Giannone come Maicosuel: la Juve Stabia si salva col Catanzaro

JUVE STABIA – CATANZARO 0-0

JUVE STABIA: Branduani, Vitiello, Marzorati, Troest, Allievi, Calò, Mastalli, Carlini (23′ st Elia), Melara (23′ st Mezavilla), Paponi Torromino (30′ st El Ouazni). In panchina:Venditti, Schiavi, Vicente, Castellano, Viola, Dumancic, Sinani, Canotto, Germoni All.: Caserta

CATANZARO: Furlan, Celiento, Figliomeni (13′ pt Signorini), Riggio. Statella, Maita, Iuliano, Favalli (34′ st Nicoletti), D’Ursi (34’st De Risio), Ciccone (18′ st Giannone), Casoli. In panchina: Elezaj, Pambianchi, Eklu, Kanoute, Lame, Mittica, Posocco. All.: Auteri

ARBITRO: Ayroldi di Molfetta

NOTE: Ammoniti: Allievi (JS), Statella (C)

 

CASTELLAMMARE DI STABIA – La parola chiave per riassumere Juve Stabia-Catanzaro è rimpianto. I giallorossi arrivavano al “Menti” in uno stato di forma straripante, ma senza i giocatori migliori. Bianchimano neanche convocato, Fischnaller e Kanouté senza la giusta condizione fisica, per questo rimasti in panchina lungo tutti i novanta minuti. Anche Figliomeni non era al meglio, infatti ha dovuto abbandonare la contesa già nel primo tempo.

Eppure il Catanzaro non è sembrato soffrire più di tanto tutti questi infortuni. Gli uomini di Auteri, fedeli al proprio credo, hanno piantato nel primo tempo le tende nella metà campo campana. Statella e Favalli sempre alti e aperti e i difensori pronti ad accorciare in avanti. Un Maita colossale, nettamente il migliore in campo, che ha dominato dal primo all’ultimo pallone: un gigante che ha fatto sembrare piccoli piccoli Calò e Mastalli, due dei centrocampisti migliori del campionato. Purtroppo non è bastato a infliggere alla Juve Stabia la prima sconfitta stagionale. D’Ursi ha condotto male un paio di situazioni interessanti a campo aperto a inizio match: in una in particolare, invece di servire Favalli largo a sinistra o il movimento in profondità di Casoli ha preferito tirare da venticinque metri, con esiti nefasti. L’attaccante, che aveva deciso il match con la Paganese, ha avuto l’occasione migliore della partita, quando al 39′ ha raccolto a rimorchio in area un rasoterra dalla destra. Il suo piattone però si è spento fuori di qualche centimetro, con Branduani già rassegnato all’idea del gol. La Juve Stabia ci ha provato con qualche occasione sporca, con le sponde di Paponi e gli inserimenti di Carlini, ma, a parte un gol giustamente annullato all’ex Bologna per fuorigioco, le Vespe non hanno creato pericoli.

Nel secondo tempo però i Campani hanno alzato il ritmo. La partita è diventata più equilibrata, con Carlini che in un paio d’occasioni ha provato a sorprendere la difesa con i suoi colpi di testa. Il Catanzaro ha avuto qualche difficoltà in più a creare. D’Ursi è un giocatore che si esalta in transizione, per questo un attaccante più abile a creare contro difese schierate come Kanouté sarebbe servito come il pane. Sarebbe stato utilissimo anche Bianchimano, dato che Statella delle volte è riuscito anche a raggiungere il fondo, ma dentro non c’era nessuno. I calci d’angolo poi hanno fatto il solletico ai padroni di casa. Insomma, era una partita che il Catanzaro, se non di vincerla, avrebbe meritato di disputarla con qualche titolare in più, per giocarsi al meglio le sue carte. I rimpianti della vigilia erano confermati, ma non ci si sarebbe strappati i capelli per un pareggio sul campo della capolista, dove comunque il Catanzaro ha giocato con la solita autorità.

Non ci si sarebbe strappati i capelli almeno fino all’84’. Perché c’è un pallone vagante sul lato sinistro dell’area, Giannone ci si avventa e costringe il difensore al fallo. Ayroldi non ha dubbi e concede il rigore. Avrebbe potuto essere il momento della redenzione per il numero dieci giallorosso, sostituito da subentrato già due volte. Auteri comunque ha sempre creduto in lui, e avrebbe potuto ripagarlo. Invece, non si sa per quale motivo, ha cercato un cucchiaio vanaglorioso, con Branduani che quasi non ci credeva quando si è ritrovato il pallone tra le mani senza alcuno sforzo. Ai tifosi del Catanzaro sarebbe piaciuto tornare in Calabria con la consapevolezza di aver dominato su un campo così difficile, vedendo il bicchiere mezzo pieno. Adesso il rientro invece diventerà un incubo, perché stanotte tutti quanti penseranno a quando Giannone, ispirato da Maicosuel, ha deciso di calciare quel cucchiaio sciatto, insensato, che si spera non incida sul resto della stagione di un Catanzaro fino ad ora col morale alle stelle.

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