La maratona secondo il campione calabrese Salvatore Gorgone

BUONVICINO (CS) – A 65 anni Salvatore Gorgone corre come un trentenne, tra i maratoneti e gli sportivi è conosciuto come un fenomeno di forza fisica e interiore. Resistenza, determinazione e velocità lo accomunano al leggendario Filippide, l’emerodròmos («colui che può correre per un giorno intero») che secondo Erodoto nel 490 a.C. corse i 42 km che separano la baia di Maratona da Atene per annunciare la vittoria contro i persiani, da cui ha origine il nome della disciplina “maratona”. E come l’emerodromo portatore di notizie, anche Salvatore attraverso la corsa si fa portatore di un messaggio importante: dimostra che la forza di volontà può far superare tutti gli ostacoli, ogni sfida va affrontata con impegno, fiducia e guardando avanti.
Per questo Salvatore si sta allenando per ripercorrere, per la terza volta a metà agosto, la famosa 100 miglia di Berlino, una fantastica gara a tappa unica di 160,9 km lungo l’ex confine con Berlino Ovest, dove si ergeva lo storico Muro di Berlino, un evento per non dimenticare e mantenere viva la storia della città. Una gara impegnativa, che obbliga a correre anche di notte per chilometri e chilometri all’interno di una vera e propria foresta, con il rischio di perdere non solo la lucidità, ma anche qualche segnalazione di percorso.S.GORGONE_ALASKA_-20160618-WA0049

Salvatore Gorgone, classe 1950, calabrese di Buonvicino, vive a Milano dove lavora come consulente finanziario per una società di servizi, la Sefind Srl da lui stesso fondata. E’ sposato e ha due figli. Una vita impegnativa tra lavoro e famiglia, nella quale non trascura di tenersi in forma con un regolare esercizio fisico, mai a livello agonistico. Tutto “normale” finché Salvatore non scopre un talento eccezionale nella maratona: 4 anni  fa partecipa quasi per caso alla sua prima maratona a Milano e da allora la passione per la corsa non lo abbandona più. Gara dopo gara continua a migliorare ed a stupire tutti per la sua energia. Dal 2012 Salvatore Gorgone ha corso ben 148 tra maratone e ultramaratone (120) e mezze maratone (28) in tutto il mondo: un risultato assolutamente straordinario, nessuno in Italia, nella categoria 65-69 anni, può vantare lo svolgimento di un così alto numero di gare concluse con tempi paragonabili a quelli di Salvatore.

Quali sono le emozioni, i pensieri, le motivazioni che spingono un professionista sessantacinquenne a mettersi così in gioco? Cosa spinge Salvatore a vivere le forti tensioni il giorno prima della gara e alla partenza? «E’ il gusto della competizione, è sfidare il proprio corpo, combattendo – spiega Salvatore – per poter superare i momenti di stanchezza e di crisi trovando la forza di andare più forte, è la grande gioia che si prova all’arrivo, è la sensazione di aver fatto un’impresa, è la consapevolezza che gli anni passano, ma non si sentono, è come tornare indietro di 30 anni. Durante le gare ci si ritrova da soli con se stessi, senza alcun disturbo esterno, per cui si può pensare, ragionare, ripercorrere la propria vita, immaginare il futuro per ore e ore, anche 24 o 30 ore nelle ultra maratone, come non potrebbe mai accadere nella vita normale, scandita dalle cose quotidiane e dal ciclo veglia-sonno. Magari ci si può rendere conto che nella vita ci si è lasciati travolgere dalle situazioni, dalle persone care, dagli amici e dai conoscenti, perdendo tanto tempo senza ricevere nulla in cambio. La corsa permette di riprendersi la propria vita, riavvolgendo la matassa, il mulinello, per recuperare almeno in parte la corda data ed il tempo perduto, fino a raggiungere il traguardo della gara e della vita, due aspetti che poeticamente si fondono al termine delle fatiche.
GORGONE-CIOCCHETTI_Nuova Delhi-20160327-WA0032E sono anche le forti emozioni che si provano correndo in posti bellissimi e suggestivi: Gerusalemme, con la sua storia millenaria, Mosca, che avevo visitato da ragazzo, a 23 anni, nel 1973, quando la Russia era ancora denominata URSS, New York, Boston…».

Infatti seguendo la sua passione Salvatore partecipa alle più importanti maratone internazionali: New York, Berlino, Bruxelles, Chicago, Miami, Stoccolma, Liverpool, Amsterdam, Colonia, Copenaghen, Parigi, Belgrado, Istanbul, Dubai, Seoul, Nuova Delhi, Boston; “festeggia” la centesima maratona a Panama ed è addirittura ospite a Mosca, portando alta la bandiera calabrese nel mondo. Anche per questo il sindaco di Buonvicino ha voluto conferire una targa a Salvatore Gorgone, per l’esempio positivo che rappresenta. A correre con Salvatore in giro per il mondo c’è sempre l’inseparabile compagno di avventura Massimo Ciocchetti, preparatore Atletico e fisico F.I.P.E., che condivide la stessa grande grande passione per la corsa.

Nel 2015 Salvatore segna importanti record. Registra il suo miglior tempo dopo un’impresa quasi non-stop di gare, 1 ultramaratona e 3 maratone, oltre 176 km nell’arco di 8 giorni. La prima gara il 25 aprile 2015, corre l’ultramaratona 50 km di Romagna in 4 ore 43 minuti e 20 secondi; il giorno successivo, il 26 aprile, percorre i 42,195 km della Maratona di Rimini in 3 ore, 51 minuti e 29 secondi; a distanza di pochissimi giorni, il 1° Maggio, si cimenta nella Maratona del Riso di Vercelli, percorsa in 3 ore 44 minuti e 22 secondi; infine domenica 3 maggio corre la Green Europe Marathon di Trieste, segnando il personal best dell’anno 2015 con un tempo di 3 ore 34 minuti e 02 secondi: un’impresa che ha dell’incredibile. Nell’arco dell’anno corre in tutto 39 gare, 30 maratone e 9 ultramaratone, tra cui la Ultrabalaton (giro del lago Balaton) in Ungheria di 221 km con un tempo di 31 ore 36 minuti 22 secondi (primo di categoria M65-M69) e la 100 Meilen Berlin, 161 Km di giro del muro di Berlino in 23 ore 15 minuti 12 secondi, anche in questo caso giungendo primo di categoria.

Lo scorso sabato 18 giugno 2016 Salvatore Gorgone e Massimo Ciocchetti hanno corso la maratona in Alaska, gli unici due italiani su 595 partecipanti alla Anchorage Mayor’s Marathon, la numero 148 per il podista calabrese.

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