Carta Nazionale Servizi, Accordo Unical-Aruba

COSENZA – L’università della Calabria e il Aruba hanno siglato una convenzione per attività online di pubblica amministrazione. Il provider italiano di servizi web provider e web hosting, e-mail, Pec e registrazione domini ha scelto l’Universita’ della Calabria come ente partner di Pubblica amministrazione per l’erogazione, su tutto il territorio nazionale, della Carta nazionale dei servizi. La Cns e’ una carta a microprocessore simile alla carta di credito, un’evoluzione  quindi del sistema di firma digitale. Infatti, oltre al certificato di firma, contiene anche un’autenticazione che consente l’identificazione del titolare in rete.

Welfare e diritti sociali in tempo di crisi – Intervista a don Giacomo Panizza

LAMEZIA TERME – Oltre 50 organizzazioni sociali e sindacali sono scese in piazza a Roma lo scorso 31 ottobre, mobilitate dalla rete “Cresce il welfare, cresce l’Italia”. Una manifestazione con un obiettivo chiaro e ben definito: far cambiare rotta alle scelte di governo, frenando i tagli alla spesa sociale e ridistribuendo in maniera equa le risorse. Una tutela che non è solo per le persone più deboli, ma che tocca ogni singolo cittadino portatore di diritti, perché investe i campi della salute, dell’istruzione, dell’assistenza. Ripensare un modello che non può rispondere solo a logiche di tipo economico ma che deve rivalutare l’importanza degli individui, ripensando il welfare come risorsa.

E la protesta non si è fermata in Piazza Montecitorio. Contemporaneamente la voce del dissenso ha fatto eco su tutto il territorio nazionale ed in Calabria ha trovato la sua espressione nella conferenza stampa organizzata a Lamezia Terme da alcune delle realtà presenti nella rete promotrice.

Per capire meglio le ragioni di questa mobilitazione e per approfondire la conoscenza sulle proposte emerse dagli incontri, abbiamo voluto porre qualche domanda a don Giacomo Panizza, figura di rilievo del privato non profit e testimone diretto delle tematiche sociali e assistenziali soprattutto per quanto riguarda la nostra regione.

don Giacomo PanizzaAlla luce della manifestazione del 31 ottobre scorso, secondo lei qual è il risultato che plausibilmente ci si può attendere dalle richieste emerse in merito ai tagli previsti nella manovra di bilancio 2013?

Cosa abbiamo portato a casa con la mobilitazione del 31 ottobre scorso a Roma? Certamente abbiamo ottenuto alcuni risultati impossibili senza la protesta, senza il confronto coi Gruppi Parlamentari, e senza le proposte da noi elaborate. La presenza delle nostre organizzazioni sociali è debole, ma c’è ed è fondata sul tema dei diritti fondamentali. Avevamo ragione a sostenere che questo Governo è una cosa e i decisori politici un’altra, al punto che i vari partiti si sono convinti delle nostra proposte e le stanno portando avanti. Hanno colto l’importanza di non aumentare l’IVA sui servizi sociosanitari ed educativi erogati dalle cooperative sociali; hanno recepito la proposta di rifinanziare il comparto sociale tenendo presente il Fondo per le politiche sociali con 450 milioni di euro, il Fondo per la non autosufficienza con 400 milioni, quello per la famiglia con 11 milioni, quello per l’inclusione degli immigrati con 100 milioni, quello del servizio civile con 20 milioni. Infine hanno garantito di il fondo previsto di 900 milioni disponibile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sarà destinato al sociale, e non verrà stornato per altre voci di spesa.

Ne è valsa la pena, ma rimane ancora molto da fare se chi governa non si rende conto dell’importanza della vita sociale, la quale non può venire seconda al comparto economico e finanziario.

Qual è l’aspetto principale che viene trascurato da politici e amministratori in relazione alle problematiche connesse alla disabilità?

