[#Anime] Your Name (Kimi no Na wa), La recensione

L’uscita di Your Name nei cinema italiani è stato sicuramente uno degli appuntamenti più attesi dai fan dell’animazione giapponese.

La pellicola di Makoto Shinkai (distribuita in Italia da Dynit e Nexo Digital) ha ottenuto un successo stratosferico in Giappone, diventando il quarto maggiore incasso della storia nipponica, dietro film come Frozen, Titanic e La città incantata. Tutto questo ha messo addosso una forte curiosità nei fan italiani, che si sono mobilitati in massa per visionare la pellicola, complice l’ottima campagna coupon (da parte di VVVVID, J-Pop e altri) e per acquistare il biglietto a prezzo ridotto.

Trama

Mitsuha Miyamizu, una studentessa delle superiori che vive nella piccola cittadina di montagna di Itomori, è stufa della sua vita monotona: vorrebbe essere infatti un affascinante ragazzo di Tokyo. Sua madre è morta, mentre suo padre, il sindaco della città, è quasi un estraneo. Vive così in un tempio insieme alla sorella minore, Yotsuha, e all’anziana nonna Hitoha, che fa la sacerdotessa. Successivamente Taki Tachibana, anche lui uno studente che però vive nel centro di Tokyo e svolge un lavoro part-time nel ristorante italiano Il giardino delle parole, si sveglia nel corpo di Mitsuha, senza sapere che quest’ultima si è svegliata proprio nel suo corpo. (fonte Wikipedia)

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Il Commento

Partiamo subito dicendo che la visione del film è stata soddisfacente sotto ogni punto di vista, nonostante i 10,50 euro pagati per il biglietto ridotto.

Prima del film abbiamo un messaggio di ringraziamento da parte di Shinkai ai fan italiani, che purtroppo dice un paio di paroline di troppo, quasi spoilerando la direzione presa dal finale.

In ogni caso il film è stato una bella sorpresa dall’inizio alla fine.

Ovviamente tenterò di parlare del film nel modo più diretto e oggettivo possibile, cercando di non farmi trascinare da quello che è stato il mio grandissimo appagamento emotivo, che credo sia stato condiviso dalla stragrande maggioranza delle persone che lo hanno visto.
Alcuni hanno gridato al capolavoro, parole che condivido se si parla di “capolavoro emotivo”, ma un po’ meno se si parla di “capolavoro intoccabile”. Infatti il film soffre di alcuni difettucci di scrittura che Shinkai si è sempre portato dietro dalle pellicole passate, che ad oggi non gli hanno permesso di creare un film che sia veramente un capolavoro dell’animazione.

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In ogni caso si parla di un film straordinario, che unisce momenti divertenti a momenti tristi. Tra l’altro il buon Shinkai ha deciso di lavorare molto sulla tensione, soprattutto nel finale, cosa che non aveva quasi mai fatto nei film passati. Quando parlo di “appagamento emotivo” mi riferisco proprio alla grande varietà di emozioni che il film è in grado di suscitare, portando lo spettatore ad uno stato di totale immersione nella vicenda. Shinkai è veramente un maestro quando si parla di trascinare emotivamente i suoi spettatori.

In sala la gente rideva, piangeva, si esaltava.

I due protagonisti sono caratterizzati abbastanza bene, anche se non in maniera equilibrata. Infatti si nota una leggerissima predilezione per il personaggio di Mitsuha, che viene approfondita maggiormente rispetto a Taki. Dopo la visione del film è la protagonista femminile quella che rimane maggiormente impressa, ma la cosa non può essere considerata un difetto, visto che è il personaggio su cui si concentra l’evento più importante del film.

Il tema più interessante è senza dubbio la connessione tra due persone, che viene espressa simbolicamente con un filo intrecciato. Shinkai stesso, prima del film, spiega che ognuno di noi ha una persona importante, distante nel tempo e nello spazio, che prima o poi entrerà a far parte della propria vita. Un tema non molto originale, ma trattato con grandissima sensibilità dall’autore.

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Un difetto che si può riscontrare nella pellicola è un’eccessiva voglia di sintetizzare l’evoluzione del rapporto tra i due protagonisti.

Magari tramite intermezzi musicali che sono molto belli a vedersi, ma che nel complesso non giustificano il loro affetto reciproco. Uno può anche dire che era destino che fosse così, ma questo fa comunque perdere una certa quadratura del tutto. Stessa cosa per la trovata sul tempo, che è sicuramente interessante, ma viene difficile credere che nessuno dei due abbia visto la data quando si trovavano nel corpo dell’altro.

In ogni caso si parla di difetti che non vanno ad inficiare assolutamente la visione. Un punto in più per il ristorante italiano in cui lavora Taki, intitolato Il Giardino Delle Parole.

Apparato tecnico

Quando si parla di Shinkai e Comix Wave bisogna solo levarsi il cappello di fronte alla bellezza visiva della pellicola. La regia di Shinkai è ottima come al solito, con delle bellissime scene in camera 3d e dei campi lunghi veramente spettacolari, anche se credo che possa ancora migliorare con il tempo, perché si notano dei fondali leggermente statici rispetto a quelli dei film precedenti, inoltre non ci sono guizzi registici particolari, ma più una messa in scena di mestiere. Nonostante la staticità, i fondali risultano dettagliatissimi, quasi delle fotografie.

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Le musiche dei Radwimps sono semplicemente stupende e sono uno dei motivi per cui la pellicola è così emotivamente potente. Il doppiaggio italiano è in perfetto stile Dynit, quindi ottimo su tutti i fronti.

Concludendo

Your name è un fantastico film d’animazione, adatto a tutti perché tutti abbiamo un cuore che vuole provare emozioni. Un’esplosione di colori, di momenti magici e toccanti. Se non siete riusciti a vederlo in sala, aspettate pazientemente il bluray, perché è un crimine vedere un film simile in bassa qualità.

Antonio Vaccaro

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