OLIVERIO

Oliverio: «Evitiamo il solito teatrino della politica “politicante”»

CATANZARO – «Ai consiglieri regionali, soprattutto a quelli di lungo corso, a quelli che hanno una lunga esperienza politica alle spalle, ho chiesto di evitare, nel corso della seduta del Consiglio regionale svoltasi ieri a Palazzo Campanella di Reggio Calabria, il solito teatrino delle politica “politicante”, di quella politica, cioè, che ripete ossessivamente atteggiamenti che appartengono al passato e utilizza, per esempio, una momentanea, incidentale mancanza del numero legale per strumentalizzare politicamente la tenuta e la compattezza della maggioranza».
E’ quanto afferma il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, rispondendo ad alcuni consiglieri regionali di maggioranza e opposizione che ieri sera, in presenza della mancanza di numero legale, quasi al termine dei lavori dell’Assemblea regionale, hanno chiesto una verifica politica all’interno della maggioranza di governo.
«Sia chiaro -aggiunge Oliverio- che non voglio assolutamente giustificare coloro che erano assenti. I consiglieri regionali, soprattutto quelli che hanno una lunga esperienza politica alle spalle, sanno bene che la presenza ai lavori della massima Assise regionale attiene alla responsabilità di ogni singolo consigliere regionale. Ognuno è chiamato a rispondere, in prima persona, di fronte ai cittadini che lo hanno eletto per svolgere il lavoro di consigliere regionale. L’assenza in aula, quindi, non ha e non può avere alcuna giustificazione. E’ un problema morale che riguarda ogni singolo consigliere regionale e può essere giustificata solo in caso di estrema necessità e di urgenza. Il sottoscritto, che oltre ad essere Presidente della Regione è anche consigliere regionale, malgrado le incombenze e le responsabilità che riguardano la sua funzione, non ha mai fatto mancare la sua presenza ai lavori del Consiglio regionale, dall’inizio alla fine delle sedute. Così come non ha mai delegato altri a presiedere le riunioni della Giunta regionale. Quando i cittadini ti investono di una responsabilità, sei tu, in prima persona, che rispondi alla fiducia che essi hanno riposto in te, votandoti ed eleggendoti. E sei sempre tu che devi renderne conto. E’ chiaro che, nel caso dovesse verificarsi la mancanza di una parte della maggioranza rispetto ad atti particolarmente importanti come l’approvazione di un bilancio regionale, si porrebbe un problema politico serio. Detto questo vorrei dire a chi continua a segnalare con accanimento ingiustificato problemi all’interno della maggioranza che, comunque, esistono appositi strumenti per verificare se ci sono o meno problemi di tenuta all’interno di una maggioranza. Chi fa parte della maggioranza può presentare una mozione di fiducia alla Giunta. Solo così sI può verificare se esiste o meno di una maggioranza politica. La stessa cosa può fare la minoranza che può proporre al Consiglio una mozione di sfiducia’. La Politica, quella con la P maiuscola -prosegue il presidente della Regione- mi ha insegnato che quando ci sono problemi all’interno di una maggioranza si devono porre a viso aperto, alla luce del sole, pubblicamente e con coraggio e non attraverso camarille e tentativi di logoramento, aspettando il momento più opportuno, magari quando uno o due consiglieri regionali si assentano dall’Aula per soddisfare i propri bisogni fisiologici, per tendere imboscate e denunciare l’assenza del numero legale. Anche questo è un modo per delegittimare e sfilacciare l’immagine dell’ Assemblea regionale e della politica e non di Oliverio. Agitare i problemi senza mai andare al cuore delle questioni al solo scopo di ottenere un titolo con il proprio nome sui giornali non fa bene alla politica e alle istituzioni democratiche. Quando ci sono problemi se ne deve prendere atto e, se è il caso, si dichiara conclusa un’esperienza di governo. Naturalmente, lo ripeto ancora una volta, con ciò non voglio assolutamente giustificare chi, ingiustificatamente, si assenta dai lavori del Consiglio regionale e pensa di esercitare il ruolo di consigliere come un “turista di passaggio”. Costui, a mio avviso, farebbe meglio a trarne le conseguenze e a rinunciare al ruolo che gli hanno assegnato gli elettori. E’ ora di finirla, quindi -conclude Oliverio- di fare della politica e di questo consesso, che è il più elevato tra le istituzioni calabresi in termini di rappresentanza, un “teatrino” che offende la dignità di ognuno di noi e toglie credibilità delle nostre istituzioni».

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