Politici e amministratori si fanno tirare per la giacchetta a risolvere le problematiche legate ai ricoveri delle persone con disabilità. Si muovono e troppo poco per le situazioni gravi quando queste sono avvenute. Vedono poco, quasi per nulla, la normale vita di chi ha una patologia grave o lieve che sia; non considerano la progressione delle malattie, degli handicap, dell’esclusione sociale; non sanno cosa sia la sofferenza di dover combattere ogni volta che ti viene ostacolato un diritto, un dovere, una normale quotidianità; sono analfabeti dei tempi di scuola, di lavoro, di relazione umana di chi si trova su una carrozzina a rotelle; e così via.

Nella protesta svolta a Roma, hanno trattato sulle cifre e approfondito poco o niente sul progetto da dare all’Italia riguardo ai temi della disabilità. Non hanno colto il particolare dibattito interno alle richieste delle organizzazioni dei disabili, avvenuto tra coloro che chiedono – anche con coraggiosi scioperi della fame – interventi di “categoria”, come ad esempio alcuni con la SLA, e coloro che chiedono lo stesso trattamento per tutti quanti, indipendentemente dal nome della malattia ma con gli stessi esiti debilitanti gravi e gravissimi.

Ma non è tutto qui. Questo è un aspetto riguardante la cura. Ciò che rimane assente sulle politiche per la disabilità riguarda anzitutto la prevenzione, la riabilitazione e l’inclusione sociale.

La protesta ha assunto carattere nazionale, ma nell’incontro di Lamezia le richieste sono state indirizzate anche ai vertici regionali calabresi. Quali sono attualmente le lacune maggiori della politica locale?

La politica calabrese è indietro, è molto al di sotto della media nazionale. Per questo i rappresentanti dei gruppi sociali che hanno manifestato a Lamezia Terme hanno aggiunto delle note locali, hanno posto l’attenzione sulle politiche giovanili, sull’occupazione e sulla famiglia, oltre che su anziani, malati e disabili, sui minori e il disagio mentale. Hanno proposto alla politica di non fare da sola senza la società. Abbiamo una regione che mette un quarto di finanziamenti della media nazionale, un decimo delle regioni più virtuose. Queste cifre non le deve mettere il governo, le deve mettere la regione, deve individuare da dove togliere queste risorse che lasciano i calabresi con meno opportunità di servizi sociali rispetto agli altri italiani.

Che non vengano a raccontare i luoghi comuni, come quello che non ci sono i soldi per il sociale, o che costa troppo e non sanno dove mettere mano, perché per altre spese inutili e perfino illegali i soldi li trovano!

Costruttivamente, nel nome della legge n. 328 del 2000, recepita dalla Regione Calabria con la legge regionale n. 23 del 2003, si è proposto di costituire un tavolo regionale di concertazione sul sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali, a partire dalla finanziaria regionale del 2013.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

Parroco trasferito per colpa di pagina su Facebook

La comunità insorge e si stringe intorno al parroco, don Michele Coppa, i 61 anni, parroco da 27 anni della Chiesa San Pietro Apostolo a Roggiano Gravina, quando il vescovo di San Marco-Scalea, mons. Leonardo Bonanno, decide di trasferire il prelato a Diamante. La causa tale trasloco coatto sembra essere stata la pagina telematica personale creata dal parroco su uno dei più famosi social network, Facebook. Ma i fedeli sembrano difenderlo a spada tratta, affermando: “Don Michele  e’ ‘una figura rassicurante e fondamentale per un paese difficile”.

 

Emergenze, Angelo Donnici: “il territorio della Sibaritide trovi identità”

Ragionare in termini di territorio, e non come isole, felici o infelici a seconda dei casi! Resta, questa, l’emergenza vera, che è anzi tutto di approccio culturale e di identità di un territorio. Una sfida che questa particolare zona della Calabria, dall’Area Urbana Corigiano-Rossano al basso ionio alla Sila Greca, pare non voglia affrontare e risolvere. Tutto il resto è conseguenza, incluso il governo dell’emergenza rifiuti, che è solo l’ultima in ordine di tempo. – Urge un tavolo di confronto su tutto, fra i sindaci della Sibaritide.

