rigamonti" di Brescia

Nella ripresa partono bene ancora le rondinelle di Calori con un ottimo Vitor Saba, rientrato nel primo tempo per sostituire l’infortunato Fausto Rossi. All’81’ Barillà con un destro potentissimo pareggia per i suoi sfruttando una mischia in area. La gara termina però sempre con i bresciani in avanti che al’87’ potevano passare nuovamente in vantaggio con una traversa violenta di Crovia. Dopo 4 minuti di recupero, finisce dunque 2 a 2 la sfida tra Brescia e Reggina allo stadio Rigamonti. Un pareggio amaro per il Brescia ma buono per la Reggina che trova un punto importante capitalizzando in rete, prima con Comi e poi Barillà, gli unici due tiri in porta della partita. Pareggio che fa morale anche in virtù della  difficilissima gara secca degli ottavi di Coppa Italia di giovedi 13 Milan – Reggina

CLASSIFICA: Reggina 17^ a 16 punti

Prossimo Turno: Reggina – Cittadella (17/12, ore 19:00)

Un arresto per tentata estorsione a Corigliano Calabro

carabinieriCORIGLIANO CALABRO (CS) –  Un arresti a Corigliano Calabro: i carabinieri hanno fermato Salvatore Parrilla, di 46 anni, con precedenti penali, accusato di tentata estorsione e danneggiamento. Parrilla ha cercato di farsi consegnare una somma di denaro da un commerciante, che si e’ pero’ rifiutato di soddisfare la richiesta. L’uomo ha allora reagito danneggiando con un bastone un autocarro di proprieta’ del commerciante. L’arrestato e’ stato portato nel carcere di Rossano.

Maltempo in Calabria: in Sila, obbligo di catene a bordo

CATANZARO –  Fine settimana dell’Immacolata caratterizzato da pioggia battente su tutta la Calabria e neve sulla Sila . Le temperature in tutta la regione hanno subito una rapida diminuzione. La pioggia interessa la regione da diverse ore, mentre nel cosentino si registrano anche raffiche di forte vento. Il traffico sul tratto calabrese dell’A3 e sulle strade statali é comunque regolare. Nelle zone della Sila c’é l’obbligo di catene a bordo.

L’Immacolata di chi lavora

COSENZA –  «Tempo di demolire, tempo di costruire», «tempo di guadagnare, tempo di perdere» è scritto in Qohèlet: un tempo per ogni cosa. Ma di questi tempi si aggira lo spettro – piuttosto consistente – della crisi, si allunga l’ombra della recessione, dilaga la sfiducia: è tempo di «crescere», ripetono come un mantra tecnici e politici. Non c’è tempo da perdere: bisogna rimboccarsi le maniche. Chi non ci sta è un fannullone, chi si lamenta denigra la buona fortuna di avere un lavoro. Eppure c’è una festa segnata in rosso: l’Immacolata. Sarebbe un tempo di rito, perdersi per ritrovarsi. Magari in famiglia. Parlarsi tanto per parlarsi, senza dirsi niente di importante. Fermarsi, fare il punto, stare al mondo. Ma sono lontani i tempi delle «otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire» (conquiste d’altri tempi perduti). Anche all’Immacolata si lavora. Più degli altri giorni. E non solo negli ospedali, nelle caserme dei vigili del fuoco o nelle stazioni dei carabinieri. Si lavora pure nei call center e nei negozi.

 

Sette dicembre

In fila al supermercato. La signora del banco dei salumi: «Lavoriamo anche domani». Un angolo della bocca si piega all’ingiù, lo sguardo si abbassa. La cliente risponde: «Non me ne parlare… quando arriva Natale, non vedo l’ora che questo mese passi». La signora ha un negozio di scarpe. Ricorda i tempi in cui «il lavoro era lavoro e la festa era festa». «Ma sì, erano gli anni ’90…» le fa eco l’altro addetto ai salumi.

