Tendopoli di San Ferdinando: visita del Governatore Mario Oliverio

SAN FERDINANDO (RC) – Il Presidente della Regione Mario Oliverio – informa un comunicato dell’Ufficio Stampa della Giunta – si è recato questo pomeriggio presso la tendopoli di San Ferdinando che raccoglie più di un migliaio di immigrati e nel vicino stabile dismesso in cui sono presenti altre 300 persone limitrofi ad un altro campo nel quale si conta la presenza di ulteriori 500 immigrati. Oliverio, accompagnato dal responsabile della Protezione Civile della Regione Carlo Tansi, e da altre personalità politiche, si è a lungo intrattenuto con alcuni degli immigrati presenti, raccogliendone voci e testimonianze. Ad affiancare il Presidente nelle visite sono stati Bartolo Mercuri, Presidente del centro di aggregazione sociale, casa di accoglienza “Il Cenacolo” che gestisce la tendopoli e Don Roberto Meduri della parrocchia “Bosco” di Rosarno che hanno riferito delle difficili condizioni all’interno degli spazi e dei numerosi problemi che presentano. oliverio tendopoli san ferdinando

“È una situazione assurda – ha detto il Presidente Oliverio – non degna del vivere civile. Migliaia di uomini, di donne, di bambini, vivono in una condizione disumana. È necessario un intervento urgente per garantire le condizioni minime ed i servizi essenziali quali acqua, energia, servizi igienici, ma contemporaneamente bisogna lavorare per cancellare realtà come quella di Rosarno, attraverso un progetto di accoglienza degno di questo nome. Con il Prefetto di Reggio Calabria, il Dottor Sammartino, abbiamo concordato un percorso per fronteggiare l’emergenza ed attivare un intervento umanitario. Pur non avendo competenze come Regione- ha proseguito – se non per la parte relativa al servizio sanitario, è nostra intenzione assumere l’attenzione necessaria rispetto a situazioni come questa che non ammettono indifferenza e tanto meno atteggiamenti pilateschi. È chiaro che le misure per fronteggiare l’emergenza – continua – devono essere collocate in un programma che deve realizzare l’obiettivo di cancellare la vergognosa realtà degli attuali campi lager attraverso la realizzazione di una accoglienza civile e diffusa sul territorio. Noi vogliamo e dobbiamo essere aiutati a fare dell’accoglienza una pratica diffusa – conclude – nel rispetto dei valori umani e della dignità di tanti uomini, donne e bambini che hanno il solo torto di essere stati costretti ad abbandonare la loro terra”.

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