È quanto dichiara e invoca il Sindaco Angelo Donnici che coglie l’occasione della ri-esplosione territoriale dell’emergenza rifiuti in questi giorni, per rilanciare una sfida che, a suo dire, resta tutta di ordine culturale e identitaria. E che riguarda la capacità di coesione del territorio su tutte le questioni aperte. E sempre. Non ad intermittenza e non soltanto in base più o meno dichiarate opportunità municipalistiche.

 

Vanno messe da parte finalmente divisioni e incomprensioni storiche. Se siamo un territorio coeso – dice Donnici – e che vuole confrontarsi e misurare il suo reale potere contrattuale rispetto a tutte le autorità sovra comunali e su tutte, nessuna esclusa, le diverse questioni vive ed interconnesse, dalla sanità alla mobilità, dalla giustizia alla sicurezza, dal turismo al dissesto idrogeologico, dalla progettazione comune alla condivisione seria di un’idea di sviluppo sostenibile ed autonomo, allora non si può procedere né per salti o per comparse, né per appelli all’unità su singole vicende per poi procedere, tutti o in parte, per ordine sparso. La somma di emergenze collezionate ormai da questo lembo della provincia di Cosenza, unitamente alle occasioni progettuali comuni perse è tale – aggiunge il Sindaco – da non consentire più a nessun amministratore di considerarsi non coinvolto, nel bene e nel male, nella stessa unica partita. O si gioca tutti nella stessa direzione, senza defezioni, assenze o silenzi, oppure la partita storica della Sibaritide nel suo complesso può dirsi  definitivamente persa. Ecco perché serve, con urgenza, un tavolo di confronto tra tutti i Primi Cittadini di quest’area per condividere inversioni di marcia e alternative credibili e responsabili, per rispondere alle attese delle cittadinanze che subiscono, senza distinzioni, gli stessi disagi e gli stessi ritardi. E’ oggi – prosegue – il tempo di decidere e di fare delle scelte. La questione Sibaritide nel suo complesso deve essere sentita e trasformata in uno dei principali problemi da risolvere dell’intera provincia di Cosenza. E la responsabilità dell’avvio di ogni utile iniziativa in questa direzione – conclude Donnici – ricade ovviamente in capo a quanti oggi guidano le città più importanti di questa zona.

Cosenza, dall’incontro pro-Bersani: “Le primarie delle idee. Cittadini di una grande Regione”

Dall’incontro molto partecipato e alla presenza mi molti giovani, il deputato del Pd Franco Laratta assieme a Marco Ambrogio (consigliere comunale di Cosenza), Armando Garofalo (consigliere comunale di Castrovillari ), Antonio Menniti (Pd Catanzaro) e Vincenzo Pugliano (consigliere comunale di Amantea) affrontano il tema dell’incontro e spiegano perché Bersani.
Inoltre, dal Caffè Letterario di Cosenza arriva un duro attacco alla Regione: “Scopelliti ha fallito su tutti i campi. Ora prepariamo la svolta. Il Pd deve offrire in nuovo progetto politico. Il passato non può più tornare. Dobbiamo investire in un nuovo progetto per la Calabria, fatto di idee e di uomini del futuro. Le primarie devono essere una grande occasione di crescita. Con Renzi il Pd può conoscere una nuova stagione politica. Insieme possiamo cambiare la Calabria. Ma Bersani è una speranza per l’Italia e, soprattutto, una garanzia per il sud”.
On. Laratta afferma: “lavoriamo per un’altra Calabria e per un Pd unito per governare la Calabria. Ma serve un ‘idea di forte rottura. Servono idee e progetti nuovi. Se si votasse oggi in Calabria, saremmo tutti travolti da uno ztunami di qualunquismo e antipolitica. Scopelliti é responsabile del profondo degrado politico e morale in cui ci troviamo . Ma il centrosinistra non è esente da colpe. Ora occorre più coraggio e più determinazione. Il Pd non abbia paura di cambiare e di lottare. La Calabria sta morendo. Se non si cambia subito non ce la faremo più”.

