Harakiri Cosenza: nel finale l’Andria fa 3-3

FIDELIS ANDRIA – COSENZA 3-3

FIDELIS ANDRIA (3-5-2): Cilli 6; Tartaglia 5,5, Aya 6, Stendardo 5,5; Onescu 6,5, Fissore 5,5 (9′ st Capellini 6,5), Bisoli 5,5, Strambelli 6, Bangoura 6; Grandolfo 5,5 (28′ st De Vena SV), Bollino 5,5 (17′ st Cianci 6,5). In panchina: Castellano, Vittiglio, Matera, Paterni, Garcia. Allenatore: D’Angelo 6

COSENZA (4-4-2): Perina 6; Corsi 6, Tedeschi 6, Di Nunzio 5,5, Blondett 6; Criaco 6,5 (31′ st Fiordilino SV), Caccetta 6, Arrigoni 7, Statella 6,5; La Mantia 7,5 (25′ st Parigi 5,5), Arrighini 6. In panchina: Saracco, Di Somma, Cavallaro, Ventre. Allenatore: Roselli 6

ARBITRO: Baroni di Firenze 6

MARCATORI: 14′ pt Onescu (F), 45′ pt, 11′ st La Mantia, 1′ st Statella (C), 34′ st Capellini, 47′ st Cianci (F)

NOTE: 1500 spettatori circa di cui una cinquantina ospiti. Allontanato al 27′ st l’allenatore D’Angelo (F) per proteste. Ammoniti: Onescu, Tartaglia (F), Caccetta (C). Angoli: 5-2. Recupero: 1′ pt, 3′ st

ANDRIA (BAT) – Un pareggio che sa di beffa quello agguantato dai pugliesi nei minuti finali contro un Cosenza che ha sprecato, nonostante le tre reti realizzate, 2/3 clamorose azioni di contropiede per chiudere il match: si spengono quasi del tutto le speranze play-off. Penultimo atto della stagione regolare per il Cosenza chiamato ad una prova di forza, al “Degli Ulivi” di Andria, e alla ricerca di un posto utile nella zona play-off. Dall’altro lato ci sono i pugliesi, volenterosi di rimanere nelle primi 9 posizioni per poter accedere alla prossima Tim Cup. I locali si schierano con il 3-5-2 mentre il Cosenza propone un 4-4-2. Roselli manda in panchina Cavallaro e Fiordilino gettando nella mischia Criaco e La Mantia dall’inizio.

Una rete per parte tra Fidelis Andria e Cosenza

I primi dieci minuti di gioco sono di studio da parte delle squadre: più propositivi i padroni di casa mentre i silani sono in fase di attesa. Alla prima azione di gioco, che arriva al 14′, Onescu deposita la sfera in rete abilmente servito da Tartaglia: Perina non può nulla e i locali passano in vantaggio. Al 19′ rischio enorme del Cosenza con la Fidelis che rischia di raddoppiare sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Dopo 5 minuti arriva il primo tiro dei rossoblù con Arrigoni che prova a piazzarla sul primo palo: la sfera termina sul fondo.

Clamorosa occasione del Cosenza al 30′ con Statella che, tutto solo davanti al portiere, calcia clamorosamente alto. Silani vicinissimi al pari con un tiro a giro da fuori di Blondett che sfiora la porta difesa da Cilli. Al 44′ Arrigoni recupera la sfera sulla sinistra, la crossa in mezzo, trovando La Mantia che, con un tiro al volo, pareggia i conti e va in doppia cifra toccando quota 10 centri stagionali. Dopo un minuto di recupero le squadre si recano negli spogliatoi.

Cianci allo scadere

Nemmeno il tempo di entrare in campo ed il Cosenza passa in vantaggio con Statella servito magistralmente grazie ad una pennellata di Criaco: il giovane di Melito Porto Salvo trafigge Cirri con una mezza rovesciata da pochi passi. Primo cambio dell’Andria al 54′: esce Fissore ed entra Capellini. Al 56′ un calcio piazzato di Arrigoni favorisce il centravanti La Mantia che cala il tris con un bolide da pochi passi. Seconda sostituzione dell’Andria al minuto 63 con l’ingresso di Cianci e l’uscita di Bollino. Arrigoni calcia dalla distanza al 67′ con un tiro dai 30 metri. Primo cambio del Cosenza al minuto 70: esce La Mantia ed entra Parigi.

Terza sostituzione dei biancazzurri: esce Grandolfo ed entra De Vena. Strambelli sfiora il 2 a 3 con un tiro da fuori. Terza sostituzione silana al 74: esce Criaco ed entra Fiordilino. Il neo entrato si posiziona al centro del rettangolo di gioco, si resta al 4-4-2. Un tiro da fuori di Capellini permette alla Fidelis di accorciare le distanze al minuto 79. Baroni di Firenze assegna 3 minuti di extra-time. Sui titoli di coda Cianci raggiunge il pari con un tiro da pochi passi. Finisce in parità il match, ed il Cosenza, ancora una volta, manda alle ortiche il capitolo play-off, nonostante il pari tra Casertana e Messina.

Alessandro Artuso

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