Un calabrese complice di una truffa ai danni di una vedova nel trapanese

TRAPANI – Sedotta e abbandonata ma senza un soldo, vestiti, mobili, cane di famiglia e casa che ha venduto per amore di quello che si è trasformato da giovane innamorato a bandito. È la vicenda di una vedova di Salaparuta (Tp) scoperta dai carabinieri che hanno arrestato il messinese Olivo Salvatore Sidoti, 33 anni, l’amante-bandito, e il suo complice Carmelo Casale, 55 anni, calabrese. Sono accusati di detenzione illegale di armi, appropriazione indebita e truffa.

Torna il Premio Zalueco – Città di Gerace

GERACE (RC) – Il preludio del Te Deum H. 146 di Charpentier apre la nuova edizione del Premio Zaleuco Città di Gerace, sospeso nel 1987 e ripreso quest’anno dall’Amministrazione Comunale dopo 25 anni d’assenza.

Fortemente voluto dal sindaco Giuseppe Varacalli e dalla sua Giunta, il prestigioso riconoscimento è stato inserito nella programmazione estiva della città per dare maggiore spessore all’offerta culturale pensata sia per i cittadini sia per i numerosi turisti che in questo periodo scelgono Gerace per le loro vacanze.

Presentatrice e voce guida della serata la giornalista Emanuela Ientile che ha accolto sul palco di volta in volta i premiati e ha ripercorso la storia dell’ambito Premio istituito nel 1971 dalla Giunta Comunale del tempo guidata dall’allora sindaco Giuseppe Beniamino Fimognari che ne fu l’ideatore, il presidente e, successivamente, il presidente onorario. Al giornalista Antonio Condò invece il compito di intervistare i premiati nel salotto allestito nella piazza di Largo Mons. Giovanni Battista Chiappe, cornice suggestiva dell’intera serata.

Tre le personalità insignite del Premio Zaleuco 2012. Il primo a salire sul palco è stato proprio Giuseppe Beniamino Fimognari, per la categoria “Politica”: quasi un passaggio di testimone, un commosso ringraziamento che si è associato al ricordo dei precedenti illustri conferimenti ad Edoardo De Filippo, Renato Dulbecco, Leonida Repaci e molti altri.

Per il settore “Arte” il maestro orafo Gerardo Sacco ha ricevuto il premio dalle mani di Doris Lo Moro, e per le “Attività sociali” il riconoscimento è stato consegnato al Procuratore aggiunto presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria Nicola Gratteri dal Vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, non soltanto per il suo assiduo impegno professionale, ma soprattutto per le vesti di “educatore” che il magistrato assume verso i giovani nelle scuole e nelle università. “Ai ragazzi delle nuove generazioni, cresciuti con le pubblicità delle multinazionali, è fondamentale spiegare la non convenienza economica a delinquere” ho tenuto a precisare nel suo intervento.

Riconoscimenti speciali sono stati inoltre assegnati a Paolo Albano, noto architetto d’origine locrese, apprezzato e pluripremiato designer nonché autore del bozzetto del Premio, a Francesco Migliaccio, attore di teatro, cinema e tv, e al giornalista Rai Antonio Condò.

La premiazione è stata allietata dalle note suonate dall’Ensemble di Trombe dell’Associazione Musicale “Paolo Savoja”, diretta dal maestro Cosimo Ascioti, e dallo storico Complesso Bandistico “Città di Gerace”, diretto dal maestro Saverio Varacalli. La conclusione invece è stata affidata alla voce di Francesco Migliaccio con la declamazione di “Alla Libertà” di Gaetano Ruffo, dell’ultima lettera di Pietro Mazzoni (scritta nel 1847 prima di essere trucidato nella piana di Gerace), dal titolo “Gerace, città mistica” del filosofo Domenico Scoleri.