 

Otto dicembre

In un centro commerciale. «Ma io dico: nessuno deve andare a cucinare?». La domanda la pone una signora in un bar. Davanti a lei sfilano donne, uomini, bambini, anziani. Chi vuole l’acqua, chi un caffè. Chi va di fretta, chi si siede. Nella sua voce un accenno di stizza. Come a dire: non se ne possono stare a casa? No, non se ne stanno a casa. Le commesse, intanto, sorridono. Anche se uno degli angoli della bocca tenta di opporre resistenza. Due uomini trasportano i carrelli della spesa lungo la scala mobile. Si parlano. Il corpo proteso in avanti tradisce la fretta. Di andarsene.

 

Rita Paonessa

 

 


Il 14 dicembre a Palazzo Arnone, apre al pubblico “Prima visione”

Prima visione. Launch

COSENZA – Si terrà il prossimo 14 dicembre alle ore 18,00 presso Palazzo Arnone a Cosenza, l’apertura al pubblico dello spazio dedicato all’iniziativa “Prima visione”, un programma di residenza per artisti ideato e curato da Francesco Ragazzi e Francesco Urbano (Associazione E).

Per l’occasione, dal 1 al 16 dicembre un cantiere d’arte contemporanea si situa a Cosenza alla ricerca di nuovi immaginari per la città e per un meridione inesplorato e pieno di potenzialità. Il cantiere ha sede a Palazzo Arnone presso la Soprintendenza dei Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Calabria e si relaziona alla Galleria Nazionale e al suo patrimonio. A prendere parte all’allestimento dell’atelier – visitabile su appuntamento tutti i giorni dalle 10 alle 18 contattando l’associazionee@gmail.com, quattro artisti esterni al contesto cosentino.

L’apertura al pubblico, vedrà la partecipazione di due artisti di fama internazionale: Akram Zaatari (Libano) e Miltos Manetas (Grecia) insieme a Marina Fokidis, direttrice della rivista South.

 

Calendario appuntamenti:

Palazzo Arnone, Via Gian Vincenzo Gravina, Cosenza

10 Dicembre, ore 17,00: Akram Zaatari

11 Dicembre, ore 17,00: Marina Fokidis

14 Dicembre, ore 16,00: Miltos Manetas

14 Dicembre, ore 18,00: studi aperti

 

Per dare un’occhiata ad alcune immagini dell’area press, clicca qui.

g.m.r.

 

SERIE B, Crotone a reti bianche col Lanciano

18^ Giornata, 

Crotone – Virtus Lanciano  0 – 0

Arbitro: Maurizio Ciampi

CROTONE (4-2-3-1): Concetti; Matute, Vinetot (45′ Checucci), Abruzzese, Mazzotta; Eramo, Galardo; Gabionetta (60′ Pettinari), Calil (80′ Falconieri), De Giorgio; Ciano. A disp: De Luca, Checcucci, Addae, Migliore, Pettinari, Falconieri, Maiello. All. M. Drago

VIRTUS LANCIANO (4-3-3): Leali; Almici, Aquilanti, Amenta, Mammarella; Vastola (64′ Turchi), Paghera, Volpe (54′ Minotti); Di Cecco, Falcinelli, Fofana. A disp: Casadei, Rosania, Scrosta, Pepe, Turchi, Minotti, Falcone (84′ Falcinelli). All. C. Gautieri

CRONACA – Dopo il bel pareggio nel derby contro la Reggina, gli asquali di mister Drago affrontano la Virtus Lanciano in casa. Il Crotone, con Torromino assente per squalifica, si schiera con il 4-2-3-1 ed in avanti il tridente Calil-De Giorgio-Gabionetta a supporto del terminale Ciano. Nella Virtus Lanciano è invece indisponibile D’Aversa. Crotone inizia bene la gara, nel primo tempo gli uomini di Drago sono più intraprendenti in avanti mentre gli abruzzesi si limitano a difendere ed affacciarsi in avanti solo con qualche timida ripartenza. Al 25′ Galardo recupera palla sulla tre quarti avversaria, serve Mazzotta sulla sinistra che arriva al preciso assist per Gabionetta ma il brasiliano devia a lato da ottima posizione. Dopo altre nitide occasioni per Galardo e Calil, si chiude il primo tempo: il Crotone spinge di più in avanti ma i rossoblu risultano però poco cinici e precisi in fase conclusiva. Sul versante opposto completa assenza di occasioni per gli abruzzesi.

