Antoniotti: «Falsità sul nostro conto. I rossanesi sapranno giudicare»

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ROSSANO (CS) – «La mia immagine, la mia condotta politica e di vita e con me quella di tutti i 96 candidati che hanno scelto di sostenere il progetto Rossano Prima di Tutto è trasparente, cristallina, integerrima e inoppugnabile. E sarei disposto a sacrificare tutto per difenderla. Siamo persone pulite, leali, coerenti e soprattutto di elevata moralità. Ed è deprimente vedere come, in un momento delicato e difficile per la gente e per la Città, la campagna elettorale stia toccando livelli bassissimi di dialettica. Prima i pettegolezzi da “gafio”, ora oscure voci che vorrebbero scalfire l’integrità morale di alcuni candidati consiglieri comunali. Falso. Tutto Falso! Siamo alla follia. Solo calunnie contro le quali ci siamo già tutelati denunciando tutto alla Procura della Repubblica. La verità è che contro Peppino Antoniotti e le sue liste non si può dire nulla. E questo dà fastidio a qualcuno. Soprattutto a chi in questa campagna elettorale teme che una forza libera e pulita possa ritornare a governare la Città. Ma i rossanesi conoscono i fatti e sapranno giudicare.»

È quanto ribadisce il candidato a Sindaco per la coalizione “Rossano Prima di Tutto”, Giuseppe Antoniotti, facendo chiarezza e sgombrando il campo da ogni dubbio rispetto ad alcuni voci al veleno che nelle ultime ore stanno circolando in Città.

Intanto, è previsto per domani alle ore 20 in piazza Bernardino Le Fosse – Allo Scalo,  il comizio conclusivo della campagna elettorale.

«La macchina del fango è già stata messa in piedi da chi in questi mesi evidentemente è andato a scandagliare la mia vita personale, politica e professionale alla ricerca di chissà quale scandalo. Purtroppo per loro non c’è nulla! Oggi queste stesse persone stanno implodendo nella loro collera, nella loro bile velenosa. Stanno delirando e pur a costo di falciare il mio consenso, che è forte, è presente nei tantissimi cittadini liberi e fa paura, hanno deciso di inventare storielle e dire ogni porcheria sul nostro conto.»

 

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