La santa 'ndrangheta

Dalla Santa violenta alla Santa contesa, Anna e Pantaleone Sergi raccontano i mutamenti della ’ndrangheta»

COSENZA – Trenta anni dopo l’uscita de La ‘Santa’ violenta, uno dei primi testi sulla ’ndrangheta – pubblicato nel 1991, dopo la stagione dei sequestri di persona e la cosiddetta “pax mafiosa” -, alla penna esperta di Pantaleone Sergi, che la storia della ’ndrangheta negli anni Settanta, Ottanta e Novanta l’ha narrata in diretta, si accompagna un’analisi critico-accademica di Anna Sergi, criminologa, docente all’Università di Essex nel Regno Unito, e affermata ricercatrice del fenomeno mafioso e ’ndranghetista in Italia e all’estero. Ne scaturisce La Santa ‘ndrangheta. Da “violenta” a “contesa”, edita dalla Casa editrice Pellegrini nella Collana «Ossidiana. Teoria cultura e vita quotidiana»
In questa raffinata pubblicazione, da pochi giorni in libreria, Anna Sergi riprende l’eco della violenza mafiosa che La ‘Santa’ violenta aveva raccontato, chiedendosi cosa sia cambiato.
La Santa ’ndrangheta è ancora violenta? No, adesso «la ’ndrangheta è una mafia a cui piace piacere, non spaventare, se non quando è strettamente necessario». 
E se non è più violenta, cosa fa, cosa è diventata? È diventata, tra le altre cose, una Santa ‘contesa’ per quattro motivi: l’unitarietà, la violenza dei clan, la loro mobilità e l’essenza stessa della Santa, come organizzazione cerniera con politica ed economia del territorio. 
Come si legge nella nota, «la Santa ‘contesa’ e la Santa ‘violenta’ – lette in successione, ci ricordano quanto sia fondamentale preservare la memoria storica di certi anni per arricchire le analisi di oggi».

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