Stadio "Ezio Scida" di Crotone

Nella ripresa occasionissima ancora per il Crotone al 55′: il portiere del Lanciano Leali devia miracolosamente in angolo una punizione pericolosissima calciato da Ciano. Ritmi ancora serratissimi per tutta la ripresa con Leali ancora protagonista all’82’: altra prodigiosa parata per lui su tiro di Ciano. Infine la gara si chiude al 90′ con l’ennesima  parata di Leali e salvataggio di Almici che sventano sulla linea la conclusione a botta sicura di Eramo. Il Crotone s’imbatte quindi in una strepitosa prestazione del portiere Leali e con il punto conquistato oggi i calabresi salgono a quota 19, in attesa della trasferta a Modena di sabato prossimo.

CLASSIFICA: Crotone 13° a 19 punti.
PROSSIMO TURNO: Modena – Crotone (15/12)

Aspettando il Natale…. riscopriamo l’arte del presepio

In occasione delle prossime Festività Natalizie i centri commerciali e le vie delle citta’ cominciano ad adornarsi di luci e decorazioni natalizie scintillanti e piene di colore e anche noi cominciamo ad entrare nell’atmosfera natalizia. E che cos’e’ piu’ natalizio del presepe? Il presepe e’ quello che ci riporta indietro negli anni a quando da bambini ci perdevamo le giornate! Era un’attivita’ che ci appassionava sia a casa in famiglia, sia a scuola con i compagni. Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività. Nei loro brani c’è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù come riporta Luca “in una mangiatoia perché non c’era per essi posto nell’albergo” (Ev., 2,7) dell’annunzio dato ai pastori, dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re. Il presepio, quindi, non altro che la rappresentazione tridimensionale del Mistero della Nascita di Gesù. Per l’occasione abbiamo intervistato un presepista reggino, nonchè maestro nell’arte della lavorazione del legno e amico di ottoetrenta il Cavaliere Giuseppe Barreca.

Giuseppe, cosa significa per te essere un artista presepista ? 

Significa dar spazio alla mia creatività, all’estro e alla fantasia senza prescindere da quel che rappresenta il Presepe. Significa spendere almeno 1000 ore di lavoro solo per cercare di esprimere i contenuti profondi legati alla Natività. I presepisti sentono e vivono in una maniera speciale tale mistero e anche se incontrano delle difficoltà nella realizzazione di questa rappresentazione niente riesce a smorzare il loro entusiasmo e a fermare la loro opera.

Da dove nasce la tradizione di ampliare la rappresentazione mediante personaggi che appartenevano al mondo antico o all’epoca contemporanea?

Nel ‘600 e ‘700 gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un’impronta naturalistica inserendo la Natività nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobiltà, della borghesia e del popolo còlti nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago, nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate. La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel secolo scorso quando ogni famiglia in occasione del Natale costruisce un presepe riproducendo la Natività secondo i canoni tradizionali con materiali e statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altro.

un’unica chiave per interpretare il simbolismo del presepe?

Qualunque simbolo è polivalente: si dica come si vuole; in ogni caso, un’interpretazione non ne esclude altre.

Quand’è nata questa tua passione ?

I miei primi presepi li ho costruiti da ragazzo un po’ come tutti utilizzando la carta e il cartongesso. Poi piano piano ho iniziato a utilizzare altri materiali e più andavo avanti più ho cercato di arricchire i miei lavori.

