La società civile si arricchisce di una nuova realtà: nasce Dignità del Lavoro

COSENZA – In un periodo in cui le opportunità lavorative sembrano apparire come un miraggio e un’utopia, risulta ardito e quanto meno coraggioso avviare una nuova attività imprenditoriale. Ancor di più se la solidarietà, la partecipazione e l’inclusione sociale sono i valori primari e fondanti di questo nuovo soggetto.

Eppure è con queste basi che nasce la cooperativa sociale Dignità del Lavoro, presentata oggi alla città di Cosenza nel Salone degli Stemmi in Arcivescovado. Una realtà che si pone l’obiettivo di “restituire dignità alle persone più deboli attraverso percorsi di inserimento lavorativo”. Un’entità nuova che costruisce però le sue fondamenta sulla solida esperienza ventennale di Delfino Lavoro.

“Tutto ha inizio nel 1986 con la prima struttura di accoglienza per tossicodipendenti”. Le parole di Annamaria Odoardi, figura di rilievo nel panorama sociale cosentino, che aprono la presentazione, suonano come un passaggio di testimone al neo presidente Manfredo Piazza e alla nuova equipe. Un intervento affettuoso e commovente sull’attività svolta fin qui dalla precedente cooperativa, segnato dal ricordo delle persone che hanno contributo ai successi e dalla caparbietà per migliorare che ne ha contraddistinto l’operato. Energia e vigore che vengono automaticamente trasferiti nella nuova realtà, così come parte delle competenze e delle capacità acquisite.

Un biglietto da visita invidiabile – secondo le parole dello stesso presidente – che si combina con la scelta di un nome importante. Dignità del Lavoro infatti punta inequivocabilmente ad un’idea di lavoro onesto e rispettoso della persona, un’idea che sembra ormai allontanarsi dall’immaginario collettivo.

Un avvio incoraggiante dunque per la neonata cooperativa, che ha ricevuto plausi e riconoscimenti di merito da parte delle istituzioni, con cui da sempre Delfino Lavoro ha collaborato, ma anche da parte di un nutrito gruppo di soggetti appartenenti al terzo settore e alla società civile cittadina.

La chiave per proseguire con successo nel cammino intrapreso e per raggiungere risultati di rilievo risiede certamente nella tenacia e nella forza di volontà dei componenti, a cui si deve aggiungere la capacità di creare relazioni e reti strutturate e fruttuose. Quello che Giacomo Mancini, assessore regionale al Bilancio, ha definito come “fare squadra” tra enti istituzionali e non. Una collaborazione ripresa a più voci dalle autorità intervenute, tra cui mons. Salvatore Nunnari, arcivescovo della diocesi di Cosenza-Bisignano, Gianpaolo Chiappetta, consigliere regionale, e dal sindaco Mario Occhiuto. Presenti, tra gli altri, il presidente della Camera di Commercio di Cosenza, il sindaco di Castiglione Cosentino e il vicesindaco di Lappano.

La dignità del lavoro evocata nel nome della cooperativa è certamente l’elemento maggiormente emerso nel corso dell’incontro, dignità che – come ha tenuto a precisare il vescovo Nunnari – non è solo difesa delle morti bianche, ma anche difesa dal clientelismo: “non siate portatori di borse, ma di idee”.

Idee che sono il motore principale dell’attività più strettamente imprenditoriale e commerciale, a partire dai settori della produzione editoriale e della organizzazione di eventi. Tra i prodotti di punta attualmente in corso, l’attenzione si è focalizzata in particolare sul gioco di società “Cittadini. La sfida quotidiana della legalità”, sul meeting dei giovani del Mediterraneo alla sua quarta edizione e sui progetti di borsa lavoro “Percorsi di legalità” per l’inserimento di minori in carico ai servizi di Giustizia Minorile.

La sfida è decisamente avvincente, il terreno pronto, la partita tutta da giocare. Non resta che seguire questa nuova avventura che costituirà decisamente una tappa di arricchimento per l’intera comunità cosentina.

 

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

 

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