CORIGLIANO CALABRO (CS) – Non si placa la polemica fra il comune di Corigliano Calabro e la società pallavolistica cittadina, inerente la questione Palasport. La nuova bagarre è stata questa volta innescata da un comunicato stampa del Comune diffuso nei giorni che annunciava la risoluzione del problema Palasport ed l’iscrizione al campionato per la Caffè Aiello Corigliano, ma che invece secondo il club parla solo
di «interventi al mal ridotto stadio di calcio gestito negli anni da diverse persone e ridotto ad un vero campo di patate». Da qui la nota della Società attraverso le parole del Presidente Gennaro Cilento:
«Gli interventi relativi allo stadio “purtroppo” non hanno nulla a che vedere con il palazzetto dello sport. Da sportivo mi fa piacere che l’amministrazione comunale abbia preso a cuore la situazione disastrosa dello stadio che urgeva di un completo restyling. Tuttavia, continuiamo a percepire nei confronti delle nostre istanze rispetto alla situazione del palazzetto dello sport, che presenta numerosi danni e che avrebbe bisogni di altrettante attenzioni.
Cito a titolo di esempio i danni al tetto presenti da almeno dieci anni e puntualmente segnalati, la sistemazione dell’impianto idrico dello stadio riparata più volte da noi con i nostri soldi, le innumerevoli richieste per la regolarizzazione della gestione. La nostra gestione, che si è fatta carico dell’ordinario e parte dello straordinario, oltre alle spese sostenute per ospitare altre realtà sportive, ha evitato che la struttura diventasse fatiscente come lo stadio o il complesso di contrada insiti. Le altre problematiche nei giorni scorsi hanno, tra l’altro, contribuito a far si che non ci si potesse iscrivere ad alcun campionato nazionale.
Pertanto ribadiamo con forza il nostro appello ad essere ascoltati, così come giustamente accaduto per chi aveva interesse al ripristino dello stadio. Sembra assurdo che una realtà come la pallavolo conosciuta a livello nazionale ed internazionale, venga puntualmente messa all’ultimo posto nell’agenda degli impegni dell’amministrazione comunale, mentre per altre realtà si organizzano consigli ad hoc».
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