Mariacristiana Guglielmelli

Verso la Cassa integrazione 8.000 operai forestali

CATANZARO – Sono 8.000 gli operai della forestale che rischiano la cassa integrazione per fine fondi e un progetto di riqualificazione del personale. Attualmente gli operai forestali devono ancora incassare lo stipendio di giugno e luglio, mentre il mese di agosto sta già per finire. L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra durante un incontro alla presenza del dirigente generale del dipartimento, Giuseppe Zimbalatti, e del dirigente del settore forestazione, Giuseppe Oliva ha ribadito ai sindacati che le casse al momento sono vuote. Trematerra durante il dibattito che si è sviluppato con i sindacalisti Aprigliano, Aiello, Castagna, Merlino, Tramonti e Gualtieri, in rappresentanza di Cgil, Cisl Uil e Ugl ha accolto la proposta avanzata dalle costituzione di un tavolo di lavoro permanente con la Regione che possa operare proficuamente e pervenire ad una migliore proposta di legge in grado trovare una maggiore condivisione possibile. Gli incontri avranno immediatamente inizio e proseguiranno con un ritmo serrato in quanto è auspicio di tutti che si debba pervenire in tempi strettissimi alla riforma.

Scoperta dal Corpo forestale una piantagione di canapa indiana

NOCERA TERINESE (CZ) – Sono state individuate in un bosco a Nocera Terinese cinquecento piante di canapa. I piloti di un elicottero del Corpo forestale dello Stato le hanno scoperte mentre stavano effettuando un servizio contro gli incendi boschivi. La piantagione era stata realizzata in uno stretto canalone all’interno di un bosco di leccio. Sul posto è stato trovato anche il sistema di irrigazione, concime ed attrezzi agricoli.

Treno investe gregge causando blocco della circolazione

CATANZARO – Interrotta per oltre un’ora la circolazione ferroviaria tra Lamezia Terme e San Pietro a Maida sulla linea Battipaglia – Reggio Calabria dopo che un gregge di pecore ha invaso la sede ferroviaria ed è  stato investito dall’intercity 785 Milano – Siracusa. I passeggeri non hanno riportato conseguenze. Tre i treni coinvolti nel blocco, con ritardi medi di un’ora: Frecciargento Reggio Calabria-Roma, IC Reggio Calabria-Roma e il treno regionale Rosarno-Lamezia Terme.

Mario Occhiuto a sostegno del servizio di assistenza ai disabili

COSENZA – Dopo l’incontro avvenuto a Palazzo dei Bruzi sul servizio di assistenza ai disabili, il sindaco Mario Occhiuto rassicura famiglie e dipendenti: “L’amministrazione comunale farà tutto ciò che è nelle proprie possibilità sia per salvaguardare il servizio di assistenza ai disabili sia per tutelare le posizioni occupazionali dei lavoratori che quotidianamente garantiscono il  servizio con conclamata e indiscussa professionalità”. Il sindaco Mario Occhiuto è tornato a ribadire con determinazione l’impegno specifico dell’esecutivo in occasione del tavolo riunito questa mattina a Palazzo dei Bruzi per cercare di porre rimedio, come del resto sta facendo dal momento in cui è stato proclamato lo stato di crisi, ai licenziamenti che la Cooperativa Adiss Multiservice, affidataria delle prestazioni assistenziali, ha posto in essere in seguito ai tagli nel settore effettuati dalla Regione Calabria e dal Governo centrale. “Sacrificare certi servizi di primaria importanza in nome della mancanza di risorse economiche, non è sopportabile né accettabile per qualsiasi civile comunità che ha a cuore i diritti delle persone – ha affermato Occhiuto – L’Amministrazione comunale si è interessata da subito al problema dei tagli al Welfare convocando le sigle sindacali e chiedendo un incontro urgente all’assessore regionale al lavoro Francescantonio Stillitani. Attendiamo infatti con fiducia la risposta della Regione Calabria affinché si trovi una soluzione immediata”. Alla presenza del capo di gabinetto Carmine Potestio, dell’assessore alla Coesione sociale Alessandra De Rosa, del presidente della Commissione consiliare Sanità e Servizi sociali Roberto Bartolomeo, di Franco Bozzo in rappresentanza della Cgil e di Angelo Scarcello per la Cisl, oltre che davanti ai dipendenti Adiss e a un nutrito gruppo di famiglie di persone disabili, il sindaco Occhiuto ha immediatamente rassicurato sul fatto che il Comune non farà mai venire meno il sostegno a questa sfortunata fascia di cittadini, continuando a offrire un appoggio giornaliero. “Il servizio di assistenza ai disabili è un fiore all’occhiello della città di Cosenza – ha sottolineato Occhiuto registrando l’apprezzamento sulla qualità delle prestazioni da parte delle famiglie interessate – Se ci sarà bisogno di migliorarci ulteriormente, di certo andremo ad affiancare i dipendenti, dei quali intendiamo preservare il posto di lavoro, con dei volontari che accresceranno le caratteristiche positive di un modello già ben valutato”. Nessuna contrapposizione, dunque, fra il proposito di difendere i livelli occupazionali esistenti e le dichiarazioni sull’utilizzo di volontari secondo il principio della sussidiarietà.

