Il loro comportamento nei confronti degli internati ebrei fu insolitamente umano e solidale.
Nessuno dei prigionieri morì di morte violenta, nel campo furono costruiti un ambulatorio, una biblioteca, una scuola, tre sinagoghe. Furono celebrati matrimoni e nacquero dei bambini, vennero allestiti spettacoli teatrali e concerti, e agli internati fu persino concessa una forma parlamentare di autogoverno.
La protagonista della storia, che si intreccia con fatti realmente accaduti, è Cecilia Friedman, una bambina di 10 anni austriaca, deportata a Ferramonti con i genitori. Qui ha conosciuto artisti che ne hanno riconosciuto e promosso il talento musicale. Il reticolato che avrebbe potuto spegnere tutte le speranze di Cecilia, le offrì invece l’opportunità di coronare il suo sogno più grande.
I lavori, moderati dal giornalista Emanuele Armentano, vedranno i saluti di Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia; Maria Letizia Belmonte, Dirigente Istituto Comprensivo di Terranova da Sibari; Maria Cinzia Pantusa, Dirigente Istituto Comprensivo di Spezzano Albanese; l’intervento di Teresa Ciliberti, Direttrice del Museo di Ferramonti; e le conclusioni dell’autore del romanzo. Nel corso della manifestazione verrà premiato il disegno vincitore del concorso per la copertina del libro e sarà inaugurata la mostra con tutti i disegni partecipanti, realizzati dagli alunni delle due scuole.