Vigili del Fuoco/ Campagna antincendi boschiva, CONAPO chiede incontro per mancati pagamenti

IL CONAPO sindacato autonomo de Vigili del Fuoco, segreteria Regionale, ha chiesto anche quest’anno, un incontro con il Presidente della Regione Calabria Dott. Scopelliti e il Sottosegretario della Protezione Civile della Calabria Dott. Torchia per chiedere chiarimenti sui mancati pagamenti della campagna antincendi boschiva 2011 e 2012.

Per il secondo anno consecutivo abbiamo voluto chiedere un incontro con il Governatore della Calabria – spiega in una nota, per la segreteria regionale, Massimo Conforti – per cercare di capire i reali motivi per i quali ancora il personale Vigili del Fuoco non ha ricevuto le spettanze delle campagne AIB 2011 e 2012 ma soprattutto, non sappiamo quando sarà possibile garantire quanto dovuto ai lavoratori.

Questo assurdo “mutismo” ci ha portati, chiaramente dopo aver posto i nostri quesiti senza ottenerne attendibile risposta ai diversi livelli gerarchici provinciali e regionali della nostra istituzione, a richiedere un incontro al Governatore della Regione Calabria e al Sottosegretario della Protezione Civile ai quali, se quest’anno saremo più “fortunati” dello scorso visto che non abbiamo avuto nessun cenno di ricevuta comunicazione, dovessimo ottenere udienza, cercheremo di spiegare l’importanza di una campagna boschiva basata su una attenta quanto necessaria programmazione nel rispetto dei lavoratori che ogni anno vengono impegnati per affrontare l’emergenza degli incendi che interessano la nostra regione, aggravata dalla esigua disponibilità economica messa a disposizione quest’anno, esattamente la metà di quello 2011, e per poter così dare, alla popolazione tutta, una risposta di soccorso efficiente.

Abbiamo ritenuto doveroso da parte nostra come sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco, dopo aver intrapreso diverse strade per dare risposte chiare e definitive a tutela dei diritti di tutti i lavoratori dell’intera Regione, cercare la risoluzione delle elencate problematiche chiedendo un incontro ai vertici istituzionali Regionali ma pur essendo sicuri che questa Amministrazione Regionale vuole essere vicina ai problemi dei lavoratori, qualora anche questo estremo tentativo non dovesse trovare la giusta risposta inviteremo tutti i lavoratori in piazza per rappresentare alla popolazione i nostri disagi che rischiano di compromettere gravemente la sicurezza di tutti.

SERIE B: Reggina pari con rissa

REGGINA – VARESE   1 – 1

Reggina (3-4-1-2): Baiocco, Adejo, Ely, Bergamelli, Sarno (72′ Fischnaller), Armellino(64′ Rizzo), Ceravolo, Melara(81′ D’Alessandro), Hetemaj, Barilla, Comi A disp. Facchin, Lucioni, Viola, Castiglia. All. Dionigi

Varese (4-4-2): Bastianoni; Fiamozzi, Pucino, Troest, Grillo; Zecchin, Kone (68′ Tripoli), Filipe (46′ Damonte), Nadarevic; Eusepi (57′ Neto Pereira), Ebagua. A disp. Bressan, Momente’, Lazaar, Carrozzieri. All. Castori

Arbitro: Manganiello di Pinerolo. Assistenti: Melloni di Modena e Carbone di Napoli. IV Ufficiale: Dei Giudici di Latina.

Ammoniti: Kone(V), Ely(R), Bergamelli(R), Comi(R), Zecchin(V), Adejo (R), Ebagua(V), D’Alessandro(R).

