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Il Rende ne fa otto alla Brutium. Bene Vivacqua e Libertazzi

Rende – Brutium 8-0

RENDE (4-2-3-1): Savelloni (1’ st Borsellini, 30’ st Palermo); Sicuro (22’ st Boito) Germinio (23’ st Brandi) Ampollini Origlio; Capua (16’ st Sidibe) Carbone; Morselli (25’ st Leveque) Rossini (22’ st Achik) Vivacqua; Libertazzi. In panchina Cipolla. Allenatore: Andreoli

BRUTIUM (4-2-3-1): Gardi (26’ st Di Cianni); De Napoli Irace Morrone D’Acri (1’ st Giudice, 34’ st Lirangi); Cosentini Stasi (33’ st Perrotta); Papara (29’ st Giaccari) Mosciaro (34’ st Lanzino) Tenuta (30’ st Golluscio); Acebal. All: Del Morgine

MARCATORI: 12’ pt, 12’, 40’ e 45’ st Vivacqua; 26’ e 27’ pt Libertazzi, 32’ st Leveque, 35’ st Achik

RENDE – Ultima uscita prima dell’esordio in Coppa Italia contro la Pro Vercelli per il Rende che ha affrontato la Brutium, squadra che milita nel campionato di Prima Categoria.

Il tecnico RAdreoli ha fatto disputare ai suoi 75 minuti in cui ha chiesto principalmente due cose: intensità e ricerca della giocata. Nonostante alcuni forfait precauzionali (Blaze e Bruno su tutti) il Rende ha regalato buone sensazioni specie in avanti dove l’intesa tra i vari Rossini, Vivacqua, Morselli e Libertazzi sembra essere in crescita. Sono state otto le reti messe a segno con Vivacqua, poker, e Libertazzi, doppietta, protagonisti. Poi è toccato anche a Leveque e Achik timbrare il cartellino. Un’allenamento che è stato utile sotto tanti punti di vista: per testare la condizione atletica alla fine del ritiro precampionato, per saggiare la fase di apprendimento del nuovo modulo, per permettere al tecnico di capire se la strada intrapresa è quella giusta.

ANDREOLI A FINE GARA: «SENSAZIONI POSITIVE»

«Questo allenamento ci è servito per saggiare la condizione generale della squadra alla fine del ritiro. Si sono avute buone indicazioni con i ragazzi che hanno cercato di porre in essere le varie sollecitazioni, fisiche e tattiche, a cui sono stati sottoposti in questi giorni. Siamo in una fase di crescita ma sappiamo bene che dobbiamo ancora lavorare tanto sotto tanti punti di vista».

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