Viabilità, Gianluca Gallo, «La tragica estate Anas. Calabria senza guida»

CATANZARO – «L’Anas, ormai, fa quello che vuole. Tanto, ha ben compreso che mai nessuno le contesterà niente, specie dagli uffici della Regione, occupati da un governatore che pensa solo al proprio destino politico».

Va giù duro il consigliere regionale Gianluca Gallo, portando in cronaca la notizia dell’apertura di nuovi cantieri lungo le strade calabresi nel cuore della stagione estiva, quella in cui le poche arterie stradali che attraversano il territorio regionale sono attraversate dai turisti. «A loro – dice il capogruppo della Cdl – si offre lo scenario, penoso, di una terra presa in ostaggio da chi non le garantisce le infrastrutture che dovrebbe e poi non trova nulla di meglio da fare che mostrarsi all’opera proprio quando invece, nel resto d’Italia, ci si ferma per evitare problemi alla viabilità».

Così cantieri aperti, da qualche giorno a questa parte non solo lungo la Statale 107, porta d’accesso alla Sila: da una decina di giorni mezzi ed operai sono al lavoro sulla statale 106, nel tratto che da Rocca Imperiale conduce a Montegiordano, per interventi di messa in sicurezza e di rifacimento del manto stradale che sono causa di deviazioni e della chiusura di parte della carreggiata, con marcia obbligata su corsia unica.

Da anni procedono invece gli interventi lungo la statale 534, che dovrebbe unire l’autostrada al corridoio Adriatico ed alla Ionica. E perché non sembrasse poco, incalza Gallo, «a far data dal 23 Luglio e fino alla fine dell’anno tra Sibari e Roseto, precisamente tra il km 369 ed il km 399, dal lunedì al venerdì esclusi i festivi in tratti saltuari ci si potrebbe imbattere in sensi unici alternati regolati mediante impianti semaforici, per consentire l’esecuzione di lavori di messa in sicurezza. Lo stesso avverrà nel tratto a sud di Sibari, in quella fascia di centri costieri d’estate molto affollati e per i quali la statale 106 rappresenta l’unica via di comunicazione, anche in considerazione del contemporaneo blocco, anche in questo caso per lavori, della già precaria e poco utilizzata ferrovia ionica». Un quadro devastante, secondo Gallo: «Sembra quasi che le migliori menti si siano sedute a tavolino per concertare una strategia di isolamento della Sibaritide dal resto d’Italia: chiudono le stazioni, rendono sentieri di guerra le strade, respingono ogni suggerimento. I tanti sindaci e le associazioni che lamentano i disagi che questa situazione arreca hanno ragione da vendere: se la Regione avesse avuto un presidente, probabilmente nulla di ciò si sarebbe verificato. Invece la Calabria paga il prezzo di un governo che non c’è, e intanto resta vittima di scelte sconsiderate: è arrivato il tempo di unire le forze per dar vita ad una class action contro l’Anas, ancor prima che ad una protesta istituzionale ferma e forte, per rivendicare diritti oggi calpestati».

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