Espulsi: Adejo (R) per doppia ammonizione.

Marcatori: 47′ Comi, 77′ Neto Pereira.

Note: recupero 1′, 4′; angoli 9-3; spettatori totali 3145; incasso totale € 24893,00.

CRONACA: Nella tredicesima giornata del campionato di serie B, all’Oreste Granillo, si sono affrontate due squadre obbligate a cercare i tre punti e due allenatori chiamati, almeno secondo le indiscrezioni giornalistiche, a salvare la loro panchina. Ne esce fuori un pari. Castori costretto a rinunciare a Corti e Kink squalificati, Rea e Martinetti infortunati; mentre Bressan e Neto Pereira partono dalla panchina perché non in perfette condizioni fisiche. Dionigi dopo il passo falso di Castellammare di Stabia ritorna all’antico e si schiera con Sarno dietro le punte Comi e Ceravolo. Barilla esterno mancino al posto dell’infortunato Rizzato. Dalla Lombardia sono scesi sullo stretto circa una cinquantina di tifosi ospiti. La Reggina parte subito forte e al secondo minuto Melara dal cerchio di centrocampo lancia in porta Ceravolo che da ottima posizione manda di poco a lato. Al 17’ su un rimpallo fortuito,ancora palla a Ceravolo che all’interno dell’area piccola fa partire un tiro che Bastianoni salva in angolo. Al 21’ ancora Reggina, cross dalla destra di Sarno, Comi si alza bene, palla deviata in angolo da un difensore. Al 28’ Ceravolo resiste ad una carica, lancia in campo aperto Barillà, che da pochi passi spara sul portiere in uscita Al 44’ Sarno mette davanti al portiere Ceravolo che da posizione favorevole sbaglia incredibilmente. Dopo un minuto di recupero finisce la prima frazione. Buona la prova della Reggina a cui è mancata solo la rete per le troppe occasioni sciupate. Ad inizio ripresa la Reggina trova la rete del vantaggio: Ceravolo batte un calcio d’angolo che Comi è bravo a trasformare in rete con un colpo di testa ad anticipare Bastianoni. Tra il 55 minuto e il 62 minuto di gioco il Varese mette sotto la Reggina in cerca del pari ma gli amaranto si difendono bene. Al 63’ viene ammonito per simulazione Comi in realtà c’è un calcio di rigore a favore della Reggina. Al 69’ azione fotocopia del gol angolo di Ceravolo e testa di Comi questa volta la palla è a lato. Al 70’ dopo un calcio d’angolo battuto dal Varese, contropiede della reggina con Barilla, che serve Sarno che a sua volta passa la palla a Rizzo che mette al centro ma non c’è nessuno. Al 71’ allontanato dal terreno di gioco un componente dello staff amaranto per qualche parola di troppo nei confronti del direttore di gara. Al 77’ arriva il gol per i lombardi: punizione battuta a sorpresa sulla destra,  il neoentrato Tripoli si invola sull’esterno e crossa nell’area di rigore, prima Adejo poi Hetemay lisciano la palle finisce nei piedi di Neto Pereira, anche lui in campo da pochi minuti, che in girata non perdona e alla prima opportunità utile per la sua squadra fa 1 a 1. La Reggina subisce il colpo ma cerca di rifarsi subito con un diagonale di Ceravolo al 79’ che Bastianoni blocca in due tempi. Il tempo stringe e il Varese non osa più di tanto. L’arbitro assegna quattro minuti di recupero nei quali finiscono sul taccuino del direttore di gara d’Alessandro e due volte in un minuto Adejo che viene espulso. All’ultimo minuto il Varese sfiora il colpaccio con un colpo di testa terminato a lato. Terminata la partita volano parole grosse tra i giocatori delle due squadre scoppia una rissa in campo scaturita probabilmente da pugno di Ebagua a Barillà. In campo entra anche il presidente della Reggina Lillo Foti che accompagna il giocatore dagli arbitri per far vedere loro il labbro sanguinante. Dopo un primo tempo in cui il fischietto di pinerolo non aveva demeritato nella ripresa si dimostra incapace di gestire la situazione. Parapiglia anche nei pressi del tunnel, con Foti a fare da “vigile urbano”. Mentre Zecchin, capitano del Varese, si vede rifiutare le maglie dai proprio tifosi, che le rimandano in campo. Dopo qualche minuto gli animi si calmano e le squadre fanno rientro negli spogliatoi. Alla fine arriva un pari. Contro il Varese gli amaranto sprecano tantissimo davanti alla porta, si vedono negare un rigore e subiscono il pari nell’unica vera conclusione verso la porta da parte degli avversari.

