Ambiente e criticità “Le normative che la Calabria non rispetta”. Venerdì un dibattito del M5S

Rende (Cs) – “Le normative europee che la Calabria non rispetta”. Questo il tema dell’incontro pubblico organizzato dal Movimento 5 Stelle a Rende. Venerdì 12 febbraio, alle ore 17,30 alla sala Tokio del Museo del Presente, si farà il punto sulle criticità ambientali presenti nel nostro territorio. Interverranno i portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Piernicola Pedicini e Laura Ferrara, insieme al portavoce al Comune di Rende, Domenico Miceli. In sala saranno presenti anche esponenti delle associazioni che rappresentano le istanze dell’intera collettività che da tempo si battono a tutela dell’ambiente e della salute umana. Interverrà il presidente dell’Associazione Crocevia, Francesco Palummo, il socio della Lipu – sezione Rende – Francesco Turco, il delegato dell’Osservatorio sulla città, Matteo Olivieri, l’avvocato Cono Cantelmi, l’ingegnere Gustavo Coscarelli e la cittadina di Paola, Antonella Politano. Modera l’incontro l’avvocato Vittorio Bruno. “La risoluzione delle problematiche ambientali del nostro territorio rappresenta la prima sfida per un futuro sostenibile e per realizzare una città a misura di cittadino – dice il consigliere del M5S a Rende, Domenico Miceli, promotore dell’iniziativa e come Movimento 5 Stelle siamo sempre più convinti che l’azione politico-amministrativa deve essere corroborata da una rivoluzione culturale che veda coinvolti e in prima linea le giovani generazioni: il futuro della nostra terra. Nel frattempo, però, dobbiamo preservare questo territorio, valorizzando l’identità storico-ambientale dei luoghi per creare quel senso di comunità che politiche affaristiche stanno cercando invece di distruggere”. Dalla bonifica dei siti inquinati – si legge nella nota-  alla tutela dei torrenti e dei fiumi avvelenati dalla cattiva gestione della depurazione delle acque, il dibattito si concentrerà quindi sullo stato dell’arte della tutela del territorio e sarà l’occasione per presentare alla città i rilevamenti effettuati a Rende, grazie al progetto “Punto zero acqua” portato avanti dai portavoce al Parlamento Europeo, alle acque di falda di un pozzo privato nell’area ex-Legnochimica e all’acqua fluviale a valle del depuratore consortile gestito dalla ValleCrati”.

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