Un trattore per i ragazzi de ‘l’Alveare’ grazie al Punto Enel di Catanzaro

I ragazzi de 'L'Alveare' ricevono il max assegno
I ragazzi de ‘L’Alveare’ ricevono il max assegno

CATANZARO – I ragazzi e le ragazze dell’associazione ‘L’Alveare’ sorridono: avranno il trattore per la loro fattoria sociale. «Io pianto!». «Tu non fai niente!». «Vieni con noi a Belcastro?». Scherzano e si raccontano. Grazie al Punto Enel di Catanzaro e ai suoi lavoratori, hanno ricevuto un contributo di 15.000 euro offerto da Enel ed Enel Cuore Onlus. Nel 2014 il punto Enel del capoluogo si è distinto per i risultati raggiunti tra gli oltre cento punti distribuiti su tutto il territorio nazionale. Questa sorta di premio di produzione non è stato percepito dai dipendenti, ma si è trasformato in un’iniziativa di solidarietà a favore dell’Alveare, associazione che si occupa di integrazione della disabilità, scelta tra le numerose realtà del territorio.

Questa mattina, nel punto Enel di via Buccarelli, la consegna simbolica di un maxi assegno dato da Vincenzo Perla, responsabile mercato Enel – area territoriale Campania e Calabria, e Assunta Aloi,

La consegna del maxi assegno
La consegna del maxi assegno

responsabile del punto Enel di Catanzaro a Gaetano Dell’Acqua, vice presidente dell’associazione L’Alveare. Alla cerimonia tutti i ragazzi de l’Alveare, i consulenti del Punto Enel che non ha interrotto le sue attività, responsabili Enel. Presenti anche Marco Polimeni, in rappresentanza della Provincia di Catanzaro e Giuseppe Belpanno, sub commissario prefettizio del Comune di Belcastro.

L’iniziativa fa parte del progetto ‘Nel Cuore del Punto Enel’. Ogni anno, i punti Enel più meritevoli hanno la possibilità di destinare un contributo a Onlus e organizzazioni no-profit. Quest’anno Catanzaro è rientrata tra i punti eccellenti di tutta Italia e ha scelto di destinare 15.000 euro, offerti da Enel ed Enel Cuore, all’associazione L’Alveare. Enel Cuore, la onlus di Enel, dal 2003 sostiene progetti per svantaggiati, in particolare per infanzia e terza età e per persone malate e disabili (54 milioni di euro per 655 progetti in Italia e all’estero dal 2004).

Da sx Marco Polimeni, Assunta Aloi e le consulenti, Vincenzo Perla, Giuseppe BElpanno e Gaetano Dell'Acqua
Da sx Marco Polimeni, Assunta Aloi e le consulenti, Vincenzo Perla, Giuseppe BElpanno e Gaetano Dell’Acqua

I consulenti e la team leader del punto di via Buccarelli sono stati ringraziati da Vincenzo Perla che ha illustrato nel complesso l’iniziativa. «A dimostrazione della vicinanza ai clienti sul territorio dà la possibilità ai migliori punti Enel di dare a un’associazione un premio – ha chiosato – questo premio è stato dato all’associazione L’Alveare che ha una mission nobile, ovvero quello di favorire l’integrazione di 12 disabili sul territorio».

L’associazione è stata individuata direttamente da Catanzaro. Assunta Aloi, dopo aver sottolineato l’importanza di tutto il gruppo per il raggiungimento dei risultati, ha spiegato che l’Alveare è stata scelta dopo aver spulciato gli statuti, gli obiettivi e le attività di una serie di associazioni. «Di solito chi ha il lavoro tende a essere un po’ egoista – ha dichiarato – invece questo è stato

I ragazzi dell'associazione
I ragazzi dell’associazione

uno stimolo per noi e anche una punta di orgoglio perché ci troviamo nella periferia dell’Italia. L’Alveare è stata scelta per il contenuto: ritornare al lavoro della terra per includere nella società questi giovani

facendo un lavoro vero».

Il contributo consentirà di acquistare un trattore per la lavorazione del terreno sito nel Comune di Belcastro e concesso in comodato d’uso dalla Provincia di Catanzaro. Qui i ragazzi, insieme ai volontari, mandano avanti una Fattoria

sociale. Si tratta di una delle principali attività dell’associazione che fa anche teatro e nuoto (i ragazzi partecipano a gare locali e nazionali). Il trattore permetterà di svolgere «un’attività che è propedeutica alle altre attività», spiega Gaetano dell’Acqua. Il

Il team Enel Cz
Il team Enel Cz

vicepresidente si dice molto grato: «l’aspetto che a noi fa più piacere è che i dipendenti si sono ritrovati d’accordo nel rinunciare a degli introiti che sarebbero stati comunque destinati a loro. Con i tempi che corrono, avrebbero potuto dire no».

 

Rita Paonessa

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