MIGLIORE: Melara

PEGGIORE: Manganiello

Prossimo incontro: 10/11/12  Bari – Reggina

 

SERIE B. Crotone, Spezia amara!

13^ Giornata

SPEZIA – CROTONE   2 – 1

Marcatori:6’ e 72′ Sansovini (S), 18′ Maiello (C)

Spezia (4-3-1-2): Iacobucci; Piccini, Benedetti, Goian, Garofalo; Okaka (81′ Mandorlini), Sammarco, Porcari; Crisetig (65′ Pichlmann); Sansovini (92? Mario Rui), Antenucci. All.: Serena.

Crotone (4-3-3): Caglioni; Matute, Vinetot, Abruzzese, Mazzotta; Maiello, Eramo, Correia (67′ Galardo); Ciano (6′ Pettinari), Calil, Migliore (74′ De Giorgio). All.: Drago.

Arbitro: Baracani L.

Guardalinee: Ciancaleoni L., Peretti G. 4° uomo: Ghersini D. 

Brutta battuta d’arresto per il Crotone. Reduce dalla bella partita casalinga contro l’Hellas e da altri  tre risultati utili consecutivi, la squadra di mister Drago sembrava quindi in netta ripresa ma oggi è inciampata a La Spezia. La squadra spezzina infatti, che ritrova la vittoria dopo cinque partite, detta legge gia dai primi minuti di gioco e già al 5′ passa in vantaggio con il bomber Sansovini bravissimo ad insaccare di testa il cross da sinistra di Sammarco. Ed ancora Sansovini al 18′ batte Caglioni ma l’arbitro annulla la rete per fuorigioco. Il Crotone prova a rialzare la testa e i rossoblu si portano in avanti con Calil e Maiello. Proprio quest’ultimo, in gol anche contro il Verona, respinge in porta dopo una traversa centrata da Calil e porta la squadra di Drago sull’1-1. L’offensiva crotonese dura però pochi minuti perchè al 29′  Caglioni è strepitoso  su Sammarco e successivamente è bravissimo a deviare alto il destro di Goian. Con la squadra ligure ancora a premere in avanti si chiude il primo tempo.

La riprese si apre con lo Spezia ancora in avanti a cercare il pareggio e al 55′ Antenucci spreca clamorosamente un’ occasionissima da gol. Gli attaccanti liguri  continuano a premere ma Caglioni al 58′ si supera con una paratona su Sansovini. Gli sforzi della squadra di Serena vengono premiati al 71′ quando arriva il vantaggio ancora con Sansovini che sfrutta un clamoroso errore di Caglioni (partita fino a quel momento decisamente buona per lui) che respinge malamente su una punizione da fuori. Negli  ultimi minuti poche occasioni rilevanti per entrambe le squadre.

Scivolone scivolone dunque per gli “Squali” di Crotone che ristagnano ad 11 punti, scavalcato dal Lanciano, in attesa di ricevere l’Empoli in casa sabato prossimo.

CLASSIFICA:  Crotone 17esimo a 11 punti.