Che tipi di materiali usi per fare un presepe?

In genere utilizzo materiali riciclabili, di scarto biologico o di recupero ad esempio i cartoni di cui si disfano i negozi, i gusci delle uova delle mie galline, le tegole, i ricci di castagna, i gusci delle ostriche, le conchiglie, le zucche, le lampadine, i vasi, il legno, il sughero che acquisto nei negozi di articoli per la pesca, ma anche il polistirolo, le stoffe, l’argilla e la cartapesta.

Quante tempo dedichi della tua giornata per la costruzione dei presepi?

Dipende. Di solito tre ore al giorno o quando capita anche di più. La mattina mi dedico alla famiglia e alla coltivazione di un piccolo orto. In genere comincio la costruzione di un presepe verso febbraio o marzo, perché ci vuole molto tempo e poi mi piace dedicarmi ai dettagli un po’ per volta.

Quale delle tecniche da te utilizzate nella realizzazione dei presepi ritieni più coinvolgente per lo spettatore che  magari è un profano a riguardo?

Ci sono varie tecniche come quella del cartongesso, del Presepe in poliuretano ma sicuramente la tecnica del diorama, cioè di scenografie in prospettiva con effetti illumini-tecnici particolarmente coinvolgenti che proiettano lo spettatore all’interno della scena, è la più affascinante.

C’è qualcuno nella tua famiglia o tra gli amici da cui hai imparato quest’arte?

No, ho imparato tutto da solo.

I tuoi presepi sono veri e propri oggetti d’arte. Riesci a venderli?

Certo. Ogni anno c’è sempre qualcuno che li compra. Sono soprattutto reggini. Dal semplice curioso in cerca di un pensiero al collezionista vero e proprio. Ho anche pensato di aprire un punto espositivo, ma al momento è solo un idea. Il costo di un presepe è valutato in base al materiale impiegato, le dimensioni e le ore di lavoro.

Hai mai partecipato a concorsi?

Sì, ho partecipato a concorsi sia come giudice che come concorrente e qualcuno l’ho anche vinto. A questo proposito ricordo con piacere il Concorso “L’Arte nel Presepio” con lo scopo di divulgare l’ amore verso il vero unico simbolo del Natale: la greppia di Betlemme. Ideato da don Matteo Plutino, e portato avanti dall’amico e maestro Ninì Sapone che purtroppo qualche tempo fa ci ha lasciati e a cui va il mio ricordo.

In effetti se non ci fossi tu e qualche altro volenteroso che ogni anno ci regalano la magia del presepe, la tradizione del Natale rischierebbe di svanire.

Grazie di cuore Giuseppe e tanti Auguri!

Grazie a Voi. Ricambio gli Auguri e li allargo a tutti i Calabresi.

Ringraziamo il nostro amico per la semplicità che ha mostrato nel farci entrare nel suo magico mondo. Anche se solo per pochi minuti, entrare nel suo laboratorio significa già respirare un’aria di festa pura. Noi speriamo di essere riusciti a far conoscere meglio il suo talento, tutte le foto che abbiamo riproposto appartengono e sono alcune delle opere del Cavaliere Barreca che gentilmente c’è le ha fornite; per chi volesse maggiori informazioni lo può contattare direttamente a: giuseppe.barreca@alice.it o al numero di cell. 3388148442.

Corrado Alvaro, il profondo osservatore di fatti e costumi.

