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Let’s Move: il Rugby Rende apre le porte a bambini e ragazzi

RENDE (CS)  – Dopo così tanti mesi di inattività e socialità limitata per il Rugby Rende è giunta l’ora di tornare in campo: il club calabrese ha infatti aderito al progetto Let’s Move, in collaborazione con CSAIn Calabria, il cui scopo è quello di utilizzare l’attività motoria come arma contro gli stili di vita poco sani, promuovendo la ripartenza sportiva del Paese e quella psicofisica dei singoli individui.

Per cinque pomeriggi, a partire dalle 17.30 del 26 marzo, il “Mazzuca” di Rende accoglierà tutti i bimbi e i ragazzi, fra i 5 e i 14 anni, che vorranno lanciarsi in questa nuova avventura e rimettersi in moto.

L’iniziativa è, già nel titolo una esortazione ad abbandonare le zavorre che ci tengono ancorati ai lattiginosi schermi di PC, smartphone e TV per vivere pienamente l’esperienza gioiosa dello sport all’aria aperta: «l’obiettivo è quello di stimolare la socializzazione attraverso il movimento e il gioco – dichiara Simone Cannataro, responsabile Rugby per CSAIn Calabria -, i nostri ragazzi hanno bisogno di tornare a correre spensierati in campo e fare squadra, per ritrovare un brandello di normalità nel presente disegnato dalla pandemia. Questo progetto è la giusta occasione per realizzare ciò e riaprire finalmente le strutture sportive, riempiendole dei sorrisi dei più giovani che ne sono la vera anima».

Il club biancorosso mostra da sempre una certa sensibilità nella promozione di attività che possano riconciliare le giovani generazioni con l’attività motoria e i valori dello Sport in generale e del Rugby nello specifico.

L’appuntamento di venerdì 26 marzo si incastona perfettamente nella mission societaria e offre al contempo l’opportunità di aprire una finestra sull’imminente futuro, tornando gradualmente a respirare l’aria della socialità e della condivisione, ovviamente in piena sicurezza e con tutte le precauzioni del caso. Con modalità simili a quelle degli “Open Day Biancorossi” sarà dunque possibile tornare a fare sport insieme, in ottemperanza ai protocolli di contenimento della pandemia, e avvicinarsi al rugby attraverso percorsi ludico-didattici costruiti da
Tecnici ed Educatori qualificati per sviluppare gli schemi motori di base e stimolare la reattività dei piccoli atleti, oltre al più sano e basilare divertimento.

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