 

 

Due minori sono stati denunciati per furto in chiesa

RENDE (CS) – I carabinieri della Compagnia di Rende hanno denunciato due minorenni in stato di libertà con l’accusa di essere i responsabili di furti compiuti nella chiesa Santa Maria di Costantinopoli ed in tre appartamenti del centro storico di Rende. Gli investigatori sono riusciti a rintracciare i due giovani ragazzi grazie ad alcuni informatori e controllando luoghi di ritrovo di pregiudicati e giovani.

Uccide il cognato durante una lite e si consegna ai carabinieri solo dopo 4 giorni

PLATI’ (RC) – Si è consegnato la notte scorsa alla stazione carabinieri di Plati’ Pasquale Perre, 41 anni, ricercato per l’omicidio del cognato Antonio Garreffa avvenuto nella notte tra sabato e domenica scorsi. L’uomo si è presentato in caserma accompagnato dal suo difensore di fiducia. Al culmine di una lite familiare tra Perre e la moglie, il fratello di quest’ultima è intervenuto a difesa della donna e il cognato lo ha ucciso con una coltellata al cuore. Mentre scappava, ha colpito il suocero in faccia con un sasso.

Capo Bruzzano: continuano gli accertamenti

BIANCO (RC) – Si pensava a una statua o un’armatura ma l’oggetto metallico bloccato tra gli scogli di Capo Bruzzano è il radiatore di un  motore. Questo è quanto hanno accertato i carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina che hanno recuperato l’oggetto e lo hanno portato a riva. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ha detto che ”già dai primi accertamenti fatti dai sommozzatori della capitaneria di porto sembrava che si trattasse di un pezzo di motore e non di una statua o armatura. Le verifica definitiva dei sommozzatori dei carabinieri ci ha dato la conferma”. ”Invece è molto più interessante – ha aggiunto – capire se il relitto della nave, avvistato vicino al luogo dove è stato trovato il leone di bronzo, esiste realmente oppure no. Dagli accertamenti fatti fino a ieri sera non è stato trovato nulla. Gli accertamenti che faremo stamane ci daranno risposte molto più sicure e certe”. La soprintendente ha poi affermato che ”da una prima ispezione del leone di bronzo posso affermare che eventualmente potrebbe essere di epoca romana. Ma è necessario fare tutta una serie di accertamenti per essere certi sull’epoca e sulla provenienza”.

I popoli che resistono: una speranza

PENTONE (CZ) – «Qui c’è crisi, possiamo interessarci anche ai palestinesi?», qualcuno è perplesso di fronte a ‘I popoli che resistono’. In realtà la due giorni pensata dal Centro di Documentazione sulla Palestina ha spaziato dalla Calabria ai No Tav, dall’America Latina al Sahara. Incontri con esperti, musica e teatro hanno approfondito motivazioni e problemi di chi resiste. In tutto il mondo. L’obiettivo è lo stesso e conoscere la tenacia di chi si oppone a soprusi e imposizioni può dare speranza e stimoli. Anche a un giovane precario per il quale la parola ‘futuro’ sembra un miraggio. L’elemento comune a chi resiste, infatti, sembra essere l’idea che ognuno debba essere libero di vivere bene e realizzare sé stesso, nella propria terra. E’ il ‘buen vivir’, principio inserito in alcune Costituzioni dell’America Latina. Potrebbe essere uno sviluppo del riferimento al «pieno sviluppo della persona umana» presente nell’articolo 3 della Costituzione italiana.

