Reggina-Catanzaro da pazzi: vincono i giallorossi per 3-4

REGGINA-CATANZARO 3-4

REGGINA (3-4-2-1): Confente; Conson, Pogliano, Solini (Doumbia 1′ st); Kirwan, De Falco (43′ pt Salandria), Zibert, Procopio; Bellomo (35′ st Sandomenico), Strambelli (35′ st Tassi); Baclet (29′ st Tulissi). In panchina: Farroni, Gasparetto, Redolfi, Seminara, Franchini, Marino, Martiniello. All.: Cevoli

CATANZARO (3-4-3): Furlan; Signorini, Figliomeni, Celiento; Statella, Iuliano, Maita, Favalli; Kanouté (32′ pt Giannone, 17′ st De Risio), Bianchimano (13’pt Fischnaller), D’Ursi (17′ st Casoli). In panchina: Elezaj, Mittica, Ciccone, Pambianchi, Nicoletti, De Risio, Eklu, Nikolopoulos, Lame, Posocco. All.: Auteri

ARBITRO: Amabile di Vicenza

NOTE: Ammoniti: Furlan (C), Figliomeni (C), Maita (C), Strambelli (R). Recupero: 3′ pt, 4 st

MARCATORI: 2′ pt D’Ursi (C), 5′ pt Bianchimano (C), 34′ pt Celiento (C), 37′ pt D’Ursi (C), 5′ st Bellomo (R), 12′ st Doumbia (R), 43′ st Tassi (R)

 

 

REGGIO CALABRIA – Per il Catanzaro l’auspicio, dopo la vittoria affannosa di domenica scorsa contro la Casertana, era quello di aver appreso dai propri errori e di aver imparato come congelare le partite. Una lezione che la squadra di Auteri forse non ha ancora imparato, visto che, anche contro la Reggina, ha rischiato di dilapidare il vantaggio del primo tempo. Anche stavolta però il Catanzaro esce vincitore, mentre alla Reggina resta il rimpianto di aver trovato solo negli ultimi minuti il terzo gol.

In ogni caso, la differenza tra le due squadre è stata abissale. Il Catanzaro, forte dei suoi principi di gioco, ha da subito imposto il suo dominio. La Reggina si è affidata unicamente alla classe di un giocatore fuori categoria come Nicola Bellomo, alla velocità di Doumbia e a qualche lancio lungo dalla trequarti. Alla fine gli amaranto hanno raccolto molto più di quanto seminato, dato che su due gol su tre aleggia il dubbio del fuorigioco.

Nel primo tempo comunque non c’è stata storia. Il Catanzaro nel giro di cinque minuti si ritrova sullo 0-2. Ancora una volta la Reggina subisce gol da un calcio d’angolo a proprio favore, senza alcuna marcatura preventiva a presidio della propria metà campo. La squadra di Cevoli continua a perseverare in un errore sinceramente improponibile per qualunque squadra professionistica. Così, al 2′ Bianchimano in contropiede rifinisce per D’Ursi che appoggia in rete da dentro l’area. Poi al 5′ Statella dalla destra mette in mezzo dove Bianchimano, dall’alto del suo metro e novantacinque, svetta e mette in porta, col pallone che prima di entrare batte sotto la traversa. Così, dopo un contropiede sprecato da De Falco dal limite, il Catanzaro inizia a giocare un altro sport rispetto agli avversari che, infastiditi dalla superiorità giallorossa, commettono qualche fallo di troppo. Per Auteri potrebbe mettersi male dato che sia Kanouté che Bianchimano sono costretti a uscire per infortuni muscolari, ma i sostituti non li fanno rimpiangere e anzi confezionano altri due gol e almeno altre tre occasioni nitide davanti alla porta. Il 3-0 lo segna Celiento che sorprende di testa la retroguardia amaranto su un calcio d’angolo. Il quarto porta la firma di D’Ursi che, ancora una volta dopo un contropiede sulla destra, riceve nell’area piccola e punisce Confente. Fischnaller e Giannone intanto, soli davanti al portiere, non riescono a chiudere la partita.

Insomma, se il primo tempo fosse finito 0-7, nessuno avrebbe potuto dire niente. Il Catanzaro ha il demerito di sprecare troppo mentre la Reggina, grazie al talento di Nicola Bellomo, raccoglie il massimo risultato col minimo sforzo. L’ex Bari a inizio ripresa prima fulmina Furlan di destro dal limite, poi ispira la corsa di Baclet, in posizione dubbia secondo la retroguardia giallorossa, che mette in mezzo dove Doumbià firma il 4-2. Il Catanzaro, a differenza di quanto fatto con la Casertana, non si chiude e inizia a far girare il pallone nel tentativo di addormentare la gara. Nel mezzo, una buona occasione per Iuliano che, dopo un’incursione di Maita in area riceve all’altezza del dischetto ma calcia altissimo. Il brasiliano è impreciso ma il terreno di gioco  non aiuta. Il manto del granillo sembra brucato dalle pecore, è impossibile dare rimbalzi normali al pallone. Da segnalare l’ingresso di Casoli, che riceve qualche lancio dalla difesa e aiuta il Catanzaro ad alleggerire la pressione degli uomini di Cevoli. I padroni di casa, come detto, provano ad impensierire i giallorossi solo con i palloni alti e i recuperi delle seconde palle. Così nasce la punizione che porta al gol di Tassi all’89’, con Doumbia forse in fuorigioco quando parte il lancio verso di lui. Da fermo Tulissi prende il palo e la palla arriva sui piedi di Tassi che accorcia le distanze. Non basta, al di là di qualche imprecisione di Iuliano che rischia di esporre la difesa a situazioni pericolose. Fischnaller e Casoli tengono bene palla e fanno scorrere il cronometro.

Finisce 3-4 un derby palpitante, chiuso tra gli applausi del Granillo soddisfatto della reazione dei propri beniamini. Erano state settimane turbolente, anche a causa di uscite maldestre da parte di qualche politico. Il Catanzaro è entrato in campo determinato e dimostrare che si, la Reggina avrà anche campioni come Bellomo, Baclet e Strambelli, ma i giallorossi hanno un sistema di gioco e delle conoscenze che alla Reggina mancano totalmente. Difatti i gol degli amaranto sono nati da casualità e dal talento dei singoli. E siccome nel calcio il collettivo è molto più della somma di undici individualità, il Catanzaro oggi ha vinto con pieno merito.

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