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Domani Nichi Vendola Sarà Ospite all’Unical

nichi vendola unicalRENDE (CS) – Domani, mercoledì 7 novembre, alle ore 17. 30, nell’Aula Magna dell’Unical, i giovani studenti, il mondo accademico ed i territori della Valle del Crati e dell’area urbana di Cosenza avranno l’opportunità di confrontarsi con le idee programmatiche del candidato alle primarie del centrosinistra Nichi Vendola, su “l’Italia, il Mezzogiorno, la scuola,  l’università, la cultura”.

La crisi e i tagli  stanno sfociando nell’esasperazione  e infatti, i meno tutelati – i giovani – manifesteranno il 14 novembre in tutta Europa, soprattutto nei paesi dell’area mediterranea (Madrid, Roma e Atene), dove per la prima volta dal dopoguerra, “hanno la matematica certezza che staranno peggio dei genitori”.

Le soluzioni dell’Agenda Monti (malamente sostenuta da Renzi) sono le solite: tagli lineari all’università  alla sanità, alla cultura.  La proposta di Vendola parte invece dalla ricostruzione dei “diritti perduti” e da quelli non ancora riconosciuti. Diritti legati alla situazione lavorativa e sociale, ma anche i diritti della persona in quanto persona libera. C’è la necessità ormai di sostenere il reddito di base, non fosse altro che “bisogna riconoscere che tutti quanti produciamo continuamente ricchezza, anche solo per essere presenti nel tessuto sociale ed economico, e che questa è sempre più legata alle nostre ‘competenze sociali’ o alle nostre ‘abilità relazionali’”. L’idea di Vendola è che, a partire da quell’intelligenza generale e collettiva, si possa cominciare a pensare in termini differenti.

Il Comitato “perVendolaPresidente” saluta il suo candidato alle primarie ricordando a quanti vivono l’università, la scuola e il mondo del sapere che –nonostante Monti e il Ministro Profumo – l’Università non è una sede di pura e cristallina tecnocrazia, ma occorre ripristinare al più presto, dopo il lungo decennio Morattiano-Gelminiano, il confronto e le procedure democratiche.

Il Comitato Unical “oppure Vendola-Unical” (cui aderiscono numerosi professori e ricercatori, studenti) ribadisce infatti che non è più possibile tenere ulteriormente in stato di sospensione la democrazia universitaria in nome delle (presunte) urgenze della spending review.

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