Anno nuovo e nuova vittoria per la DeSeta: 3 a 1 contro la Falchi Salento Lecce

Il grosso dispiacere di questo nuovo anno è non vedere un Pala Ferraro gremito per la partita fra la DeSeta Casa Conad Vena Cosenza e la Falchi Salento Lecce. Eppure, con la pallavvolo la patria italica si è comportata, in un senso meno sanguinario, come l’Impero Romano: ha dominato ad Occidente ed Oriente. Il peccato originale di questo sport che ha allenato soldati e guerrieri, è allora quello di non aver un reparto comunicativo ed educativo così potente da spezzare il monopolio del Calcio. Ma ogni tipo di constatazione o di paragone interessa relativamente agli atleti cosentini e salentini che giocano nel fine settimana.

DeSeta Casa Conad Vena Cosenza e Falchi Salento Lecce sono scesi in campo colmi di motivazioni. Il primo set del loro duello è cominciato in maniera grossolana: tre servizi sbagliati consecutivamente. Errori gratuiti a parte, questa prima frazione di gioco è stata vinta dai cosentini per 25 a 19. Il cambio di marcia è avvenuto dopo il terzo timeout (i locali erano avanti 18 a 16), dopo il servizio fortunato di Lotito che ha piegato il nastro e si è adagiato nella prima linea avversaria. La De Seta ha fatto però notare una ricezione insicura e un attacco in continuo funzionamento. I Salentini, dal livello tecnico discreto, hanno  poi vinto il secondo set 26 a 24. La difesa cosentina non si  è dimostrata un reparto abbastanza scaltro ed adattabile agli schemi offensivi degli uomini di Calareva. In questa parte della gara, è rientrato lo schiacciatore bulgaro Galabinov e il pubblico si è scaldato. L’ innesto, giunto nel momento in cui i cosentini stavano recuperando ed allontanando lo scollamento e il divario nel punteggio, non è stato utile per portarsi due set a zero.

Sono state utilissime al contrario, le strigliate e le richieste di supporto al pubblico che coach Marano ha esibito nel terzo set. Il tenente Kojak della squadra cosentina sapeva di dover aggiustare la sua squadra e sapeva anche che nel terzo set non si poteva crollare. La sua tenacia è stata ripagata dalla sua squadra. 25 a 22 per la De Seta. Galabinov, glaciale e disciplinato atleta, ha abbattuto muro e difesa della Falchi Salento Lecce. Garofalo, uno di media statura che si libra verso il cielo e scendendo fa il verso ai giganti, ha completato il sorpasso. Il pubblico locale, che ha assaggiato il timore degli avversari, ha fischiato troppe volte i servizi dei salentini e l’assistente del direttore di gara per alcune opinabili decisioni. Questa è  stata l’unica manata di anti-sportività di un pubblico che si è divertito ad applaudire e a suonare trombette.

I fischi e gli applausi hanno preannunciato, tuttavia, l’allegria con cui i cosentini hanno chiuso il quarto ed ultimo set, 25 a 13 e il ritorno in campo di Di Fino, altro pezzo validissimo dell’attacco. Un minuto dopo il tg delle venti la partita si è conclusa, cedendo il posto a commenti a caldo: i lupi hanno un attacco spaventoso, migliorando l’organizzazione difensiva e coprendo con più rigore le zone della seconda linea finiranno nelle prime tre posizioni della classifica.

Un commento su “Anno nuovo e nuova vittoria per la DeSeta: 3 a 1 contro la Falchi Salento Lecce”

  1. Non credo la pallavolo sia meno seguita rispetto al calcio perché non c’è un sistema comunicativo ed educativo adeguato. La pallavolo, anzi, ha adottato una serie di correttivi nel corso del tempo anche per risultare maggiormente appetibile ai media ed al grande pubblico(vedi l’introduzione del rally point system). Più che altro si potrebbe parlare di caratteristiche intrinseche: per giocare al calcio basta un pallone; per giocare a pallavolo servono una rete, una struttura e sopratutto la conoscenza tecnica di questo sport. Il calcio – sport della borghesia più diffuso nel popolo – ha tanto seguito perché per praticarlo serve appena una palla…o una lattina. 😉

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