ACRI (CS) – Fine settimana caratterizzato, nella città di Acri, dai comizi degli aspiranti sindaci, in vista delle prossime amministrative dell’11 giugno. A contendersi lo scranno più alto di Palazzo Gencarelli sono in quattro: Anna Vigliaturo, Pino Capalbo, Mario Bonacci e Maurizio Feraudo. Con loro 240 candidati alla carica di consigliere comunale (leggi qui).
Il primo ad aprire ufficialmente la propria campagna è stato Maurizio Feraudo. L’ex consigliere regionale , sostenuto dalle liste ”Progetto Europa”, “Cittadini in movimento”, “Cattolici progressisti”, ha presenziato a Piazza Matteotti insieme ai propri candidati consiglieri. Rilanciare l’economia acrese, migliorare il decoro urbano e terminare le opere incompiute sono le priorità citate nei passaggi principali del suo discorso.
Sabato sera è stata poi la volta di Anna Vigliaturo e Mario Bonacci. La prima, già assessore al bilancio con l’Amministrazione Trematerra-Maiorano e consigliere d’opposizione uscente, ha aperto la propria campagna elettorale nella centralissima Piazza Sprovieri, preceduta dagli interventi, fra gli altri, di Luigi De Rose, coordinatore provinciale di Forza Italia, e Flavio Cedolia, segretario provinciale Udc. La Vigliaturo è a capo di una coalizione composta da tre liste: “Unione dei democratici cristiani e democratici di centro”, “Centristi per Acri” e “I moderati di Acri con Anna Vigliaturo sindaco”. «Rappresento i moderati, i cattolici e chi crede nei valori sociali – ha dichiarato – Il mio obiettivo è quello di riportare Acri al centro del Comprensorio, per tornare ad essere un punto di riferimento per i paesi limitrofi».
Prima uscita ufficiale per Mario Bonacci, politico navigato ad Acri e di forte ispirazione di sinistra, in Piazza Matteotti. La mappatura dei terreni di tutto il territorio di Acri, per studiare la correlazione tra tossicità del suolo e malattie neoplastiche purtroppo sempre in aumento, è fra i temi principali del suo programma elettorale. L’ex assessore comunale dichiara poi di pensare ai giovani e al sociale e annuncia che in caso di elezione con i suoi assessori rinuncerà all’indennità. Bonacci è il candidato sindaco di due liste civiche: “Noi Acri” e “Democratici per la legalità”.
Pino Capalbo infine ha scelto Piazza Marconi, nel centro storico di Acri, per il battesimo della propria campagna elettorale avvenuto ieri sera. Ad appoggiare la candidatura dell’esponente Pd sono saliti sul palco anche il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, e il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci. Ripartire dal centro storico, potenziare l’ospedale cittadino e istituire l’ufficio legale sono i principali obiettivi fissati nel suo programma elettorale. A sostenerlo una folta coalizione di sette liste: “Nuovi orizzonti per Acri”, “Partito democratico”, “Sinistra italiana”, “Libera@mente”, “Acri in comune”, “Movimento civico uniti per La Mucone”, “Movimento Acri democratica”.
Grande assente della competizione elettorale acrese è anche stavolta il Movimento 5 Stelle: non ha presentato alcuna lista. La mancata scesa in campo dei pentastellati sta facendo però discutere in città, soprattutto dopo che nei giorni scorsi il gruppo “Progetto Acri in Movimento” aveva reso noto il proprio sostegno al candidato Mario Bonacci. Nemmeno poche ore dopo però l’europarlamentare Laura Ferrara precisava: «come già ribadito più volte il Movimento 5 Stelle non fa alleanze e non sostiene candidati delle altre liste. Gli unici titolati a parlare a nome e per conto del M5S sono gli eletti. Per cui nessuna alleanza e nessun sostegno è stato dato e verrà fornito ad alcuna delle liste che parteciperanno alla prossima tornata elettorale cittadina». Infine anche il Meetup “Acri in Movimento” ha precisato con una nota stampa di non dare alcun appoggio a nessun candidato «nemmeno a chi avendo aperto da circa un anno un meetup riconducibile al M5S e avendo presentato una lista al Movimento per ricevere l’autorizzazione all’uso del simbolo, oggi lo troviamo candidato in una lista… Tutto questo è inaccettabile».
Insomma le ostilità sono appena partite, ma ad Acri la tensione è gia molto alta, fra candidati e non.