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Salute: diritto senza confini

sanitàSi amplia la gamma di servizi offerti a coloro che non ricevono assistenza dal Servizio Sanitario Nazionale. È stato presentato a Cosenza un gabinetto dentistico presso il Centro Polifunzionale dell’Auser, in via Manzoni (quartiere Spirito Santo). L’attività si aggiunge alle altre prestazioni di tipo medico-sanitario che vengono erogate da personale competente e volontario presso l’ambulatorio medico “Senza Confini”.

L’occasione è stata propizia per una più ampia discussione sul tema “Salute: diritto senza confini”, a cui hanno preso parte esponenti della sanità pubblica, nonché del mondo del volontariato e dell’associazionismo.

L’esigenza di dar vita all’ambulatorio nasce circa due anni fa per dare risposta ad un bisogno di tutela dei diritti, lungo la scia delle battaglie intraprese negli anni sia dall’associazione Auser, sia dalla Cgil a livello nazionale e locale. Gli stranieri irregolari, infatti, che non possiedono un permesso di soggiorno, sono solitamente esclusi dalle normali procedure di assistenza sanitaria. Un aspetto affrontato da Emilia Corea dell’associazione La Kasbah, che ha una solida esperienza in questo settore e che nel suo intervento riesce a rendere l’idea delle difficoltà burocratiche cui vanno incontro gli immigrati qui in Italia. Straneri che approdano sulle nostre coste dopo viaggi estenuanti e lunghissimi, portando un carico di sofferenze e di diritti negati in patria e che si scontrano con un vero e proprio vuoto legislativo. Un distacco che contribuisce a creare una profonda distanza dalle esigenze espresse e dalla tutela di bisogni fondamentali, nonché ad acuire le differenze tra persone appartenenti a popolazioni diverse. Caso emblematico è quello dei rom, che non sono più considerati extracomunitari dopo l’ammissione all’Unione Europea di Bulgaria e Romania, ma che continuano ad essere oggetto di discriminazione e pregiudizio da parte della popolazione locale. Un divario che si assesta in percentuali elevate, se pensiamo che ben il 63% di loro non sa a chi rivolgersi in caso di bisogno. Numeri che si ripetono per coloro che non hanno i soldi per accedere alle prestazioni mediche, che hanno paura, che non hanno i mezzi di trasporto per raggiungere i luoghi di cura, che non capiscono le prescrizioni per una mancanza di mediazione tra medico e paziente. Numeri da capogiro, riportati con precisione dalla dottoressa Agata Mollica, presente in rappresentanza dell’Ordine dei Medici di Cosenza, che evidenziano l’urgenza di un cambio di rotta nelle politiche di accoglienza e integrazione. La salute come diritto universale quindi, così come inteso dallo stesso articolo 32 della nostra Costituzione, richiamato da Valerio Formisani, uno dei medici volontari promotori dell’ambulatorio. Salute come bene comune, ovvero come bene pubblico da tutelare, non strettamente legato allo status di cittadino ma prima di tutto garantito alla persona.

Negli interventi emergono più volte i temi chiave del dibattito: l’accoglienza, la garanzia di diritti, la cittadinanza attiva. Quest’ultima è tirata in causa soprattutto dai rappresentanti Auser presenti, Luigi Ferraro presidente della sezione di Cosenza, Antonio Levato presidente regionale e Gigi De Vittorio responsabile nazionale dell’area sussidiarietà, ma anche da Giovanni Donato, segretario generale della Cigl del comprensorio di Cosenza. Cittadinanza attiva che va di pari passo con la sussidiarietà, ovvero cittadini protagonisti che affiancano le istituzioni in una gestione orizzontale e veramente democratica della cosa pubblica. A tale proposito, qualcuno degli intervenuti tra il pubblico fa notare come amministratori e politici locali, assenti alla presentazione di questo nuovo servizio, abbiano perso un’ottima occasione positiva e costruttiva di confronto.

Il plauso per l’ampliamento dei servizi offerti con le cure odontoiatriche è comunque unanime. Gli stessi rappresentanti del settore medico-sanitario auspicano una sincera collaborazione all’iniziativa, anche attraverso la fornitura di risorse, sia in termini di materiale sia di personale.

Nel corso della serata è stata inoltre ricordata la figura di Adolfo Grandinetti, cui l’ambulatorio è dedicato, medico di grande esperienza, prematuramente scomparso, che si è prodigato sempre per il prossimo ed ha fortemente voluto l’attivazione delle prestazioni mediche per coloro a cui sono negate.

 

Mariacristiana Guglielmelli

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