Mascaro: «Puntiamo a rilanciare Rossano ripartendo dai cittadini»

ROSSANO (CS) – «La politica del dialogo, della proposta e della concordia sarà l’unica via di salvezza per questa città. L’odio coltivato in questi anni, ha portato Rossano indietro di 50 anni. Con la nostra politica di confronto continuo con la cittadinanza, puntiamo a rilanciare la nostra amata Rossano ripartendo dai cittadini. Autonomi nel governare, senza padri o padroni, ma capaci di decidere con le mani libere. Le imprese devono fare le imprese e non pensare alla politica che invece deve saper governare per il Bene Comune.»

Sono queste alcune dichiarazioni di Stefano Mascaro durante il comizio di  ieri sera. «Una politica improntata al confronto costruttivo ed alle proposte programmatiche e non alle critiche ed agli attacchi – ha affermato Mascaro- ho scelto la via del fioretto perché la gente ha bisogno di dialogo e non di odio. Quando si fa politica si deve parlare di progetti, non di persone. Dobbiamo tornare  a confrontarci con la gente per portare Rossano fuori dalle sabbie mobili in cui si è arenata. Iniziamo a dialogare con il territorio smettendola di dare giudizi sulla storia e sulle persone».

Rivolgendosi al proprio competitor, Mascaro afferma: “ì«Rapani ha 25 anni di storia politica alle spalle, la vetrina politica gli ha portato fortuna. Ma è stato Caputo a creare questa gente. Grazie l’abbinamento anomalo con Idm (Italia del Meridione) è arrivato al ballottaggio. Oggi chiede scusa a quella stessa destra che ha attaccato dai palchi. Ma come si fa? La destra di Rapani non è più una destra pura ma è annacquata da altro».

«Noi siamo l’unica vera novità di questa tornata elettorale – conclude Stefano Mascaro – Abbiamo costruito la grande intesa, alla base della nostra coalizione, solo ed esclusivamente per il Bene della città, per garantirgli finalmente un buon governo. Non ho chiesto appoggio a nessuno, non ho deboli per nessuno e soprattutto non avrò obblighi di dire sì quando le cose non si possono fare. Il Sindaco è il primo cittadino, io non saluterò mai nessuno dal palco!

Avremo le mani libere per governare. Coltivando la concordia ed il dialogo, riponendo la spada e usando solo il fioretto. La città ha bisogno di risposte, di servizi e di prospettive, non di critiche alle persone».

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