Prossimo Turno: Crotone – Empoli (10/11)

Latitante reggino arrestato all’aeroporto di Fiumicino

Arrestato all’aeroporto di Fiumicino un latitante, ricercato da diverso tempo, Leone Pezzimenti, 31 anni, di Reggio Calabria. A bloccarlo e metterlo in manette il personale della squadra mobile reggina e del Commissariato di Condofuri in collaborazione con la mobile di Roma e la polizia di frontiera. Era ricercato dal 2010 per un’ordinanza del gip di Milano per detenzione e spaccio di droga. Gli investigatori lo ritengono dedito al narcotraffico ed elemento di primo piano della ‘ndrangheta che opera nella fascia ionica.

Un latitante, Leone Pezzimenti, 31 anni, di Reggio Calabria, e’ stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino da personale della squadra mobile reggina e del Commissariato di Condofuri in collaborazione con la mobile di Roma e la polizia di frontiera. Era ricercato dal 2010 per un’ordinanza del gip di Milano per detenzione e spaccio di droga. Gli investigatori lo ritengono dedito al narcotraffico ed elemento di primo piano della ‘ndrangheta che opera nella fascia ionica.

Coldiretti Calabria: la legge che eleva al 20% il succo nelle bibite è una realtà

La Legge che eleva al 20% la percentuale di succo nelle bibite analcoliche ormai è una realtà. Il provvedimento contenuto nel Decreto sanità proposto dal ministro Balduzzi, estende l’obbligo di aumento della percentuale di succo dal 12% al 20% nelle bibite analcoliche. Il Parlamento ha fatto fino in fondo il proprio dovere –commenta Pietro Molinaro Presidente di Coldiretti Calabria – incidendo concretamente nella qualità dell’alimentazione e nella prevenzione sanitaria e dicendo basta alle aranciate senza arance che causa perdite economiche ed occupazionali all’intera filiera agrumicola. Ma è evidente – continua – che la nostra assidua azione sarà indirizzata  nell’avere i regolamenti attuativi sull’indicazione di origine del succo in  etichetta. Tale indispensabile indicazione in etichetta, trova conferma in una preoccupante intervista rilasciata ad “Ambiente Italia” nota trasmissione del Tg3, da Padre Angelo Panza un missionario saveriano che opera in Brasile. Una “pellaccia” come lo chiamano tutti, che non teme di fare forti denunce e che si batte contro la distruzione della foresta amazzonica e dell’identità degli esseri umani che la abitano. Con parole molto chiare, ha affermato che i latifondisti, per avere terreno a disposizione distruggono la foresta amazzonica con pesticidi anche defoglianti in particolare con “l’agente arancio”, un erbicida utilizzato nella guerra del vietnam. In tal modo, don Angelo, richiamando l’attenzione dell’Europa, afferma che terreno ed acqua vengono contaminati “questo è tremendo e tragico con ripercussioni su tutta l’umanità”. Una catena che ci riguarda da vicino – prosegue – e pertanto don Angelo consiglia di bloccare le importazioni di prodotti in modo assoluto. Su questa denuncia il missionario ha avuto il sostegno della comunità scientifica indipendente. Un ultimo monito di don Angelo è drammatico “non si può lasciare una situazione simile si diventerebbe conniventi con i criminali”.

Affermazioni – commenta Molinaro – forti, decise e che lasciano senza fiato. Occorre quindi che facciamo la nostra parte, sia per aiutare le popolazioni amazzoniche a non vedere distrutto il proprio futuro rinunciando al loro modello di sviluppo sostenibile sia a tutela della  salute dei cittadini. Occorrono adesso senza indugio   -chiede con fermezza Molinaro – controlli accurati e serrati, sulle importazioni nel nostro paese ed in particolare al porto di Gioia Tauro, dove come abbiamo riscontrato, arrivano container con succo di arance proveniente dal Brasile. La regione Calabria con la piena operatività dell’Istituto fitopatologico regionale e  le forze dell’ordine, a fronte dell’allarme lanciato,  devono dare certezze ai cittadini.