La due giorni ha visto arrivare a Pentone, in provincia di Catanzaro, persone da tutta Italia. All’evento, patrocinato dal Comune, hanno collaborato, oltre alla casa editrice ‘Città del Sole’ di cui il Centro possiede molti libri, alcuni volontari e alcuni commercianti pentonesi, associazioni (Amuriga, Proloco, Carpe Diem, Area51, AVIS), sponsor locali ed Emergency di Catanzaro.

 

Palestina – La questione palestinese è stata affrontata dal punto di vista delle storie vissute. Myriam Marino le racconta nel suo ultimo libro, ‘Festa di rovine’. La scrittrice, membro ECO (Ebrei Contro l’Occupazione), ambienta una parte dei racconti nella seconda Intifada. L’elenco di piccoli indifesi e inermi uccisi nei primi mesi dell’Intifada gli fa da introduzione. «L’indignazione per queste incredibili e continuate uccisioni di bambini palestinesi nell’indifferenza generale mi ha spinto a scrivere», motiva la scrittrice del libro.

La resistenza di chi è vivo e si espone al rischio di morire ogni giorno, la descrive Silvia Todeschini. L’attivista, per alcuni mesi dal 2009 al 2011, ha vissuto a Gaza. Racconta che qui i contadini – sotto il tiro dei cecchini – continuano a lavorare la terra. Ma coltivano solo il grano perché richiede meno cure, quindi rischiano di meno. Qui i pescatori – confinati in 3 miglia – continuano a pescare. Ma il mare si impoverisce. Qui i bambini immaginano soluzioni fantasiose – come attraversare il fondo del mare – per ritornare nei propri villaggi.

Bassam Saleh, con le sue parole, scandisce l’iter dei prigionieri palestinesi, anche adolescenti, rinchiusi nelle carceri israeliane: «l’arresto avviene presto la mattina quando la famiglia dorme. Chi viene arrestato viene subito bendato. Calci, pugni e tutti i tipi di umiliazioni e torture fisiche e psichiche». Il presidente dell’associazione ‘Amici dei prigionieri palestinesi’ Italia spiega che molti membri dei Comitati popolari che si oppongono in modo non violento all’occupazione israeliana, sono arrestati e incarcerati senza processi. «Dal ’67, su una popolazione di 4 milioni di abitanti – aggiunge i dati – più di 750.000 palestinesi sono passati dalle carceri israeliane».

 

Calabria – Le occupazioni delle terre di qualche decennio fa e l’impegno dei cittadini calabresi di oggi. Di ciò hanno dato un quadro lo scrittore e giornalista Pino Fabiano e il rappresentante del Centro ‘Angelina Cartella’ di Reggio Calabria, Nando Primerano.

Pino Fabiano istituisce un parallelo tra i contadini calabresi e i palestinesi: entrambi possono difendersi con poco (strumenti di lavoro e pietre), entrambi muoiono negli scontri. Lo scrittore, dopo aver richiamato i Fatti di Melissa e l’anestetizzazione del movimento dei contadini, tratteggia la figura di Rosario Migale.

Nando Primerano fa conoscere il Centro sociale ‘Angelina Cartella’, nato il 25 Aprile di dieci anni fa a seguito dell’occupazione di un edificio pubblico costruito e poi abbandonato, come succede a molte opere pubbliche. In questi anni il Centro ha subito tre attentati incendiari: «l’ultimo, di matrice mafiosa e fascista, è stato devastante». Ha significato la distruzione di un punto di riferimento per i migranti e il quartiere. Il centro, infatti, ha sostenuto i migranti prima dei fatti di Rosarno, ospitava attività per i bambini, un corso di italiano per gli stranieri, eventi culturali.

