Legge di bilancio, Nicodemo Oliverio: «La filiera ittica sarà più forte e moderna»

CATANZARO  – «Il 2017 si chiude con un bilancio positivo per la pesca italiana- afferma il capogruppo PD in Commissione Agricoltura della Camera Nicodemo Oliverio. Grazie agli interventi previsti nel testo unificato e nella legge di bilancio il settore potrà contare su strumenti in grado di dare vita a una filiera ittica piu’ forte e moderna. Un risultato reso possibile dal lavoro di squadra e dalla capacita’ di intercettare i bisogni delle marinerie», sottolinea il deputato, evidenziando che «siamo sempre restati all’ascolto dei pescatori, degli imprenditori ittici, delle associazioni di categoria, perche’ solo in questo modo si possono fornire risposte concrete a bisogni reali. Il testo unificato per il settore contiene elementi di innovazione e semplificazione per la filiera ittica. Uno strumento normativo che consente di riequilibrare le sanzioni sulla pesca, mantenendo alta l’attenzione sulla legalità, in coerenza con gli indirizzi di proporzionalità delle pene chiesti da Bruxelles, ma senza penalizzare ingiustamente gli operatori», prosegue Oliverio, osservando che «in questa cornice, si inserisce anche il sostegno al reddito dei pescatori e ai livelli occupazionali in caso di sospensione obbligatoria dell’attività di pesca, come per eventi legati a calamita’ naturali. Così come la misura “Resto al Sud”, approvata quest’estate con il Decreto Legge Mezzogiorno. e poi c’è il Fondo per lo sviluppo della filiera ittica, con l’obiettivo di finanziare attivita’ sperimentali per la modernizzazione del comparto e la ricerca scientifica. Sostegno inoltre al pescaturismo e all’ittiturismo, attività in grado di diversificare il reddito, attrarre giovani imprenditori e lavoratori e favorire, così, il ricambio generazionale. Sostegno al comparto e’ arrivato anche con la risoluzione presentata in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sulla pesca del pesce spada, che invitava il Governo ad impegnarsi con determinazione, in tutte le sedi, per la tutela della quota di pesca italiana, che vede l’italia quale principale produttore europeo», conclude il deputato.

 

 

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