Nasce il 15 aprile 1895 a San Luca (Reggio Calabria), un piccolo paese sul versante ionico dell’Aspromonte. Il padre, maestro elementare, è fondatore di una scuola serale per contadini e pastori analfabeti; la madre proviene da una famiglia di piccoli proprietari. A San Luca trascorre un’infanzia felice, fortemente influenzato dal padre da cui riceve la prima istruzione e gli fa conoscere profondamente la natura, gli uomini e la tradizione della sua terra. Terminate le scuole elementari è mandato a proseguire gli studi nel prestigioso collegio di Mondragone, a Frascati. Tuttavia, nella sua memoria di scrittore, il paese natale, l’ambiente umano e sociale della sua regione, con i miti e le tradizioni di una gente ancora legata a strutture economiche quasi primitive, non si cancellarono; si fissarono anzi come un elemento fondamentale d’ispirazione e formarono il più ricco sedimento di valori poetici e morali nella coscienza di scrittore dell’Alvaro.Durante gli studi superiori si dedica con grande passione alla letteratura, approfondendo soprattutto le opere degli scrittori allora più noti e ammirati quali Carducci , Pascoli e D’Annunzio e compone lui stesso molti racconti e poesie. Nel 1914 pubblica le sue prime poesie su “Il nuovo birichino calabrese”. Nel gennaio del 1915 è chiamato alle armi come ufficiale di fanteria. Viene ferito alle braccia nella zona di San Michele del Carso e sarà anche decorato con la medaglia d’argento. Nel primo dopoguerra collabora al “Resto del Carlino” di Bologna, pubblicandovi i primi racconti, e successivamente è assunto al “Corriere della Sera” a Milano. Nel 1922 è chiamato come redattore al “Mondo” di Giovanni Amendola. Dopo il delitto Matteotti è tra i cinquanta firmatari dell’Unione nazionale delle forze democratiche guidata da Amendola. A partire dall’estate del ’24 sulla rivista umoristica “Il becco giallo”, che non risparmia critiche al regime, si occupa con lo pseudonimo V.E. Leno della rubrica “Sfottò”. Su “La Stampa” del 14 gennaio 1927 pubblica le pagine iniziali di “Gente in Aspromonte”. E’ oggetto di attacchi da parte dei giornalisti fascisti, ma declina l’invito fattogli da amici francesi ad andare a Parigi. Alla fine del ’28 parte per Berlino e segue attentamente la vita culturale tedesca. Rientrato definitivamente a Roma continua a collaborare con “la Stampa” e pubblica le raccolte di racconti “Gente in Aspromonte”, “La signora dell’isola” e il romanzo “Vent’anni”. Fino alla caduta del fascismo, Alvaro si mantiene comunque lontano dagli ambienti del potere e riesce a continuare con una relativa tranquillità la sua opera narrativa e saggistica. Nel gennaio del ’41 torna per l’ultima volta a San Luca per i funerali del padre. Tornerà invece più volte a Caraffa del Bianco (Reggio Calabria) a far visita alla madre e al fratello don Massimo, parroco del paese. Nel secondo dopoguerra esce “L’età breve”, primo romanzo del ciclo “Memorie del mondo sommerso”.

Vive e lavora tra Roma, nell’appartamento di Piazza di Spagna, e Vallerano, in provincia di Viterbo, dove ha una grande casa in mezzo alla campagna. Muore prematuramente a Roma il mattino dell’11 giugno 1956, lasciando alcuni romanzi incompiuti e altri inediti vari.

Continua la lettura di Corrado Alvaro, il profondo osservatore di fatti e costumi.

“No alle trivelle sullo Ionio…Salviamo il nostro Mare”

“Un vero e proprio assalto all’agricoltura delle nostre terre, ma soprattutto al nostro mare e alla sua biodiversità, al suo impatto naturalistico, al turismo, indispensabile fonte per l’economia delle nostre Regioni”. Concordano all’unisono i sindaci dell’arco ionico, alcuni dei quali intervenuti alla conferenza stampa indetta per la presentazione della manifestazione “No alle trivelle sullo Ionio…Salviamo il nostro Mare”, in programma il prossimo 17 dicembre a Policoro, in occasione dell’arrivo della prof.ssa italo-americana Maria Rita D’Orsogna, fisico, professore associato presso il Dipartimento di Matematica della California State University at Northridge di Los Angeles ed attenta conoscitrice della materia.

