[#CiNerd] Fullmetal Alchemist Live Action, la Recensione (no spoiler)

Finalmente l’attesa è finita: Netflix ha rilasciato l’attesissimo live action giapponese di Fullmetal Alchemist il 19 febbraio scorso, a distanza di qualche mese dall’uscita del film nei cinema del Sol Levante.

Diretto da Fumihiko Sori, l’adattamento del famosissimo manga di Hiromu Arakawa è disponibile con il doppiaggio italiano, perciò fruibile anche da chi il manga e l’anime in questione non li conoscevano proprio.

Grande pubblicità è stata fatta nei mesi precedenti l’uscita dalla Warner Bros che ne ha curato la produzione, creando grandissime aspettative nei fan: da quel che i trailer mostravano, sembrava esserci stato un ottimo lavoro, maggiormente dal punto di vista degli effetti speciali e, soprattutto per noi italiani, per la location, in quanto da sfondo era stata scelta la suggestiva Volterra, comune toscano pittoresco, che riesce a evocare quel senso di familiarità con la pseudo Europa presente nell’opera della Arakawa.

In questa recensione cercherò di analizzare in modo obiettivo la pellicola, dando poi qualche parere più soggettivo, in quanto fan particolarmente affezionata dell’opera. Ma partiamo subito con l’analisi dei punti e vediamo in dettaglio cosa il film ci ha riservato.

 

LA TRAMA

 

La trama di Fullmetal Alchemist si snoda in un manga di 27 volumi e due serie animate, di cui la prima prende una direzione diversa rispetto l’opera originale, mentre la seconda ricalca fedelmente il manga. Risulta evidente, quindi, che possegga una trama molto complessa, più volte cruda e violenta, ma che si prende tutto il tempo di spiegare ogni cosa e non lasciare nulla al caso. Il film cerca di comprimere in 2 ore e 14 minuti la storia dei due fratelli Elric, Edward e Alphonse, che cercano di riportare in vita la madre morta tramite l’alchimia, ma falliscono nel peggiore dei modi: uno perde due arti, l’altro tutto il corpo. La loro missione è, quindi, riavere tutto indietro grazie alla Pietra Filosofale, potente strumento che nessuno è mai riuscito a riprodurre.

IL COMMENTO

Il film, per quanto voglia essere il più possibile fedele alla trama “base”, risulta spesso troppo sintetico nei dettagli importanti e da rilievo a personaggi che in realtà non ne hanno poi così tanto bisogno. Uno dei difetti principali del film è il taglio eccessivo di molti personaggi essenziali a favore di altri che potevano essere omessi o, quanto meno, ridimensionati, creando uno strano effetto nello spettatore fan che non si ritrova con quello che sta vedendo. Ma questa si pone essere una scelta necessaria per i tempi ristretti concessi dalla pellicola, quindi anche il fan più accanito “accetta” le differenze, pur con grande rammarico. Tuttavia, il pathos di alcune scene molto importanti, se non addirittura simboliche, che la pellicola ha riproposto, non raggiungevano l’intensità che avrebbero dovuto avere, rallentandone il ritmo e facendo sbadigliare lo spettatore in più occasioni. Bene, ma non benissimo.

 

COMPARTO TECNICO

 

La domanda che, però, tutti si ponevano durante la visione dei trailer anticipatori è:

riusciranno a mantenere nel film effetti speciali tali da non risultare grotteschi o a “basso budget”? 

La risposta è… . Ho notato più volte che durante alcuni combattimenti, gli stessi attori faticavano a rendere veritiero l’attacco da parte di mostri in CGI, essendo poco familiari con questo tipo di tecnologie, che implica uno sforzo e un realismo tale da far credere allo spettatore che ci sia DAVVERO un mostro a muoversi sullo schermo. Tuttavia, la CGI nella sua interezza riesce a raggiungere picchi notevoli di realismo, come con l’armatura di Alphonse, ma a volte gli stessi sfondi faticano ad amalgamarsi con la computer grafica. Tutto questo, però, non rende il film meno godibile, in quanto anche durante le trasmutazioni alchemiche dei due fratelli, si riesce a mantenere un livello abbastanza alto per un prodotto del genere e con budget non hollywoodiani.

 

IL CAST

 

Vero problema della pellicola è il cast.

Probabilmente Fullmetal Alchemist è tra i pochissimi prodotti Made in Japan adatti a un cast interamente occidentale, essendo il manga ispirato, come detto sopra, a una Europa alternativa dei primi del Novecento. La scelta  di un cast nipponico ha influito sulla resa finale e sulla credibilità degli eventi messi in atto. Le scelte estetiche riguardanti Ryosuke Yamada, che interpreta Edward Elric, sono state un po’ “infelici”, in quanto il “parruccone” biondo non ha reso l’effetto naturale che avrebbe dovuto dare, cosa invece riuscita al Tenente Hawkeye, interpretata da Misako Renbutsu. Il costume e la resa degli automail sono stati, al contrario, alquanto ottimali.

Per quanto riguarda il resto del cast, sono stati tutti all’altezza dei loro ruoli, in particolare gli homunculus Lust (Yasuko Matsuyuki), Gluttony (Shinji Uchiyama) ed Envy (Kanata Hongo), riuscendo a mostrare l’essenza dei personaggi in tutte le occasioni in cui sono apparsi. Nota dolente, invece, Tsubasa Honda, che interpreta Winry (neanche la parrucca bionda le è stata concessa), che non riesce a raggiungere i livelli del resto del cast, risultando piuttosto fastidiosa e a volte stupida. A differenza della “vera” Winry, la Honda non è riuscita a trasmettere alcun carisma e l’importanza della stessa per i due fratelli Elric non è abbastanza sottolineata, riducendosi più una macchietta comica che altro (ma che non fa neanche così tanto ridere).  

IN CONCLUSIONE

Fullmetal Alchemist Live Action si presenta come un prodotto confezionato in modo sufficiente, senza lode e senza infamia.

Si apprezzano gli sforzi fatti da tutto il cast e dalla produzione, dando alla luce un qualcosa che possa essere almeno dignitoso nei confronti dell’opera originale, dando anche (per chi ha visto la scena dopo i titoli di coda) una “quasi” conferma che probabilmente non si fermerà qui, e che eventuali seguiti siano già all’orizzonte. Tuttavia, credo anche che il cast asiatico non sia adatto per un progetto di tale portata, in quando è vero che gli attori sono stati molto bravi, ma è altrettanto vero che risulta spesso grottesco e quasi parodistico il risultato. Fullmetal Alchemist Live Action raggiunge una quotazione pari a 6.5, migliorabile sotto tutti i punti di vista, ma inevitabile che altri stravolgimenti potranno inasprire i fan ancora più di adesso.

Per ora possiamo solo dare fiducia e aspettarci qualcosa di meglio in seguito. Una possibilità, a mio avviso, se la merita.

Vittoria Aiello

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