Locri: il no della Laganà (Pd) ai tagli per l’ospedale

LOCRI (RC) – ”La riorganizzazione dell’ospedale di Locri non può avvenire solo attraverso un intervento di carattere ragionieristico. Anche se il Piano di rientro dal debito sanitario impone una riduzione dei posti letto, non si possono gravare i cittadini della Jonica di sacrifici così pesanti da mettere in discussione lo stesso esercizio del diritto alla salute, costituzionalmente garantito”. Così si esprime la deputata del Partito democratico, Maria Grazia Laganà Fortugno, in relazione ai contenuti del decreto commissariale 111 dello scorso 11 luglio, che riguarda il nosocomio locrese. ”Non si può – prosegue Laganà – pensare di svuotare, di fatto, il principale presidio sanitario di zona dei reparti di Allergologia, Neonatologia, Nefrologia e Dialisi, Ortopedia, Oculistica e Otorinolaringoiatria. I cittadini della Locride saranno dunque costretti a sobbarcarsi, nella migliore delle ipotesi, spostamenti di centinaia di chilometri per essere curati. Si parla tanto di emigrazione sanitaria, ma sarebbe assurdo non considerare tale anche quella che avviene all’interno dei confini della stessa regione, dal momento che spesso occorre mezza giornata di viaggio per raggiungere una struttura specialistica”. Maria Grazia Laganà Fortugno chiede che ”entro il prossimo mese di settembre, questi decreti vengano emendati e corretti nelle parti in cui non rispondono alle effettive esigenze dei territori, anzi rischiano di arrecare un danno pesantissimo e forse definitivo alla sanità della Locride. Se non dovessero arrivare le risposte che attendiamo, sarà messa in campo, da parte dei cittadini, una grande mobilitazione popolare, democratica e civile”.

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