Presenti alla conferenza stampa, i sindaci o loro delegati dei Comuni di Nova Siri, Pisticci, Bernalda, Rotondella, Craco, e dei comuni calabresi di Amendolara e Rocca Imperiale. A fare gli onori di casa, il sindaco della Città di Policoro, che ha parlato di un “vero e proprio atto criminale da parte del Governo centrale”.

Il Programma della manifestazione:

Ore 9.30 – raduno in piazza Eraclea Policoro.
Ore 10.00 –LUNGA MARCIA “SALVIAMO IL MARE” partenza Corteo con sindaci e gonfaloni dei Comuni, Province e Regioni (c.so Siris/via Monte Bianco/via Bologna/via F. Tristano/Palaercole).
Ore 10.30 arrivo Palaercole;
Saluti Sindaco Città di Policoro.
Intervento –  prof.ssa Maria Rita D’OrsogNA.
Intervento – Coordinatore Movimento NO TRIV IONIO.
Interventi Istituzionali (Regioni/Province/Comuni).
Intervento referente delle associazioni agricole.
Intervento referente delle associazioni turistiche.

CONCLUSIONI – Stipula Protocollo d’Intesa delle istituzioni avente ad oggetto: “AZIONI CONCORDATE AL FINE DI SCONGIURARE LE TRIVELLAZIONI PETROLIFERE NEL MAR IONIO”.

Alla manifestazione del 17 dicembre parteciperanno:
tutti i sindaci dei Comuni della costa ionica, da Castrignano del Capo (LE) a Mirto Crosia (CS): Albidona, Amendolara, Cassano allo Ionio, Cerchiara Calabra, Corigliano C., Cropalati, Crosia, Francavilla Marittima, Montegiordano, Paludi, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, Rossano, Trebisacce, Villapiana, Alliste, Castellaneta, Castrignano del Capo, Galatone, Gallipoli, Ginosa, Leporano, Lizzano, Maruggio, Massafra, Morciano di Leuca, Nardò, Palagiano, Patù, Porto Cesareo, Pulsano, Racale , Salve, Sannicola, Taranto , Taviano, Torricella, Ugento, Nova Siri, Rotondella, Scanzano, Pisticci, Bernalda; Sindaci Area Programma “Metapontino Collina Materana”.
i Presidenti delle Province (Matera, Potenza, Cosenza, Crotone, Taranto, Lecce);
i Presidenti delle Regioni interessate (Calabria, Basilicata, Puglia);
Movimento NO TRIV IONIO – Fai Nazionale; Italia Nostra; Legambiente; WWF; Ola Ambientalista; Greenpeace; Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Copagri, AMEA, Altragricoltura, Federparchi, Anci; Scuole superiori I.T.G.C. TURSI, ITAS Marconia, Liceo Classico Pisticci, Liceo Classico Nova Siri, Liceo Pedagogico e Scientifico Montalbano Jonico, sindacati, parrocchie.

 

Auguri di pronta guarigione a Enzo Bilotti da parte del sindaco Mario Occhiuto

La vicinanza del sindaco Mario Occhiuto al consulente per l’Arte a Palazzo dei Bruzi, Enzo Bilotti

“In questo difficile momento sono molto vicino a Enzo Bilotti e mi auguro che la sua tempra possa vincere presto sulla malattia con una veloce convalescenza”.
Il sindaco Mario Occhiuto si tiene costantemente aggiornato delle condizioni del suo consulente per l’Arte Enzo Bilotti, colto ieri mattina da malore durante una cerimonia nella chiesa di San Nicola.
“Spero che l’amico Enzo si riprenda in tempi rapidi – aggiunge il primo cittadino – La città di Cosenza ha bisogno della sua esperienza e dei progetti culturali legati al nome della famiglia Bilotti a cui pure, in questa dura fase, va il mio pensiero”.