Farsa in scena al D’Ippolito, la Beretti ci mette la faccia

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Vigor Lamezia “improvvisata” alla prima in casa, l’agonia continua.

Probabilmente, anche a Palmi, Domenica, succederà qualcosa di simile: Beretti sul rettangolo di gioco, a prendere l’imbarcata, a metterci la faccia (oltre che il cuore, senza dubbio, motivo per cui va un enorme plauso a dei ragazzini buttati nella mischia da una società silente e assente), a farsi carico, sul campo, (perchè non sembrerebbe, di questi tempi, ma il campo ancora conta qualcosa) di responsabilità che gravano, in realtà, su spalle altrui.

Oggi probabilmente la Vigor Lamezia ha toccato il fondo, magari lo ha anche raschiato, perdendo malamente e senza segnare contro lo Scordia una partita che all’ora di pranzo si sperava potesse essere ancora rinviata, nell’attesa che il Coni si pronunciasse definitivamente sul ricorso alla sentenza di secondo grado della giustizia sportiva che ha ammesso il Messina in D e catapultato la società di Torcasio e Butera nell’inferno della D.

5 reti per gli ospiti guidati dal “mito” Giorgio Corona contro una Vigor scesa in campo da vittima sacrificale. Cronaca di poco conto, dunque, relativamente a quanto riguarda un match che, anche se con un risultato differente, ha fatto ricordare la clamorosa sconfitta che i giovani biancoverdi hanno dovuto subire con l’Akragas in Coppa, ancora prima della sentenza di primo grado che aveva “graziato” la Vigor Lamezia.

Nel frattempo il Coni prenderà una decisione definitiva sull’eventuale riammissione della società di Via Marconi in Lega Pro il prossimo 23 Settembre.

Prima, però, ci sarà la partita contro la Palmese. La società continuerà a far silenzio e a buttare in campo la Beretti o proverà a riabilitarsi in quanto a dignità, uscendo dall’imbarazzante tunnel dell’apatia che la caratterizza? Non che Lega e istituzioni sportive stiano facendo bella figura, sia chiaro, ma una società così assente è una pugnalata ben più dolorosa di una sconfitta casalinga contro il “Città di Scordia”. E il che, con tutto il rispetto per i siciliani, è tutto dire.

In un modo o nell’altro, il 23 Settembre l’agonia finirà.

MORELLI GIACINTO

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