 

No Tav – Ermelinda Varrese ha esposto le motivazioni di chi si oppone alla costruzione dell’Alta velocità: rischi ambientali per la presenza di uranio e amianto nelle montagne che dovrebbero essere bucate, l’inutilità dell’opera in un territorio già attraversato da due strade statali, una ferrovia sottoutilizzata e un’autostrada, il conseguente spreco di soldi pubblici. «La popolazione della Val di Susa è pacifica – precisa –  ma non supina», e aggiunge: «partecipano giovani e famiglie intere, mamme e anziani portando malox e limoni per le irritazioni causate da lacrimogeni, non accettiamo la devastazione del territorio».

 

Saharawi, Primavere arabe e popoli latinoamericani – La due giorni di Pentone ha aperto finestre anche sull’Africa e l’America Latina.

Francesca Doria, osservatore internazionale dell’associazione ‘Haima-Campania’, ha introdotto i presenti alla questione Saharawi: «è una popolazione che viveva nel Sahara occidentale, ma, a causa dell’invasione del Marocco del 1975, almeno la metà della popolazione vive nei campi profughi in Algeria, mentre l’altra metà della popolazione vive ancora nel Sahara Occidentale occupato. Questa popolazione subisce da parte del Marocco ogni genere di angherie. I militanti per l’autodeterminazione vengono arrestati e torturati, licenziati, subiscono discriminazioni nella vita di tutti i giorni».

Enrico Campofreda fa una panoramica delle Primavere arabe, innescate, in un contesto ad altissimo tasso di disoccupazione, dal suicidio del tunisino Mohamed Bouaziz . Il giornalista spiega che alla base delle rivolte ci sono bisogni sociali (pane, lavoro e redistribuzione delle ricchezze) e bisogni politici (libertà e partecipazione). «Potranno essere vere rivoluzioni a favore del popolo?- conclude chiedendosi – questo è un percorso che anche gli osservatori devono capire».

Maria Teresa Messidoro sintetizza le caratteristiche principali della resistenze dei popoli latinoamericani: i protagonisti sono giovani e donne, hanno la capacità di non arrendersi di fronte alle diverse situazioni (anche le più difficili), coniugano la tradizione indigena molto forte con le nuove tecnologie, si considerano politici ma non partitici, contestano anche i leader usciti dalle loro file. «Un elemento determinante è la loro base comunitaria, cioè questa capacità di costruire dei progetti comunitariamente e in questo modo di trovare delle prospettive».

 

Musica e teatro – Quando Patrizia Cecconi legge la riduzione teatrale di ‘Ritorno ad Haifa’ – perché «la resistenza è anche memoria» – è il silenzio: a quaranta anni dalla sua uccisione, lo scrittore palestinese Ghassan Kanafani rivive attraverso le parole. Katia Colica dà voce alle letture sull’emarginazione, accompagnata da Antonio Aprile al basso. Maksim Cristan e Daria Spada, oltre al concerto serale, portano chitarra e voce per i vicoli del paese – «andate via? Non suonate qualcos’altro?», chiede un’anziana. Il ritmo di Ernesto Orrico e Manolo Muoio in ‘Jennu brigannu. Storie di briganti calabresi’ e la ‘Resistenza sonora’ dei Kalafro, preceduti da Sistah Nais, Crol e Nesh, hanno chiuso la due giorni.

 

I vini di Betlemme – E’ stato presentato anche al Vinitaly di Verona il vino delle antiche cantine ‘Cremisan’, presenti nelle terre occupate della Palestina da fine ottocento e gestite dai Salesiani. Il Vis (Volontariato Internazionale allo sviluppo), avvalendosi di varie collaborazioni, ha valorizzato i vini Cremisan, prodotti con manodopera palestinese. La campagna ‘la Palestina delle eccellenze’, promossa da ‘Amici della Mezza Luna Rossa Palestinese’, li sta facendo conoscere. «I sionisti dicevano che quella è una terra senza un popolo: lo era talmente tanto da avere questa antica produzione – commenta Patrizia Cecconi – Israele sta tentando di tutto per tagliare queste vigne, stanno cercando di fare passare il muro a metà del convento. Questo dovrebbe servire per ingrandire la colonia illegale di Gilo, ma si sta facendo di tutto per evitarlo».