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Morra (M5S): «Vigna, dopo la condanna, da assessore a consulente. Su Cosenza solo ombre»

COSENZA – «L’Amministrazione guidata da Mario Occhiuto sembra distribuire nomine, incarichi e lavori con affidamenti diretti in barba a numerose inchieste della magistratura che hanno attenzionato il Comune, tutto prosegue come se giocasse a carte in un tavolo da Casinò. Quello che sta accadendo al Comune di Cosenza, non conosce vergogna! Sembra una rincorsa al saccheggio della città». La denuncia è del portavoce al Senato Nicola Morra sul caso Vigna che tiene banco in città.

L’attacco di Morra su Vigna

«Sono molteplici, per esempio, i numerosi incarichi distribuiti a  collaboratori dell’ex studio professionale del Sindaco e le nomine presso la propria segreteria – prosegue il pentastellato – che vede tra le fila parenti di politici di Forza Italia ed  ex sindaci che hanno fatto campagna elettorale per tutto l’arco costituzionale».

Morra continua parlando quindi dell’ex assessore Vigna: «Tutto questo, purtroppo, è nulla paragonato a quello che negli ultimi giorni è successo e che ha visto come protagonista un assessore al bilancio, Luciano Vigna, condannato in secondo grado per bancarotta fraudolenta e in palese conflitto con la legge Severino, che dapprima si dimette quasi a dimostrare un briciolo di buon costume, salvo subito dopo pentirsi, quando il Sindaco lo richiama con un incarico quale “uomo di fiducia” a “soli” 30.000 euro l’anno. Tutto questo a spese dei cosentini» – ricordiamo che le dimissioni di Vigna sono consequenziali alla condanna in appello a due anni e due mesi, in merito al processo “Tesi”. Condanna arrivata anche per l’ancora assessore alla “Mobilità” Michelangelo Spataro.

Morra su Spataro

Il Senatore pentastellato ne ha anche per Spataro: «Un altro Amministratore comunale, Michelangelo Spataro, con delega alla pianificazione urbana ed edilizia privata, anche lui condannato per lo stesso reato, continua indisturbato a fare l’assessore mentre per la Legge dovrebbe tornare a casa» – Morra conclude – «Credo sia inopportuno continuare ad abbagliare i  cittadini con luci e festicciole quando si violano i più elementari principi di buona condotta e di buon governo della Città. Per tutti questi motivi, preparerò molto presto un’interrogazione parlamentare e una segnalazione all’Anac sul caso Cosenza che deve trovare nelle Istituzioni un comportamento fermo e una reazione decisa a questa propensione al malcostume»

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