Cerza Serra

Azienda vitivinicola cosentina seconda al Concours Mondial de Bruxelles. I complimenti di Caruso

COSENZA – Il sindaco di Cosenza Franz Caruso ha espresso le sue più vive congratulazioni all’azienda “Cerza Serra” di Donnici, dei fratelli Francesco e Michele Filice, per il riconoscimento ottenuto in occasione del Concours Mondial de Bruxelles, svoltosi di recente a Rende.

L’azienda cosentina appartenente ad una famiglia di viticoltori attiva da ben 4 generazioni, dal 1930 (con la produzione di uva e vino sfuso) e dedita all’imbottigliamento dal 2017, si è aggiudicata la Medaglia d’argento del prestigioso concorso, assegnata al vino “San Pietro”, di loro produzione, annata 2019.

“Il riconoscimento ai fratelli Filice, esponenti di una longeva tradizione in campo enologico – ha sottolineato Franz Caruso – è il giusto premio ai sacrifici di due giovani che, ispirandosi alle radici proprie di un territorio particolarmente vocato, come quello di Donnici, dal quale si ricavano vini di particolare pregio, hanno saputo cogliere i segni delle evoluzioni e utilizzando strumenti innovativi, hanno impresso una svolta importante alla loro produzione di contrada Fiego che si è lasciata apprezzare anche all’estero. L’Amministrazione comunale – ha aggiunto il Sindaco Franz Caruso – è orgogliosa del successo raccolto dall’azienda dei fratelli Filice alla quale, continuando di questo passo, nessun traguardo potrà essere precluso”.

Con più di novant’anni di vita, l’azienda di famiglia (i primi a puntare sulla viticoltura furono i bisnonni di Francesco e Michele) si è rifatta il look nel 2017, quando Cerza Serra, dal nome di una quercia secolare, ha iniziato l’attività di imbottigliamento e commercializzazione che oggi ha toccato quota 10 mila bottiglie l’anno, tra bianco, rosso e rosato.

Il fiore all’occhiello resta il “San Pietro”, un rosso magliocco in purezza che mutua il suo nome dalla zona dove ha attecchito questo vitigno pregiato che è contrada San Pietro, un borghetto con una piccola chiesa dedicata al santo, poi distrutta dal terremoto.

Accanto all’orgoglio di casa “Cerza Serra” ci sono altre due etichette: il bianco “Melina”, dal nome della nonna di Francesco e Michele, e il “Vasciu”, un rosato che evoca gli aperitivi d’antan, consumati dai contadini, prima di cena, nelle cantine delle abitazioni, appena di ritorno dai campi, dopo una giornata di lavoro. Per i due fratelli dell’azienda donnicese la Medaglia d’argento al Concours mondial de Bruxelles è stato qualcosa di inaspettato, considerato che in gara c’erano ben settemila vini. Un’emozione incredibile, la definiscono Francesco e Michele. La giuria era formata da sommelier e da giornalisti specializzati. Buona parte del merito i Filice lo attribuiscono al padre Peppino, uno dei primi sul territorio a puntare decisamente sul magliocco, e che ha trasmesso loro la passione per il vino. Pur restando il loro un prodotto di nicchia, diversi sono i canali di distribuzione aperti:  un distributore  in Calabria e due canali all’estero, uno vegano, negli Stati Uniti, e un altro a Portorico.  Il corridoio verso gli Stati Uniti è stato aperto quasi per gioco, inviando alcune campionature a dei wine blogger esperti in recensioni molto seguite.  L’utilizzo dei social si è rivelato vincente ed ora il prodotto di “Cerza Serra” negli Usa sta guadagnando consensi e credibilità. Nel mercato italiano una breccia è stata aperta  in Umbria, a Perugia, dove c’è un altro distributore, e a breve l’azienda dovrebbe iniziare la sua avventura in Brasile. Insomma, ci sono tutte le carte in regola per emergere e il vino cosentino è ponto a fare la differenza.

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